#testdrive : Una Tipo ibrida sostenibile ma anche performante

Una guida dinamica che non mette mai il confort in secondo piano

La versione Cross Red SW è spinta da un sistema mild hybrid da 130 Cv

Che Tipo ragazzi! È un’esclamazione che mi è stata generata dalla sorpresa nel riprovare la media cilindrata della Fiat, della quale avevo posseduto un paio di esemplari della fine degli anni ’80, nella versione ibrida. Sempre su Charlieinauto avevamo testato ormai più di tre anni fa la Tipo cinque porte e la SW, affidabili e sostenibili, e ci incuriosiva la versione Cross, quella ancor più recente, re-stilizzata e arricchita nel look, nelle dotazioni e negli accessori, non solo apparentemente ma in termini concreti. La SW, quella affidataci dall’Ufficio stampa PSA è una MY22 Hybrid 130 CV DCT RED SW.

Quindi, anche la Tipo si è fatta ibrida.

L’approccio è stato inizialmente dubbioso, perché non tutte le ibride provate ‘sono riuscite con il buco’. La troveremo invece sostenibile e brillante Qb. Ma di questo parleremo nelle prossime puntate. Cominciamo dall’inizio. Il ritiro avviene come di consueto per Fiat, a Milano. Quindi, la prova comincia nella metropoli. Station Wagon significa in questo caso 457 cm di lunghezza. Ma non spaventatevi, perché è dotata del sistema City che si attiva con un pulsante in vista sul cruscotto per facilitare le manovre in parcheggio e renderla più maneggevole in città, assieme alla telecamera posteriore. In ogni caso, quanto ad agilità se la cava bene anche se allo sterzo, il volante è di foggia sportiva in similpelle, funzione City a parte fa notare una certa rigidità che non guasta

perché eroga 130 CV e dispone di una coppia di 240 Nm.

Caratteristiche che facilitano la guida anche quando occorre districarsi nell’articolato traffico urbano. Parliamo del motore, del nuovo motore ibrido: quello a benzina, quattro cilindri turbo è di 1469 cc affiancato da una unità elettrica da 20,4 CV che è integrata nel cambio automatico a doppia frizione con sette rapporti da selezionare anche manualmente agendo sul classico comando a cloche sul tunnel centrale. Il sistema a 48 V è alimentato da una batteria da 0.8 kW/h. Come si ricarica visto che è una full hybrid, ovvero senza spina? Dispone di un sistema di recupero dell’energia in frenata. Quindi, in città nel traffico nervoso e in discesa è avvantaggiata. Ma a che cosa serve la modalità elettrica, la funzione che viene indicata con l’acronimo EV in azzurro sul ricco cruscotto? Negli spostamenti a percorrere soltanto pochi metri con il motore elettrico. Ovvero soltanto per parcheggiare, ma ci si è attivato anche in corsa, in discesa, e aiuta a ottimizzare i consumi. Per questo la Fiat indica correttamIMG_3983 IMG_3986 IMG_3075 IMG_3987 IMG_3989 IMG_3988IMG_3053 IMG_3055 IMG_3058 IMG_3073 ente questo sistema come mild-hybrid. Modifiche al muso e alla coda, i fari diversi, full led, il cruise control adattivo, il lane control, l’Attention assist, che apprezzeremo nel lungo e consueto tragitto di ritorno, i cerchi da 17’,

i badge RED indentificativi sui parafanghi anteriori,

le calotte degli specchietti rosse: è la versione RED, come rosso fiammante sono il colore della carrozzeria e perfino la chiave di avviamento. Dotazioni presenti assieme al sistema infotrainment Uconnect con schermo touch screen da 7 pollici compatibile con Android Auto e Apple Car Play, il climatizzatore automatico e il filtro per l’abitacolo con trattamento anallergico. Mah…. Dopo un primo ristoro fresco e dolce da Venchi a City live, avevamo appena parcheggiato in centro fruendo del varco per i veicoli elettrici e ibridi. Quindi, prima di rientrare facciamo serata in piazza Duomo, al ristorante panoramico della Rinascente, un sito sempre suggestivo nel cuore della vita milanese. Poi, ripartendo attraverso la città prendiamo dimestichezza con la guida della nuova Tipo Cross Hybrid.

