Vita ordinariao forse no? |
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"Non sembra tutto così ordinario" - LadyAileen
"a parte che è la persona che prima di tutte mi ha accolto in questa community di blog quindi le sarò sempre affezionata.. poi parla sempre di argomenti interessanti che vanno dalle “amenità”, come i cartoni animati, alle tragedie, come i bambini scomparsi o i maltrattamenti sugli animali.. vale la pena di darci un’occhiata per conoscere delle notizie che la maggior parte delle gente, io compresa, non conosce.." - lisa.marani
"Per il suo impegno nel sociale" - pincodepallis
E' bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.
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NIKE DI SAMOTRACIA
« Messaggio #68 | Non dimentichiamo » |
Da Grazia:
"«Anche qui in India, che credevo patria di tolleranza e laicità, devo nascondermi. Solo perchè dico ciò che a me sembra ovvio: e cioè che le religioni sono state inventate per opprimere, quella islamica in modo particolare.» Parla Taslima Nasrin, scrittrice bengalese 46enne, in esilio in India dal '93, prima a Calcutta e poi a Delhi, perchè raggiunta da svariate "fatwa" (condanne a morte da parte degli estremisti islamici che non gradiscono le sue opinioni) e appena insignita del premio Simone di Beauvoir dal governo francese. Peccato, però, che quel premio Taslima non possa riceverlo: Nicolas Sarkozy, nei giorni scorsi in visita ufficiale a Delhi, voleva consegnarglielo personalmente. Ma il governo indiano si è opposto: troppo pericoloso a causa delle minacce dei fondamentalisti che non gradiscono i romanzi della scrittrice (in Italia è stato pubblicato solo Vergogna, Mondadori) che non ha paura di denunciare la violenza di padri, fratelli, mariti contro le donne, considerate esseri inferiori. Niente cerimonie ufficiali, dunque, nè incontri privati, anche perchè la Nasrin vive reclusa in un appartamento messo a disposizione dal governo indiano, da cui non può muoversi. Ma da cui non rinuncia comunque a far sentire la sua voce. Perchè è questo il guaio di Taslima: che non le basta dare scandalo, non le basta pagare con la fatwa la sua crociata per la libertà di parola, Taslima esiste per raccontare in tutti i modi possibili l'oscenità di vivere braccata.
(segue l'intervista)"
Daniela Bezzi
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LA STORIA DI BRINA
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28 SETTEMBRE 2007
...Non è ancora chiaro quale sia il bilancio reale della sanguinosa repressione: il numero delle vittime sarebbe in realtà assai più elevato rispetto alle cifre ufficiali. Lo ha denunciato l'ambasciatore d'Australia nell'ex Birmania, Bob Davis, intervistato dall'emittente radiofonica Abc. Secondo la giunta militare birmana, i morti ammonterebbero complessivamente a dieci, ma a detta del diplomatico di Canberra testimoni oculari avrebbero riferito ad alcuni suoi collaboratori di aver visto "rimuovere ieri dal teatro delle manifestazioni nel centro di Rangoon un numero di cadaveri significativamente superiore" a quello reso noto dal regime. Il computo reale, ha aggiunto Davis, sarebbe "parecchie volte il multiplo" delle dieci persone uccise "riconosciute dalle autorità"...