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"Non siamo più centrali di quanto non lo sia qualsiasi altro punto dell’universo" Giordano Bruno (1548-1600)

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«Posso deporre la mia anima, per poi riprenderla una seconda volta» (frase di un maestro)

Post n°91 pubblicato il 24 Dicembre 2010 da universopensiero

http://blog.libero.it/LiberaNoDomine/commenti.php?msgid=8354989&id=262813

http://www.kuthumadierks.com/pageopen.asp?r=oper&id=136

 

 

Wake Up NEO. Matrix has you!!!

 
 
 

Per Mirafiori accordo senza la Fiom Marchionne: bel momento per tutti (sei sicuro che sia per tutti??? n.d.r.)

Post n°90 pubblicato il 23 Dicembre 2010 da universopensiero

Fim, Uilm, Ugl e Fismic (nuovi politici di serie Z): sigle sindacali legato al puro servilismo prima con il Patto Con Gli Italiani firmato da Angeletti e Pezzotta con Berlusconi e ora il nuovo contratto per l'auto firmato con Marchionne/Elkann/Agnelli, con la complicità del giornalismo che preferisce più sbattere il mostro in prima pagina, in modo martellante  (informazione trash) che fare vero Giornalismo.

Due contratti destabilizzanti con ripercussioni sul futuro dei lavoratori attuali e dei neoassunti. Il secondo in particolare quello firmato oggi, con la logica del Ricatto e della Paura (TERRORISMO MEDIATICO) ha aperto scenari che marchieranno tristemente il lavoro presente e futuro degli operai/impiegati dell'Italia intera e dei loro figli, creando sempre più precariato e maggiori guadagni di industriali che comunque mantengono la produzione all'estero (vedi Panda e 500 due marchi vendutissimi in Italia, contro i SUV americani che rimangono un prodotto di nicchia e che si mormora dovranno poi essere prodotti a Mirafiori... Un SUV americano che verrà prodotto in Italia, ma venduto in america.. e quanto costerà???).

Mi chiedo come facciano questi sindacalisti a fare quello che fanno da almeno 4 anni... Forse la risposta è che si sentono legittimati anche senza il PORCELLUM di stampo leghista/forzista dagli stessi lavoratori che acquistano la tessera e che li finanziano consapevolmente.

Io non vi giustifico... voi siete la società e siete degli schiavi, incapaci di reagire alle vostre paure instillate con un attento lavoro da certosini. Forse invidiate pure l'ad della Fiat, in una sorta di viscida venerazione.

La peggior classe politica e sindacale di sempre sta riformando l'Italia.. in peggio e con il contributo degli italiani, questa è la cosa triste.

 

Chi ha famiglia, dirà che non può essere in disaccordo perchè se FIAT/MARCHIONNE/ELKANN/AGNELLI decide di chiudere tutto in Italia (dove il fatturato mantiene in vita la Fiat a dispetto delle vendite all'estero) e spostare la produzione in nazioni con più schiavi a basso reddito, loro perderanno il lavoro.. Ok ma se accettate senza lottare perderete voi stessi e il rispetto dei vostri figli e comunque nessuno vi garantirà mai veramente che dopo aver firmato l'accordo le cose non cambieranno in peggio. In fin dei conti Marchionne fa innanzitutto i suoi interessi e poi forse anche i SUOI interessi. Da bravo manager, di una casa d'auto globalizzata e apolide com'è ormai la Fiat insieme alla consociata Chrysler ancora in crisi, ci si potrebbe aspettare un minimo di preparazione tecnica nel campo della meccanica, invece Marchionne è laureato in Filosofia (oltre a essere anche commercialista) e di macchine forse non ne capisce molto... Però sa come va il mondo e quanto lui può essere protagonista nel manovrare come burattini i lavoratori italiani.. Avrà forse scommesso con qualcuno 1 euro (come nel film Una Poltrona Per Due, ma con 1 dollaro) se riusciva a cancellare 20 anni di lotte sindacali in due settimane. C'è riuscito!!! Grazie italiani, dico grazie a nome di entrambi, solo che io non sono così felice.

