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Chi è Karl Radek?

Post n°9 pubblicato il 20 Marzo 2010 da universopensiero

Fino ad un minuto fa Karl Radek era colui che aveva espresso semplicemnte questa frase:

Qual'è la definizione di capitalismo?

Lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

E del comunismo?

L'esatto contrario.

ovvero solamente un buon aforisma che spiegava cosa fossero nella realtà il comunismo e il capitalismo...

Nella mia vita ora, non è che Karl Radek abbia una grande importanza, ma avendo deciso di occupare con altro, il luogo in cui fino adesso la frase ha soggiornato, ho pensato di approfondire la sua conoscenza dando sia un volto sia una descrizione della sua vita e quindi anche dei motivi che hanno spinto la storia a ricordarsi di lui...




fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Karl_Radek

Karl Radek (Leopoli, 31 ottobre 1885Werchneuralsk, 19 maggio 1939) è stato un politico e rivoluzionario polacco.

Membro fin dal 1898 del Partito Operaio Socialdemocratico Russo (P.O.S.D.R.), fu attivo in Galizia, nella Polonia russa e in Germania. Partecipò alla Rivoluzione del 1905Varsavia. Si oppose alla Prima guerra mondiale e divenne bolscevico nel 1917. a

Fu in Germania negli anni 1918-1920 e collaborò all'organizzazione del movimento comunista tedesco. Tornò in Russia nel 1920, dove divenne segretario del Comintern.

Nel 1923 entrò a far parte dell'Opposizione di Sinistra e perciò fu estromesso dal Comitato Centrale nel 1924 ed espulso dal Partito Comunista nel 1927. Rientrò nel partito nel 1930 ma fu nuovamente espulso nel 1936 e divenne una delle vittime delle purghe staliniane: incriminato nel cosiddetto secondo processo di Mosca ("processo dei diciassette"), nel 1937 fu condannato a dieci anni di prigione e fu assassinato in un campo di lavoro nel 1939.

Uno storico del comunismo ha scritto di lui: "difficilmente classificabile sulla base delle etichette correnti, spirito sarcastico ed inquieto, anche dopo la morte di Lenin mai membro costante e disciplinato d'uno schieramento politico determinato, Radek si presenta nella storia dell'Internazionale nel corso degli anni '20 come uno dei maggiori anticipatori e suscitatori dei problemi che verranno via via in discussione; dalla politica del fronte unico all'analisi del fascismo, dalla valorizzazione delle nazioni uscite sconfitte dalla guerra imperialistica ai problemi della partecipazione dei contadini alla rivoluzione proletaria in Europa e in Asia, non c'è ricerca di nuove vie della rivoluzione mondiale che lo trovi chiuso alla discussione o fermo a posizioni pregiudiziali"

 

 
 
 
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