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Cap 9 : Non ho smesso di pensarti …

Apro gli occhi:
dovevo essermi addormentata sulla poltrona
ma un dolore improvviso alla schiena adesso mi ha riportato con violenza nel mondo reale.
Mi muovo appena, quasi non respiro,
ma il mio corpo sa come fare
a trovare una sua posizione
ed io devo assecondarlo e dargli tempo:
d’altro canto
attendere è ciò che so far meglio.

Mentre aspetto che il dolore allenti il suo morso,
ruoto il capo ed attraverso con lo sguardo il salone:
nessuno ha fatto caso a me
ed io continuo a guardare gli altri compagni di ricovero
con indifferenza
e con la certezza che se io non entrerò nelle loro vite,
nelle loro storie,
essi non entreranno mai nella mia.

Fa freddo qui,
o sono io che sento freddo,
sistemo la sciarpa attorno al collo.

Guardo la finestra che ho di fronte
ed il bosco che le sta oltre,
osservo le miei mani
ed il vuoto che esse stringono,
poggio lo sguardo sul tavolino
il caffè sarà freddo ormai.

Vicino la mia tazza c’è un libro,
la copertina rossa ed un po’ sdrucita
dichiara la sua appartenenza a qualcun altro
che immagino stesse passando da qui
e poi forse richiamata da una telefonata
non ha trovato di meglio che abbandonarlo qui

I libri non si abbandonano.
I libri si scelgono, o forse sono loro a scegliere il lettore.
Ci chiamano dallo scaffale di una libreria,
prima solleticano la nostra curiosità con una copertina
che richiama la nostra distrazione,
ci invitano a sfogliarli ed a leggere a casaccio qualche riga
e ci portano per mano proprio su quella pagina,
quella che sembra essere stata scritta solo per noi:
quella che sembra
chissà per quanto tempo,
abbia atteso proprio noi.

Lo portiamo a casa nostra,
cominciamo a leggerlo
e quel tempo, sempre troppo avaro, che trascorriamo con lui
diventa un appuntamento caro,
un rifugio sicuro , un luogo tranquillo,
dove la nostra vita sembra non essere mai stata
quella che ci siamo raccontati
ma altro,
un altro che è solo nostro,
e nessuno può comprenderlo
e nessuno può leggere il nostro cuore
come lui.

Allungo il braccio destro,
ruoto il libro:
un segnalibro colorato
si affaccia tra le pagine
ed io lo assecondo
complice.

Una mano ha disegnato una stella
sull’angolo in alto della pagina
e sottolineato
il titolo di una poesia.

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“Non ho smesso di pensarti,
vorrei tanto dirtelo.
Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare,
che mi manchi
e che ti penso.
Ma non ti cerco.
Non ti scrivo neppure ciao.
Non so come stai.
E mi manca saperlo.
Hai progetti?
Hai sorriso oggi?
Cos’hai sognato?
Esci?
Dove vai?
Hai dei sogni?
Hai mangiato?
Mi piacerebbe riuscire a cercarti.
Ma non ne ho la forza.
E neanche tu ne hai.
Ed allora restiamo ad aspettarci invano.
E pensiamoci.
E ricordami.
E ricordati che ti penso,
che non lo sai ma ti vivo ogni giorno,
che scrivo di te.
E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse.
Ed io ti penso
ma non ti cerco.”

(Charles Bukowski)

Cap 9 : Non ho smesso di pensarti …ultima modifica: 2020-02-19T20:33:09+01:00da amore_imperfetto