Solo una cosa e finisco... non mi rompete più le palle, per non dire di peggio, con il discorso dell'italianità e dell'orgoglio nazionale della Fiat e del prodotto italiano da salvaguardare.

Nell'azienda MARCHIONNE/ELKANN/AGNELLI non c'è più niente di italiano e i sensi di colpa li lascio a voi che li sapete gestire così bene..


23/12/2010 (19:44) - VIA LIBERA ALL'UNIONE INDUSTRIALE DI TORINO

Firmata l'intesa Fiat-sindacati.
L'ad: investimenti in tempi brevi

TORINO
È stato firmato dai sindacati, con l'eccezione della Fiom, l'accordo sul piano per lo stabilimento Fiat di Mirafiori. Fim, Uilm, Ugl e Fismic hanno detto sì. Alla ripresa dell'attività lavorativa, il prossimo 10 gennaio, l'intesa sarà sottoposta al giudizio dei lavoratori.

L'accordo prevede un investimento in joint venture tra Fiat e Chrysler per oltre un miliardo di euro, la produzione a regime di 280mila vetture l'anno, di suv Chrysler e Alfa Romeo, il pieno utilizzo degli impianti su sei giorni lavorativi, una crescita del reddito annuo individuale di circa 3700 euro e altri elementi.

«È un gran bel momento per tutti quelli che hanno faticato per raggiungere un'intesa, ma soprattutto per i lavoratori e per il futuro dello stabilimento», è stato il commento a caldo dell'ad Fiat Sergio Marchionne. «Mirafiori inizia oggi una nuova fase della sua vita - spiega - e potrà compiere un salto di qualità e farsi apprezzare a livello internazionale, diventando un esempio unico in Italia di impegno condiviso da un costruttore di automobili estero, come la Chrysler».

«Per quanto ci riguarda - ha assicurato poi Marchionne - , faremo partire gli investimenti previsti nel minor tempo possibile». Poi l'ad guarda a futuro: «Adesso bisogna lavorare per realizzare il contratto collettivo specifico per la joint venture che consentirà il passaggio dei lavoratori alla nuova società Fiat-Chrysler». I primi commenti dei metalmeccanici della Cgil sono durissimi. «Sono scandalizzato - attacca il segretario provinciale della Fiom Federico Bellono -. Così vengono buttati a mare vent'anni di relazioni industriali, nel silenzio imbarazzato e imbarazzante della Confindustria e delle altre organizzazioni sindacali».

Più di un miliardo di euro è la cifra che la Fiat investirà per lo sviluppo dello stabilimento torinese "simbolo" del Lingotto. Dopo lunghe e travagliate discussioni - azienda e parti sociali hanno raggiunto un'intesa. A Mirafiori, dove nel reparto carrozzerie lavorano circa 5.500 operai, oggi vengono prodotte la Lancia Musa, la Fiat Idea e l'Alfa Romeo Mito. A partire dal terzo-quarto trimestre del 2012 le linee di montaggio saranno invece dedicate alla costruzione di auto e Suv di classe superiore, sia per il marchio Jeep sia per l'Alfa Romeo. Secondo il piano presentato a novembre dall'ad Sergio Marchionne, la produzione per il 2010 sarà di 120mila vetture e per gli anni successivi salirà fino a 250-280mila. Più della metà delle auto prodotte nel sito sarà venduta sui mercati extra europei, in particolare negli Stati Uniti.

 

 
 
 

«Ho massacrato io quel ragazzo»L’aggressore col casco si arrende

Post n°89 pubblicato il 21 Dicembre 2010 da universopensiero

 

http://qn.quotidiano.net/primo_piano/2010/12/21/431966-massacrato_quel_ragazzo.shtml

ROMA -
«HO COLPITO IO Cristiano». L'aggressore delle riprese che hanno fatto il giro del web, quello con il casco in mano, è uscito allo scoperto. Si è autodenunciato, si mostra pentito - «non dorme da giorni» confida il suo legale - ed è pronto a risarcire la famiglia di Cristiano. In più, chiede un incontro ai genitori del quindicenne ora ricoverato per le conseguenze della violenta botta in faccia ricevuta con il casco.

