cortometraggio

SINOSSI

Cortometraggio … in attesa di sponsor !

Seppur ispirati a fatti realmente accaduti, nomi, eventi e personaggi presenti nel soggetto sono di fantasia, frutto della libera espressione artistica degli autori. Pertanto ogni riferimento a fatti, luoghi e persone realmente esistenti è del tutto casuale.

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INT.scuola giorno (POMERIGGIO)

All’ingresso della sala docenti UOMO, QUARANTOTTO ANNI/CINQUANTA ANNI CIRCA, PIACENTE ALTO, STEMPIATO, OCCHIALI ROTONDI, FISICO PRESTANTE, ELEGANTE. si ferma a discutere con un amico COLLEGA, ALTEZZA MEDIA,GRASSOCCIO CINQUANTA/CINQUANTACINQUE ANNI CIRCA, BAFFETTI SCURI.

uomo piacente

Finalmente ….non ne potevo più. ENRICO che fai ora ?

UOMO GRASSOCCIO

SERGIO, credimi è da qualche giorno che mi sento così stanco… Torno alla base …

SERGIO

Riprenditi…piuttosto,mi sono iscritto in palestra. Mi accompagni ?

ENRICO

(ironico)

Ci vediamo lì …

SERGIO si allontana.

SERGIO

(divertito)

 …Ah Ah …

ENRICO saluta con un cenno.

SERGIO si dirige verso il posteggio, ed è attratto da un cartellone pubblicitario ove è raffigurata una modella che pubblicizza un intimo.

int. – studio fotografico – giorno

DONNA VENTISEI ANNI CIRCA, ALTA, BRUNA, OCCHI CHIARI, FORME SINUOSE, INCANTEVOLE davanti all’obiettivo del fotografo

Ultimo scatto, la modella scende dalla pedana, si dirige verso l’uscita seguita dal fotografo.

MODELLA

(ammiccante)

Grazie di tutto ALEX. Quando mi mandi le foto ?

ALEX

Forse anche oggi SIMONA. Che fai ora ? Prendiamo un aperitivo ?

SIMONA prende dalla borsa il telefono e guarda se sono arrivati messaggi. Senza guardare in viso ALEX perchè concentrata sul touch.

SIMONA

Magari un’altra volta. Vado di fretta…

ALEX

Dici sempre così..

SIMONA

(sorride)

int. palestra sera

SIMONA entra in sala dove sono presenti uomini di tutte le età, con prevalenza di giovani fisicati.

SIMONA, tuta aderente, trucco marcato, capelli raccolti in una coda, entra nella sala fitness. A proprio agio, attira lo sguardo dei presenti regalando pochissimi sorrisi appena accennati.

Inizia l’allenamento. Attrezzo <rematore con manubrio>.

SERGIO entra in sala, si aggira senza meta. Discute con l’istruttore di sala. Esce dalla sala si reca al bar, acquista una bottiglia d’acqua.

Rientra in sala fitness, interrompe la sua andatura e si sofferma ad osservare gli atleti impegnati negli esercizi. Infastidito dalla musica ad alto volume, ripone la bottiglia d’acqua sopra una cassapanca.

Titubante, inizia il suo allenamento, ma viene subito ripreso dall’istruttore di sala perchè l’esercizio che sta effettuando non è corretto.

SIMONA conclude il suo esercizio. Scorge SERGIO che è impegnato nell’attrezzo <croci ai cavi> di fronte ad uno specchio.

SIMONA destreggiandosi tra gli attrezzi, movenze da starlette, si dirige velocemente verso SERGIO e si colloca dietro di lui. Si snoda i capelli, poi li rilega fissando SERGIO dallo specchio che non può fare a meno di notarla.

SERGIO, perplesso, conclude l’esercizio si dirige pernsieroso verso una panca dove allena i bicipiti con i manubri. Si prende una pausa e beve un pò d’acqua dalla bottiglia che aveva riposto sopra la cassapanca, allontanandosi lentamente.