È molto ben insonorizzata.

Infatti, se non fosse per le indicazioni riportate sul cruscotto, lasciando fare al cambio automatico abbiamo fatto fatica a capire in che marcia ci stavamo muovendo. Un paio di assaggi per capire come va il motore li otteniamo immettendoci sulla direttrice delle tangenziali, fino al casello dell’autostrada. Qui, aperta la sbarra grazie al Telepass affondiamo il piede sull’acceleratore è attiviamo così il sistema ibrido, che risponde subito regalandoci una brillante ripresa, risultante di un motore a benzina che continua a salire di giri, nonché del supporto di quello elettrico. Quindi, per i sorpassi e per la guida in montagna, la Fiat Tipo Hybrid 130 CV MY22 DTC Red SW Cross, si preannuncia divertente.

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#testdrive : come si comporta nelle strade extraurbane la Hyundai Kona full hybrid

Autonomia sostenibile e bassi consumi con prestazioni vivaci e appaganti

Una guida soft: il sistema di ricarica in movimento si sostituisce ai freni

Un motore termico e un motore elettrico attivi assieme con il supporto di una batteria potente che la vettura autoricarica: questa è la Hyundai Kona full hybrid. Un’auto nella quale le prestazioni non sono sacrificate rispetto ai consumi e alla sostenibilità della vettura, anzi. Un dato interessante di questa versione del SUV di fascia B della Casa coreana sta nel fatto che il passaggio dalla mobilità elettrica a quella a benzina avviene senza interruzioni. Addirittura, all’occorrenza, l’auto utilizza assieme entrambi i motori. Quello termico GDi è di 1.6 litri, con potenza massima di 105 Cv a 5.700 giri e coppia da 147 Nm a 4000 giri, quello elettrico da 32 kW, con potenza massima di 43,5 CV e 118 Nm di coppia istantanei. Assieme

generano 141 CV di potenza e una coppia massima di 265 Nm, che per un’auto come la Kona rappresenta un dato davvero interessante, la porta a livelli sportivi e si riflette in una guida brillante e performante, nervosa quanto basta per assicurare divertimento al volante. I due motori funzionano sia assieme, che separatamente, quello elettrico per tratti brevi e a bassa velocità. L’abbiamo provata in salita, sulle strade vocate al rallysmo delle nostre montagne. Un elemento importante di valutazione sui vantaggi della Kona full hybrid sta nel fatto che l’utilizzo del sistema di rigenerazione della batteria, di intensità regolabile e progressiva regolato costantemente con le palette al volante ci riduce, in molti casi evita, l’utilizzo dei freni, anche arrivando in velocità sui tornanti. Esattamente come accade sul modello completamente elettrico. In discesa poi, la sensazione di utilizzare un

sistema frenante che si comanda con le palette e non soltanto con il pedale

del freno, e si attiva nella modalità di guida Eco,  è del tutto particolare e appagante. Anche perché, come abbiamo già accennato anche in altre prove, si riflette nella ricarica della batteria e sull’aumento dell’autonomia dell’auto. La tecnologia ibrida, ovvero il motore elettrico accoppiato a quello termico, fa sentire il suo effetto soprattutto nei tratti di salita più impegnativi, o qualora occorra procedere a un sorpasso: in questi casi la Kona hybrid si proietta in avanti e si lancia verso la meta in piena sicurezza. È anche merito del cambio automatico a doppia frizione DCT a 6 rapporti. Tutto questo è assistito dalla tecnologia di supporto alla guida ADAS, e assicura grande tranquillità su strada. Così andiamo a divertirci, come accennato, sulle strade dei colli morenici del Friuli, tra Rive D’Arcano (Ud) e Fagagna. Le strade bianche o con asfalto antico, spesso cosparso di ghiaino, sono l’ideale per capire come si comporta la Kona Hybrid, trazione anteriore ma grande attenzione all’assistenza elettronica alla guida,

tanto che rimane incollata alla strada quasi fosse una 4×4.

