Il Signore Gesù tornerà in un’immagine ebraica?
Dalle parole di Dio, comprendiamo che Egli è il Sovrano supremo. Egli è lo Spirito invisibile, che è senza forma e senza immagini. Dio può ascendere al luogo più elevato e al contempo umiliarsi per divenire uomo. Indipendentemente dall’immagine in cui appare, la Sua sostanza è ancora quella di Dio Stesso. Quando Dio Si fa carne per svolgere la Sua opera, ciò avviene totalmente a causa delle necessità della Sua attività, non allo scopo di sostituire la vera immagine di Dio Stesso con quella della Sua carne. La manifestazione della Sua carne non può rappresentare l’indole di Dio o la Sua vera identità. L’immagine di Dio incarnato non ha nulla a che fare con la sostanza di Dio o con la Sua vera immagine. Solo dalla Sua opera e dalla Sua parola possiamo conoscere l’indole, la sostanza e l’identità di Dio, e che Egli è la verità, la via e la vita. Non dobbiamo considerare l’apparenza della carne di Dio come la Sua vera immagine o trarre conclusioni come “Dio una volta ha assunto l’immagine di un Ebreo, pertanto Egli avrà quest’aspetto per sempre”. Si tratterebbe di una bestemmia e di una calunnia contro Dio. L’immagine che Dio assume è affar Suo e non dipende da noi esseri umani. Inoltre, l’immagine che Egli prende è legata al luogo in cui svolge la Sua opera. Per esempio, nell’Età della Grazia, Dio Si fece carne in Giudea e compì la Sua opera tra gli Ebrei, per cui assunse un’immagine ebraica, indossò gli abiti degli Ebrei e parlò la lingua ebraica. In questo modo, fu relativamente facile per gli Ebrei entrare in contatto con Lui e apprendere di più sulle Sue parole e la Sua opera, ricevendo così la Sua salvezza. Quindi, è talmente logico che ovunque Dio Si farà carne per compiere la Sua opera, Egli assumerà l’immagine della popolazione del luogo. Ma dobbiamo sapere che, indipendentemente dal fatto che il Dio incarnato assomiglierà all’apparenza a questo o a quel popolo, di questo o di quel Paese, la Sua sostanza è ancora Dio Stesso, considerazione al di là di ogni dubbio.
In breve, a prescindere dall’immagine che Egli assume, dal luogo o dal modo in cui appare all’uomo, Dio continua a realizzare la Sua opera. Non dovremmo limitarLo entro un ambito circoscritto o all’interno delle nostre nozioni e immaginazioni, pensando che Egli riapparirà per certo nell’immagine del Signore Gesù. Dovremmo uscire dalle nostre nozioni e immaginazioni per ricercare e indagare la verità e, solo in questo modo, potremo scorgere la manifestazione di Dio e accogliere davvero il ritorno del Signore. Proprio come le Sue parole dicono: “L’obiettivo dell’apparizione di Dio libera dai vincoli di qualsiasi forma o paese significa per Lui essere in grado di completare l’opera del Suo piano. Per esempio, quando Dio Si fece carne in Giudea, il Suo scopo era quello di completare il lavoro della crocifissione per redimere l’intera umanità, eppure gli ebrei credevano fosse impossibile che Dio facesse una cosa simile, e pensavano fosse impossibile che Dio potesse farSi carne e assumere la forma del Signore Gesù. Il loro ‘impossibile’ divenne la base mediante la quale condannarono Dio e Gli si opposero, e alla fine condusse Israele alla distruzione. Oggi molti hanno commesso un simile errore. Arbitrariamente proclamano l’imminente apparizione di Dio e al tempo stesso Ne condannano l’apparizione; il loro ‘impossibile’ ancora una volta confina l’apparizione di Dio entro i limiti della loro immaginazione. […] Mettete da parte la vostra concezione di ‘impossibile’! Più le persone credono che qualcosa sia impossibile, più è probabile che si verifichi, poiché la sapienza di Dio svetta più in alto dei cieli, i pensieri di Dio sono più elevati di quelli dell’uomo e l’opera di Dio trascende i limiti del pensare e del congetturare umano. Più quel qualcosa è impossibile, più la verità deve essere cercata; più quel qualcosa è al di là della capacità umana di concepirlo e immaginarlo, più contiene la volontà di Dio”.