SIMONA, conclude l’esercizio, si reca al bar, acquista una bottiglia d’acqua, entra in sala fitness  prende il suo cellulare dalla borsa, ripone la bottiglia e l’i-phone nella stessa panca dove si trova la bottiglia di SERGIO.

Ci ripensa, riprende la sua bottiglia, strappa l’etichetta e la ripone nello stesso punto, accanto alla bottiglia d’acqua di SERGIO.

SERGIO, conclude l’esercizio si dirige nuovamente verso la cassa panca, prende la sua bottiglia d’acqua, sorseggia e si siede nella panca dove sono riposti bottiglia acqua ed i-phone della modella.

SIMONA si avvicina cercando di prendere il suo telefono non riuscendovi perchè SERGIO occupa, quasi interamente, lo spazio.

SERGIO si sposta leggermente per consentire a SIMONA di prendere il telefono

SERGIO

Mi perdoni …

         SIMONA

Non si preoccupi …grazie … stia pure … riesco lo stesso …

SERGIO e SIMONA incrociano lo sguardo. Ricambiato reciprocamente.

SIMONA si avvia verso un nuovo attrezzo. Concluso l’esercizio saluta la personal ed esce dalla sala pesi.

SERGIO, conclude l’allenamento. Prima di uscire dalla sala si guarda allo specchio controlla il suo viso, monitora le sue rughe e osserva la calvizie incipiente.

Si riveste ed esce dalla palestra. Si ferma in edicola, acquista un quotidiano e scorge il volto di SIMONA sulla copertina di un volantino pubblicitario.  Apre velocemente il volantino riuscendo a scorgere il viso della modella

Prende il suo i-phone, lo accende, entra in internet, canale di ricerca e digita il nome dell’evento pubblicizzato. Legge con attenzione i risultati della ricerca e scopre il nome della donna del volantino: SIMONA VINCI.

INT. CASA di SIMONa NOTTE

SIMONA apre la porta di casa sita in periferia in uno stabile in condominio, arredamento modesto ma dignitoso.

Poggia la borsa della palestra, entra nella sua stanza. Accende il PC e trova il file con le foto inviate da ALEX. Le guarda con attenzione e si sofferma su alcune di esse, salvandole nel desktop.

Cerca sul motore di ricerca: casting fotomodelle. Non fa in tempo a leggere i risultati della ricerca perchè viene interrotta da un messaggio vocale whatsapp.

Prende il telefonino ed ascolta il messaggio vocale.

ROBERTO – FERRAMENTA

Ciao SIMONA. Tutto bene ? Mi raccomando, domani pomeriggio confermato. Prima di passare ripassati la lezione. Collegati al  portale ….Ah dimenticavo. Regalo di Natale anticipato … sei euro l’ora. Contenta ? A domani!

SIMONA, intristita, legge il messaggio e risponde

Ciao Robi. Ok e grazie. ci vediamo lì.

Ritorna al PC. Cancella la ricerca e sul motore di ricerca scrive: DISSALATORI caratteristiche tecniche.

Si alza dalla scrivania e si dirige verso il finestra. Si specchia nel vetro. Osserva triste le luci della strada solitaria di periferia.

INT. AUTOVETTURA – NOTTE

All’interno del veicolo, SERGIO, una DONNA DI CIRCA 46/48 ANNI, DISTINTA, UN PO APPESANTITA , BEN VESTITA E CURATA NEI DETTAGLI, un RAGAZZO di CIRCA 14 ANNI, ALTO, TUTA DA GINNASTICA, smartphone in mano

RAGAZZO

Mamma, già che andiamo al centro commerciale mi compri le sneakers ? Sono l’unico della mia classe che non ce l’ha…

MAMMA

ALBERTO, mettiamoci d’accordo. Non puoi avere tutto quello che vuoi….SERGIO diglielo tu a tuo figlio che 300 euro di scarpe è troppo

SERGIO, pensieroso, annuisce. ALBERTO, seduto nel sedile posteriore, gesticola contro la madre.

MAMMA

E poi prima dobbiamo andare a fare la spesa. Poi vediamo

SERGIO posteggia nei pressi del centro commerciale.