Arriviamo a Col Roncone, dove si trova la prima di una serie di quattro fortificazioni che risalgono alla 1. Guerra mondiale e rappresentavano un baluardo, dai colli alla pianura, alla retrostante valle del fiume Tagliamento. Una passeggiata panoramica e un tuffo nella storia davvero interessanti. Poi, ‘green’ per ‘green’, visto che si trova a poca distanza, raggiungiamo Villaverde di Fagagna, sede del Golf Club Udine presieduto da Gabriele Lualdi, leader dell’innovazione meccanica per il mondo dell’automotive, anche per la F1. Passeggiando per il fiabesco scenario naturale del golf e del suo percorso a 18 buche, ci troviamo immersi in una gara tra golfisti austriaci, che qui sono di casa assieme ai grandi campioni del manto erboso. Forse la conclusione più coerente di una gita con un’auto sostenibile come la Kona full Hybrid, con consumi che vanno dai 23/24 ai 20 km/l di benzina.

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#testdrive : #full-hybrid migliore spunto e miglior rendimento

Sulla #Hyundai Kona guida brillante e bassi consumi

La versione 2022 migliorata anche nelle dotazioni per la sicurezza attiva

Full hybrid: che cosa significa? Innanzitutto che non è ‘plug-in’, ovvero che per utilizzare le risorse non endotermiche, in questo caso l’elettricità, quindi per ricaricare le batterie, non deve essere collegata alla rete fissa, ma genera la corrente da sola. Il più delle volte in frenata, altre in decelerazione. In questo caso, con l’intensità che è commisurata non soltanto a quella della frenata che chiederemo all’auto, ma anche all’intensità del rallentamento necessario a seconda delle condizioni del traffico. Il test, anche questa settimana si riferisce alla Hyundai Kona 1.6 HEVw2, un modello che dispone di una tecnologia sofisticata sotto il profilo della sicurezza attiva. E che è evoluta anche sotto il profilo dell’energia. Infatti, dispone di due comandi a paletta al volante che nelle auto a motore endotermico servono per cambiare le marce. In questo caso, innanzitutto perché le vetture elettriche non utilizzano il cambio dei rapporti tra il movimento dell’albero motore e quello da imprimere alle ruote. Poi, perché sono utilizzate per scegliere rapidamente, appunto come se stessimo cambiando marcia, il livello d’intensità del rallentamento e della frenata. Ciò significa che possiamo decidere la quantità di energia che il generatore collegato al movimento delle ruote trasmetterà alla batteria e quindi al motore. In questo caso è evidente che quest’auto, la Hyudai Kona 1.6 HEVw2, offrirà un

rendimento maggiore se sarà utilizzata in montagna,

o su un percorso misto, o nel traffico. Per cominciare, facciamo un giro per i colli morenici del Friuli, verso Moruzzo, Santa Margherita del Gruagno, dove raggiungiamo il Forte di Santa Margherita e quello gemello  di Col Roncone, realizzati durante la 1.Guerra mondiale, e poi Fagagna. Dove le strade in saliscendi sommano al piacere della guida la possibilità di ricaricare più rapidamente la batteria. Nel misto, anche in discesa verso il Golf Club Villaverde, a Fagagna, sul cruscotto gli strumenti che ci danno il quadro delle funzioni connesse al sistema del motore elettrico da 48 V sussidiario al motore a benzina a 4 cilindri di 1580 cc, ci evidenziano un livello di ricarica elevato. Per semplificare, se per la Kona full hybrid la Casa coreana dichiara un’autonomia di oltre 480 km, un risultato ottenibile senza difficoltà con una guida lineare, senza forzature, su strade come queste la Kona full hybrid assicura

notevoli soddisfazioni al volante senza sacrificare l’autonomia.