TUTTO BENE se non che un altro video, ora su Youtube ma a disposizione degli inquirenti, mostra un giovane tale e quale all'aggressore pentito che sferra un altro colpo di casco ad un altro giovanissimo. L'intera ripresa fa apparire la scena come l'attività, violentissima, di un presunto servizio d'ordine chiamato a suon di botte a «indirizzare» correttamente il corteo.
Ora ci penserà il pm Pietro Saviotti a fare luce sui fatti, indagando per lesioni volontarie gravi. Manuel De Santis, 20 anni, precario e impiegato come pizzaiolo, si è messo a disposizione dell'autorità giudiziaria. Per lui parla l'avvocato Tommaso Mancini: «Voleva evitare scontri tra la Polizia e gli studenti». «Da allora - specifica il legale - Manuel non riesce a dormire». «Avevo iniziato con degli spintoni - ha raccontato il giovane al proprio legale - poi ho perso la testa, ho colpito rispondendo a un impulso». L'avvocato Mancini ha precisato anche che nessuno lo aveva ancora identificato e tantomeno cercato. «E' venuto da me con i suoi genitori. Il suo è stato un atto sconsiderato ma è un bravo ragazzo. In gergo, Manuel è quello che si definisce un cane sciolto».
Per quanto non inquadrato, Manuel tuttavia farebbe riferimento ad un gruppo preciso: iscritto a Scienze politiche alla Sapienza, dovrebbe richiamarsi all'atelier autogestito Esc, nel quartiere San Lorenzo. Esc significa «eccedi, sottrai, crea, per una democrazia in tumulto». Fu proprio Esc a rivendicare, nel 2003, il lancio di letame dinanzi a palazzo Grazioli.
A difesa di Manuel si è schierato Francesco Caruso. Per l'attempato disobbediente, De Santis ha agito «per un gesto dettato da un impulso d'ira». «C'erano quattro cinque ragazzi che si erano auto-investiti del compito di fare procedere il corteo - ha riferito Caruso - nel frattempo alcuni giovani si sono messi a lanciare frutta. Quello che è accaduto a quel punto è un paradosso della non violenza. Manuel, per fermare l'aggressione con la frutta, ha colpito Cristiano col casco». L'altro versante si gioca tutto attorno all'ospedale San Giovanni dove Cristiano è ricoverato e oggi sarà sottoposto ad intervento chirurgico al naso.

IL PAPÀ Claudio, avvocato, del pentimento si fida poco, e di incontrare l'aggressore, al momento, non vuole sentir parlare. «Da legale posso dire che si tratta di un atteggiamento strategico che può premiare». Per il resto la famiglia del quindicenne è contenta che il ragazzo sia stato identificato. Dice il padre che ieri ha presentato denuncia contro ignoti: «Non mi interessa conoscere il nome ma sapere che una persona pericolosa e irresponsabile sia stata tolta dalla strada».
Cristiano ha riportato, oltre alla frattura del setto nasale, una lieve frattura al lobo temporale e un ematoma di 8 millimetri. I familiari sperano che a Natale sia a casa.
Silvia Mastrantonio

 

 

 

 

 

 


 
 
 

BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO

Post n°88 pubblicato il 14 Dicembre 2010 da universopensiero

 

 
 
 

Liu Xiaobo premio Nobel per la Pace

Post n°87 pubblicato il 14 Dicembre 2010 da universopensiero

 

 

Le rivelazioni

Legge su misura

Wikileaks:

la Romani pensata per favorire Berlusconi.