         SERGIO

Ok voi scendete. ERMINIA ci vediamo dentro tra un pò. Vado un attimo dal negozio di Ferramenta. Solo lì trovo i tondini per le sedie.

ERMINIA

Mi raccomando… puntuale…

SERGIO entra nel negozio di ferramenta, i dirige verso il reparto <bricolage> e dopo aver curiosato scorge uno stand dove una giovane donna propone ai clienti depuratori d’acqua.

Riconosce la ragazza che aveva incontrato in palestra. Si avvicina velocemente allo stand

SERGIO

Buonasera signorina.

SIMONA

Buonasera.

SERGIO

Funzionano questi dissalatori ? Mi hanno detto che non sono affidabili…

SIMONA

E’ stato informato male. E poi i nostri prodotti sono garantiti per due anni.

SERGIO

Va bene, non posso non crederle ..Ma mi dica, scusi la mia impudenza, ma non ci siamo incrociati in palestra qualche giorno fa? Ricorda ?

SIMONA

Quindi lo compra ? Vendiamo anche a rate, con piccoli finanziamenti.

SERGIO

Va di fretta signorina… Mi faccia riflettere …

SIMONA

(ammiccante)

Ne ho già venduti tre solo nel pomeriggio. A chi lo compra ritorna in negozio a farci i complimenti. Sono sicura che lo farà anche lei …

SERGIO

Mi ha convinto ! Ne prendo uno per mia madre ed uno mia sorella. Ma non si ricorda proprio della palestra ?

SIMONA

Non so, sono qui dalle 15,00, ne vedo tanti di volti… Comunque, il costo totale è di € 1.210,00. Firmiamo ?

SIMONA poggia sul tavolo dello stand i contratti di acquisto che vengono firmati da un perplesso SERGIO.

Saluta con una stretta di mano SERGIO.

SIMONA

Bene, abbiamo finito. Ecco la sua copia. Lei è stato gentilissimo. A presto! E grazie.

SERGIO

(sconsolato e pensieroso)

Buonasera signorina e grazie a lei. Magari ci rivediamo in plaestra …

SERGIO, interdetto, conserva i contratti nella tasca posteriore dei pantaloni. Si dirige verso la vettura. Apre il cofano e poggia la busta con i dissalatori coprendola con alcuni teli presenti nel bagagliaio. Poggiati i depuratori dentro il bagagliaio, SERGIO incrocia lo sguardo di un  signore di circa sessantacinque/sessantotto anni, vestito casual, con cappello in testa.

SIGNORE SESSANTACINQUENNE

(inflessione dialettale)

Ma scusari… Ma di cose ca pigghiau n’aggiuvuno… n’accatuu uno me megghieri … L’ama ittato. Su na truffa !

SERGIO osserva l’uomo con sguardo incredulo e sospetteso.

EST/INT. Palestra pomeriggio

SIMONA posteggia la vettura. Entra in palestra, saluta le signore della reception ed entra negli spogliatoi.

Esce dallo spogliatoio ed entra in sala pesi affollata di atleti. Saluta la personal.

Dalla porta della sala fitness, entra un UOMO. ALTO, 48/50 ANNI CIRCA, CAPELLO MORO (TINTO) ABBRONZATO, PALESTRATO, CON ABBIGLIAMENTO ATTILLATO. INDOSSA UNA COLLANINA D’ORO. Con una bottiglia d’acqua in mano, si rivolge all’istruttore di sala

SERGIO arriva in palestra ed entra in sala. Si accorge della presenza di SIMONA cercando invano il suo sguardo.

SIMONA, inizia ad allenarsi e concluso il suo primo esercizio, volge lo sguardo verso l’angolo cardio ed incrocia lo sguardo di RAUL. Ignora SERGIO che le passa davanti.

RAUL è impegnato nell’attrezzo <croci ai cavi> di fronte ad uno specchio.

SIMONA destreggiandosi tra gli attrezzi, si dirige velocemente verso RAUL e si colloca dietro di lui. Si snoda i capelli, poi li rilega fissando RAUL dallo specchio che ricambia lo sguardo.

