Creato da Web_London il 15/04/2015

Note a margine

A volte di vince, a volte si perde ma la lotta è sempre impari

 

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Rientrando, penso che quello stronzo ci metterà un po' ad andare via da lei. Molto di più dell'odore di sigaretta sui giacconi

Post n°754 pubblicato il 20 Febbraio 2020 da Web_London


Dicembre di un anno così così.
Provincia veneziana,
una trattoria, qualche buon amico e la grigliata


Qualche sera fa ho fatto due chiacchiere con Sabrina.
Eravamo a cena in un locale dalle mie parti assieme ad altra gente, una decina di persone in tutto, non di più.
Era da un po' che non la vedevo e l'altra sera mi ha dato l'impressione di sembrare fuori posto e "fuori tempo".
Poi, però, la compagnia divertente, un paio di bicchieri di vino rosso e qualche storiella di Luca che teneva banco, le hanno fatto bene e verso la fine della serata sembrava tranquilla e più serena.
So che Sabrina sta uscendo da "qualche cosa".
Lo sappiamo tutti e a modo suo ognuno di noi cerca di toglierle di dosso il sottile velo di tristezza che l'accompagna, soprattutto le sue amiche che non la perdono mai di vista e la riempiono di consigli.
Anche troppi.
Non ho ancora capito bene "da cosa" o "da chi" stia uscendo, ma in questo periodo io non faccio testo, già ho le mie da pensare e tentare di entrare nelle storie degli altri non ci penso nemmeno un secondo.

Dopo il risotto, intanto che stavo aggiornando Alberto e Paolo sul macello che stanno combinando due delle più grosse banche delle mie parti, portando i loro azionisti sul lastrico, mi sento battere una mano sulla spalla
Era la mano di Sabrina
"Web, vieni fuori che ci fumiamo una sigaretta?"
"Oi Sabrina, si dai, prendo il giaccone e arrivo"
Usciamo uno dietro l'altro nella sera fredda di dicembre e ci mettiamo sotto il portico della trattoria.
"Ha cominciato a far freddo"
"Era ora"
"Sempre meglio del caldo di quest'estate"
"Sì, lo penso anch'io"

Mentre fumiamo e chiacchieriamo del più e del meno, la osservo.
Ha il viso spento e dall'ultima volta che l'ho vista c'è una ruga in più agli angoli della sua bocca.
E' vestita con gusto e addosso ha solo un leggero filo di trucco
Si è anche tagliata i capelli in un modo così diverso dal solito, le incorniciano il viso rendendola più giovane di com'è in realtà.
Da sotto la luce artificiale del portico sembra una ragazzina; ha gli occhi stanchi e fissi a guardare in giù come se stesse macinando pensieri su pensieri e fuma nervosamente.
Da qualche tempo facciamo parte della stessa compagnia e qualche volta, al di la dei soliti convenevoli, è anche capitato che ci scambiassimo dei pensieri e delle idee.
Non conosco Sabrina da tanto tempo ma credo, comunque, da un tempo sufficiente per essere liberi di chiederci "come stai?" e di raccontarci in modo sincero senza trucchi e senza sentirci invadenti l'uno con l'altra.
Sabrina ama leggere, ballare e arrampicarsi in montagna e da quando la conosco non l'ho mai vista stare zitta per più di qualche minuto consecutivo.
Le piace un mondo parlare e lo fa con l'entusiasmo di chi ti deve sempre raccontare qualche cosa che in quel momento tu "devi" assolutamente sapere, quasi fosse una questione di vita o di morte.
E quando poi lo fa, ci mette la foga di chi, caduto in mare, per non affogare riemerge sbracciando a prendere aria.
Nel tempo, mi sono accorto che Sabrina ha anche un grande dono, quello di saper trovare sempre la parola giusta al momento giusto senza essere banale e scontata.
Ed in quello non sbaglia mai il tempo.
Quando io l'ho conosciuta era da sola, fino a quando ha cominciato a frequentare un tipo.
Con lui non ci sono mai stati grandi discorsi, l'avrò visto in tutto tre/quattro volte e sempre nelle uscite tutti insieme.
Non mi aveva fatto una cattiva impressione ma in tutta sincerità non posso dire niente su di lui.
Mi era sembrato un uomo a posto, il lavoro in una grande azienda di telefonia, separato e senza figli, amante dello sport, soprattutto del calcio, e tifoso sfegatato del Milan.
La storia di Sabrina con quest'uomo è durata un lampo e poi, così com'era cominciata è anche finita.
Non ho ancora capito bene cosa sia successo, lei non ne parla mai e chiude sempre il discorso ogni qualvolta qualcuno accenni alla cosa.
Ma qualcosa so che è successo.

Mentre chiacchieriamo fuori dal locale ci vengono ad avvisare che la grigliata è arrivata.
(benedetta grigliata ...)
Spengo la sigaretta sul posacenere accanto al muretto mentre Sabrina tira le ultime du boccate guardando la grande insegna piena di luci che si accendono e si spegono a intervalli regolari
"Hai voglia di dirmi una cosa?" le chiedo a bruciapelo appena spegne la sigaretta e si avvicina alla porta per rientrare.
"Certo, cosa vuoi sapere?"
"Non te l'ho mai chiesto prima, con il tipo com'è che poi è andata a finire?"
Sabrina sembra pensarci un momento e poi, abbassando gli occhi mi dice:
"Credo che non sia mai iniziata"
"Ho capito"

"E quindi? Cosa hai capito?" mi chiede guardandomi improvvisamente dritto negli occhi, forse sorpresa dalla risposta
"Ho capito che allora non finirà mai"
"Web!, Questo non è vero!"
"Io penso di sì"
"Io penso di no"
"Sì"
"Non è vero, e poi, che cosa ne sai te, lo so io com'è stata!"
"Ok, ok"

"«Ok», cosa?"
Sabrina abbassa gli occhi e fissa le lucine rosse dell'insegna
In quel momento ho un Flashback e faccio un salto all'indietro di vent'anni, stessa situazione, o quasi, e oggi come allora ho l'impressione che i pensieri di questa donna, siano gli stessi di quella di allora e stiano lottando contro qualcosa (o qualcuno) e che da un momento all'altro stia per perdere la sua battaglia
Qualche istante dopo riemerge e interrompe il groviglio di pensieri e con gli occhi che si sembrano riaccesi, in tono di sfida, quasi a voler far uscire ogni cosa tenuta dentro fino a quel momento, mi guarda in faccia, quasi a sfidarmi e alzando la voce di un tono, mi ringhia:
"Era uno stronzo Web, un grandissimo stronzo, hai capito adesso! Che vada a fanculo!!"

Rientrando, penso che quello stronzo ci metterà un bel po' ad andare via da lei
Molto di più dell'odore di sigaretta sui giacconi che ci portiamo addosso rientrando al caldo del locale.

 

 
 
 
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