Una norma pensata per «bloccare o censurare qualsiasi contenuto», che «favorirà le imprese di Silvio Berlusconi». A conferma di un «modello di business familiare in cui Berlusconi e Mediaset hanno usato il potere del governo in questo modo sin dai tempi del primo ministro Bettino Craxi». Così scriveva, il 3 febbraio 2010, David Thorne, l'ambasciatore americano a Roma, riferendosi alla legge Romani per la regolamentazione di Internet che sarebbe entrata in vigore di lì a poco. Lo ha reso noto il quotidiano spagnolo El Pais, pubblicando uno dei molti cablogrammi segreti intercettati dal sito Wikileaks. Un messaggio duro, in cui l'uomo della Casa Bianca arriva a paragonare il disegno di legge italiano con la censura in vigore in Cina. La norma «rischia di essere un precedente per Paesi come la Cina, che potrebbero copiarla o portarla a giustificazione dei propri attacchi contro la libertà di espressione», commentò l'ambasciatore. Legge retrograda voluta da vecchie elite che temono di perdere il controllo Non si fidava Thorne delle parole dell'esecutivo, che aveva spiegato come la nuova regolamentazione servisse a proteggere il copyright e ad armonizzare la legislazione italiana con quella europea: «La legge pare essere stata scritta dal governo come via libera a censurare qualsiasi contenuto Internet che consideri diffamatorio o pensi possa alimentare attività criminali». Non solo: la Romani sembrava pensata apposta per spegnere l'interruttore a chiunque volesse contestare l'esecutivo. «Metterebbe le basi per intraprendere azioni legali contro organi di comunicazione che costituiscano competizione politica o commerciale contro i membri del governo», si legge ancora nel cable inviato a Washington. Le ragioni di una legge così retrograda, ha spiegato Thorne nella nota confidenziale, sarebbero da ricercare «nella diffidenza delle elite italiane, sia di destra che di sinistra, verso Internet e la capacità di minare i mezzi di comunicazione che essi controllano». La norma vergata da Romani «risponde a queste preoccupazioni e serve al contempo agli interessi di Silvio Berlusconi». Favorire Mediaset su Sky Tanto è sgradita la normativa che Thorne ritenne in quel febbraio che fosse il sigillo finale a una possibile cooperazione tra America e Italia in materia. Da anni Washngton esercitava pressioni sul governo italiano per l'approvazione di leggi che evitassero conseguenze legali per chi opera su Internet: «Finora l'Italia ha fatto molto poco», è il verdetto, e «con questa legge salta ogni collaborazione». A conferma delle proprie parole, l'ambasciatore citò quelle di Antonello Busetto, direttore delle relazioni istituzionali di Confindustria per i Servizi innovativi e tecnologici, che aveva descritto la legge come «la morte di Internet». Busetto non fu l'unico così critico. Thorne inserì nel cable anche il parere dei dirigenti della televisione satellitare Sky di Rupert Murdoch, che avevano dichiarato la legge Romani avrebbe «offerto molti vantaggi commerciali a Mediaset, la televisione del primo ministro, rispetto a Sky, uno dei suoi principali competitori». Gli stessi confermarono « il ruolo di Romani come leader all'interno del governo per aiutare Mediaset a mettere Sky in una situazione di svantaggio». Obbligo del tesserino da giornalista: un progetto «infame» L'ambasciata spiegò a Washington che il governo avrebbe voluto anche obbligare gli Internet provider come YouTube o Blogspot «a diventare responsabili del contenuto che pubblicano così come lo sono le televisioni», cosa «impossibile sia dal punto di vista economico che da quello pratico». E, «dato che la legge prevede di rendere passibili di diffamazione sia i siti d'opinione che gli Internet provider, alcuni la vedono come un modo per controllare il dibattito politico su Internet». Inoltre, precisò Thorne, «vista da una prospettiva commerciale, la norma diretta a limitare i video e le televisioni disponibili su Internet aiuta Mediaset mentre la società del premier esplora il mercato della televisione via Internet». Elementi sufficienti perché Thorne concludesse il dispaccio descrivendo il progetto di legge come «infame».

 

fonte:
http://www.lettera43.it/articolo/4199/legge-a-misura-di-mediaset.htm

 

 

 
 
 

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:) Grazie... Contraccambio sia il saluto che la stima.
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Vi è una schiavitù forzata e una schiavitù volontaria......
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