RAUL si prende una pausa e beve un pò d’acqua dalla bottiglia che ripone sopra una cassapanca. Si allontana dalla cassapanca e si dirige verso un nuovo attrezzo.

SERGIO scorge la scena tra i due, interrompe l’esercizio, si siede su di una panca ed osserva.

SIMONA, concluso il suo esercizio, si reca al bar, acquista una bottiglia d’acqua, entra in sala fitnees  prende il suo cellulare dalla borsa, ripone la bottiglia e l’i-phone nella stessa panca dove si trova la bottiglia di RAUL.

Ci ripensa, riprende la sua bottiglia, strappa l’etichetta e la ripone nello stesso punto, accanto alla bottiglia d’acqua di RAUL.

RAUL, conclude l’esercizio si dirige nuovamente verso la cassa panca, prende la sua bottiglia d’acqua, sorseggia e si siede nella panca dove sono riposti bottiglia acqua ed i-phone della modella.

SIMONA si avvicina cercando di prendere il suo telefono non riuscendovi perchè RAUL volutamente occupa, quasi interamente, lo spazio.

RAUL guardando negli occhi la modella le porge il telefono.

RAUL

(ammiccante)

Ciao io sono RAUL, questo deve essere tuo.

Simona

(distaccata – altera)

Si, la ringrazio è mio.

RAUL si alza dalla cassapanca, si dirige verso lo spazio addominali.

SERGIO va verso RAUL come se volesse parlargli. Si ferma. Esce dalla sala.

SIMONA conclude il suo circuito, si dirige verso la reception, senza guardare RAUL che resta in palestra.

RAUL Uscendo dalla palestra scorge SIMONA che discute con la reception ignorandolo. Si dirige pensieroso verso l’uscita della palestra.

Prima di uscire dalla porta si accorge che sul tavolo della reception sono collocati alcuni inviti per una serata in un locale. Prima di uscire ne prende uno e lo mette in tasca.

Posa il borsone nel bagagliaio della macchina. Esce dalla tasca l’invito dove è presente il volto di SIMONA, guest star della serata. Riconosce la donna.

INT. CASA di SERGIO SERA

SERGIO entra nel suo studio. Chiude la porta. Si siede sulla sedia della scrivania, accende il PC, controlla la sua mail.

Si alza e si dirige verso la libreria. Ci ripensa e si siede sulla sedia della scrivania dove sono posati alla rinfusa, all’interno di un libro, alcuni fogli di carta.

Prende una matita bi-colore rossa e blu, ed incomincia a leggere i fogli di carta. Utilizza la matita per correggere.

Allontana il foglio che stava correggendo. Si alza e va verso la finestra, osserva le luci della sera.

Prende dalla libreria la busta con i dissalatori. Esce dalla busta i prodotti e li poggia sulla scrivania.

musica Good by my lover – J.BLUNT ??

Si dirige verso lo specchio. Si osserva. Si siede sulla scrivania. Osserva i dissalatori. Si dirige verso la libreria dello studio, prende un testo.

Sfoglia qualche pagina. All’interno del libro è riposto un volantino, con il viso di SIMONA in evidenza, che pubblicizza un evento. SERGIO apre il libro dove è presente in volantino e si sofferma sul dipinto di Celestino Ferraresi <La bella burattinaia>.

Osserva, sorride.

Da dietro la porta dello studio la voce del figlio

ALBERTO

Papà, posso ?

SERGIO

Entra ALBERTO …

ALBERTO

Dai papà, basta correggere compiti… tra due minuti inizia la partita … la vediamo insieme no ?

ABERTO si alza dalla sedia, prende il libro e si dirige verso la libreria. Poggia il libro nella mensola più alta. Sguardo d’intesa con il figlio.

INT. CASA DEI GENITORI DI SOPHIA POMERIGGIO

SIMONA apre la porta di casa. Si dirige verso la sua stanza. Posa la borsa sul letto.

