Per ricordare Giancarlo Ricci

“Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli…” (Seconda lettera di S. Paolo ai Corinzi 5,1  Dalla liturgia per le esequie di Giancarlo Ricci)

 

Giancarlo

 

Il 22 maggio presso la cappella del cimitero di Lambrate (Milano) abbiamo dato l’ultimo saluto al nostro carissimo amico Giancarlo Ricci, noto psicanalista e saggista, deceduto due giorni prima all’ospedale Policlinico di Milano a causa di una malattia che lo affliggeva da alcuni anni. Per noi che lo abbiamo conosciuto e frequentato assiduamente è stata una grave esperienza di perdita. Ha lasciato in noi un grande vuoto perché ci eravamo davvero abituati a sentirlo vicino nell’amicizia, nel consiglio, nello stimolo culturale, morale e spirituale. E ciò anche a riguardo delle varie iniziative che lui incoraggiava e caldeggiava, non solo, ma si spendeva per esse e vi partecipava poi attivamente pur con quel suo modo umile, un po’ defilato, di chi non vuole sfuggire da un ascolto silenzioso e attento. E offrendo sempre i suoi interventi precisi, profondi, a volte un po’ difficili e spiazzanti, è vero,  perché attingevano dal suo vasto bagaglio di conoscenze e di esperienze nelle relazioni umane e nell’analisi clinica in particolare, che ci costringeva sempre ad approfondire e ad allargare il discorso. Di ciò non pochi amici che hanno frequentato le serate sul cinema di Ozu e Bergman sicuramente si ricorderanno.

Ci mancherà la sua sensibilità, la sua gentilezza, il suo coraggio intellettuale e la sua libertà, la sua generosità nel donarsi agli altri… e si potrebbe aggiungere altro senza cadere nel patetismo o nel panegirico di circostanza perché i molti che lo hanno conosciuto possono testimoniare le stesse cose. Sentiamo di ringraziarlo per la forza e la mitezza con cui ha combattuto la sua battaglia per affermare la verità delle cose in cui credeva, battaglia che non gli ha risparmiato ferimenti, colpi bassi, dispiaceri che forse hanno aggravato le sue condizioni di salute. Ci ha lasciato molto di sé, il ricordo della sua compagnia innanzitutto, delle sue parole, della sua voce calma, del suo colloquiare lieve e poi i suoi scritti, i suoi libri, il suo pensiero complesso e articolato che attraversava vari mondi e li metteva in comunicazione.  Davvero grazie Giancarlo!  Ci mancherai… aiutaci, ora che abiti “quella dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli…” non solo a custodire e a far fruttificare questo patrimonio di beni intangibili ma anche a “riconquistarlo” per possederlo davvero, come tu, citando Goethe e Freud, amavi ripetere.

Davide Bersan

Per ricordare Giancarlo Ricciultima modifica: 2020-05-24T14:17:59+02:00da david.1960