La sensazione di sicurezza che ci regala la guida utilizzando assieme all’acceleratore le palette al volante per decelerare è paragonabile a quelle che abbiamo provato al volante della Kona completamente elettrica, anche se in questo caso la potenza a nostra disposizione è un po’ inferiore (141 CV) ma sufficiente per una guida sicura. A rendere brillante la guida nel misto e sui saliscendi, assieme al motore elettrico ausiliario il cambio automatico a doppia frizione, che probabilmente influisce positivamente anche sui consumi: abbiamo raggiunto i 26 Km/l.

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#testdrive Hyundai Kona full hybrid è la soluzione?

Proviamo la versione che autoricarica il sistema elettrico

E’ ausiliario al motore a benzina per un totale di 141 CV e bassi consumi

Full-hybrid, che cosa significa? Lo chiediamo alla Hyundai Kona 2022, un modello che vi avevo già segnalato per la sua sostenibilità e affidabilità, e avevo testato lo scorso inverno. I vantaggi più evidenti di un’auto che non si ricarica soltanto collegandola alla colonnina elettrica? Ovviamente, la libertà di poter dedicare il proprio tempo a tutt’altro che la frenetica ricerca di una colonnina, se in trasferta, o di un albergatore o amico connivente che, a pagamento o per gentilezza vi consenta di connettervi alla sua rete di elettricità.

Nel caso di full-hybrid, è evidente che

l’elettricità della batteria di bordo vi può servire per compiere brevi,

o meno, tragitti in modalità elettrica, con la possibilità di accedere e attraversare il centro storico delle principali città perché in assenza di emissioni, nonché per ottimizzare il rendimento del motore endotermico, a benzina, e ottenere uno spunto più energico e immediato nelle partenze, nei sorpassi, ecc. Tutto questo nella Kona è già presente e l’auto si avvale di un sistema elettronico molto avanzato. Rispetto alla versione 2021, quella del 2022 è ovviamente migliorata nei dettagli, forse anche nel rendimento che è ulteriormente migliorato. Gli interni sono curati e in similpelle che ne portano la qualità al livello di un’auto di categoria superiore. Ne consegue che anche la sicurezza passiva viene migliorata dall’assenza di spigoli e angoli vivi presenti, anche se in parti con le quali è difficile venire a contatto, ancora in diverse vetture.

La Kona è un SUV di classe B, che come abbiamo visto è sul mercato anche nella versione completamente elettrica, che abbiamo provato anche nella versione 2022, e la full-hybrid è spinta da un motore a benzina a 4 cilindri assieme a un motore elettrico da 48 V, 43,5 CV, che porta la potenza complessiva a 141 CV. Ovvero, ci offre una vettura performante, ‘facilitata’ nelle prestazioni dalla doppia frizione e dal cambio sequenziale, a sei rapporti, che si comanda anche manualmente con le palette al volante, con una coppia appagante: 265 Nm. A trazione anteriore, 5 posti, ha un bagagliaio capiente di 361 cm. L’auto è la Hyundai Kona 1.6 HEV nelle versioni XTech, Xline, Xclass con un prezzo che va da 28 a 33 mila euro. Della Kona, nel 2017, alla sua prima uscita, sono stati venduti in Italia oltre 34 mila esemplari. Poi è arrivata la mild-hybrid, meno performante e con un rendimento diverso, che a suo tempo abbiamo testato.

Nella full-hybrid, la nota distintiva a livello estetico sono i cerchi in lega leggera da 18’ che la rendono più grintosa, e a livello ‘organico’ la batteria da 1,56 Kw/h ricaricabile in corsa. E i consumi? A 90 km/h sul misto con sali scendi si arriva ben oltre i 20 km/l. sapete come funziona? Al posto dei freni si usano le palette al volante: quella di sinistra con quattro livelli di frenata consente di guidare anche in montagna senza frenare, ricaricando nel contempo la batteria dell’auto. Con questo sistema siamo riusciti a raggiungere anche una media di 40 km con un litro di benzina. In città si va dai 20 km/l in su. Non è male puntando alla sostenibilità dell’auto, no?

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