Si siede sulla sedia della scrivania. Accende il PC, inserisce una USB (musica di YIRUMA <River flows in you o EINAUDI Nuvole Bianche) controlla la mail. Un messaggio ROBY FERRAMENTA

Ciao SIMONA. Ieri sei stata perfetta ! Domani pomeriggio si ricomincia. Spero di poterti pagare domani stesso. Ciao bellezza.

SIMONA, gelida, cancella il messaggio. Aggiorna la posta ma non trova altri messaggi.

Scrive un messaggio

Ciao ALEX, come stai ? Apettavo una tua chiamata…Hai notizie dei casting ? A presto 🙂

Si alza dalla scrivania, prende la borsa dal letto, cerca e trova il suo iphone. Controlla l’arrivo di sms. Ma non trova nulla di nuovo.

Con un gesto di stizza sposta la borsa dal letto e si getta nel letto a faccia in su. Braccia e gambe aperte.

Si alza dal letto e si dirige verso la finestra. Osserva le luci della sera.

Scoppia a piangere.

THE END

Cortometraggio

SINOSSI: Turbati dal cambiamento del loro corpo, riluttanti nell’osservare le regole ed a riconoscere l’autorità di genitori, a loro volta, in equilibrio nelle scelte educative sospese tra divieti e concessioni.
La storia narra del delicato rapporto tra ANDREA (tredicenne) e suo padre GUIDO (operaio) raccontato senza giudicare.
Un genitore che, d’istinto, riversa sul preadolescente, in crisi di identità, le sue frustrazioni lavorative, per poi sforzarsi di ascoltare l’emotività del figlio che, nella scena finale, accenna un percorso di maturazione.

 

SCENEGGIATURA

 

 

EST. – parco giochi – GIORNO (tardo pomeriggio) nuvoloso

 

Un RAGAZZINO, adolescente, di circa dodici anni, capelli corti castani, altezza media di circa m. 1,40-45, corporatura esile, vestito con jeans, felpa e scarpe da tennis, è seduto su una panchina di un parco. Ha con sè un pallone.

Il parco è frequentato da BIMBI accompagnati dai GENITORI, da alcuni ragazzini vocianti che giocano a pallone, da qualche ADULTO che passeggia il cane, e da una COPPIA (ragazza e ragazzo) che si scambia tenerezze.

Il ragazzino osserva due bimbi, un maschietto e una femminuccia, che si rincorrono sotto lo sguardo amorevole dei genitori attorno a uno scivolo.

Rivolge poi il suo sguardo verso l’altalena dove un ragazzo spinge delicatamente la sua ragazza. I due parlottano, sorridono e si baciano.

Si solleva il cappuccio della felpa e dopo aver girovagato, senza meta, per il parco, si risiede sulla panchina, estrae il suo telefonino dalla tasca giocandoci qualche secondo.

Si alza dala panchina e si dirige verso l’uscita. Si sofferma a guardare una foglia caduta da un albero che rotola sospinta dal vento senza direzione.

EST. – fabbrica – notte (sera)

Un UOMO di circa 45 anni, capelli scuri, di corporatura robusta, alto circa un metro e ottanta, si trova all’interno di una fabbrica manifatturiera.

Ultimato il turno, ancora in tuta da lavoro, è davanti alla porta della direzione aziendale. Sulla porta un’insegna : dott. LEONARDI RESPONSABILE DELLE RISORSE UMANE

L’uomo bussa alla porta

UOMO

Buonasera dottore, in segreteria mi hanno detto che mi cercava ?

Capo del personale

(uomo ben vestito, distinto, mezza età, quasi calvo)

(indifferente)

Ah …buonasera Sig. D’URSO, prego si accomodi… Gradisce qualcosa ?… un caffè …

D’Urso

No, non si disturbi, grazie. Mi attendono a casa per la cena, oggi è l’onomastico della piccola di casa …

leonardi

Benissimo, allora andrò subito al sodo …ma non si preoccupi nulla di grave.

d’urso

Mi dica dottore

Sulla scrivania, un foglio di carta, titolato figurano dei nomi cerchiati. Con una matita in mano il Responsabile delle risorse umane, facendo attenzione a non fare vedere il foglio, spunta con un asterisco, l’ultimo nominativo: GUIDO D’URSO .

DOTT. LEONARDI

(rassicurante)

Niente di importante caro D’URSO. Ricorda della contrattazione tra proprietà e i sindacati sulla proposta riduzione dei turni fino a fine anno ? Come saprà le commesse sono dimimuite … la gente compra meno …

D’URSO

(preoccupato)

Certo Dottore, ci sono novità ?

DOTT. LEONARDI

(rassicurante)

I sindacati hanno firmato l’accordo. E’ stato eliminato il turno pomeridiano … dalle 15,00 alle 19,00. Da lunedì prossimo, il pomeriggio potrà godersi la sua bella famiglia (sorriso …) Ma non si preoccupi, è solo per un breve periodo, dall’anno prossimo si ricomincia a pieno regime.

L’uomo, si alza dalla sedia, gira intorno alla stanza pensieroso

D’URSO

E ora … come farò ? Con metà stipendio non riuscirò a pagare il mutuo, le spese di casa …

E’ sicuro che presto riavrò le mie ore ? O forse devo aspettarmi il licenziamento ?

DOTT. LEONARDI

(cortese)

Vedrà, tutto si sistema. L’interesse della proprietà è quello di mantenere la forza lavoro e in particolare maestranze come lei, sig. VENTURA, fiore all’occhiello della struttura.

D’URSO

Dottore, io mi chiamo D’URSO, VENTURA è in mobilità dallo scorso anno …

DOTT. LEONARDI

(dispiaciuto)

Mi scusi ha ragione… ogni tanto anche io vado in cortocircuito. Comunque, non si preoccupi, vada via tranquillo a festeggiare la sua bimba. E ci vediamo domani mattina. Buona serata

D’URSO

(triste)

Speriamo Dottore che sia solo per qualche mese: io di quelle ore di lavoro ho realmente bisogno … Buonasera.

Il Responsabile del personale, sorridente, si alza dalla scrivania e accompagna un pensieroso e sconsolato D’URSO alla porta.

Chiusa la porta si siede, pensieroso e rabbuiato, nel foglietto cerchia il nome D’URSO GUIDO. Stacca il foglietto dal notes, lo stringe tra le mani e accartocciandolo, lo poggia sulla scrivania.

Si alza dalla sedia, osserva dalla finestra del suo ufficio l’officina vuota. Fuma una sigaretta, accende il PC, ed inizia a giocare al solitario, gelido.

int. – casa – notte

GUIDO, rientra in casa, bussa alla porta.

Apre una DONNA 35 anni, alta un metro e 70 circa,, bruna, occhi chiari, di bell’aspetto, che tiene in braccio una BIMBA di circa due anni e mezzo. La famiglia abita in un stabile in condominio; arredamento degli interni modesto ma dignitoso.

DONNA

Ciao amore.

GUIDO

Ciao Martina.

GUIDO, saluta la moglie MARTINA con un cenno poi si dirige verso la stanza da letto, apre l’armadio, si sveste. Entra in bagno, fa una doccia, indossa abiti di casa e visibilmente pensieroso, siede a tavola in attesa della cena.

MARTINA si avvicina lui.

MARTINA

Che succede ? Peroccupato ? Problemi in azienda ?

GUIDO

Martina, ti prego … ne parliamo dopo …

Bussano alla porta.

martina

Chi è ?

VOCE ragazzino (f.c.)

Mamma sono io…apri ?

Martina apre la porta

MARTINA

Ciao ANDREA, a quest’ora ? Presto, vai a lavarti le mani e vieni a cenare. Poi vediamo insieme se hai fatto i compiti…

ANDREA

Sono stato tutto il pomeriggio a scuola. Oggi laboratorio … il prof. non la finiva più …Per questo ho fatto tardi …

ANDREA, senza fermarsi e continuando a camminare si dirige verso la sua stanza chiudendo la porta.

GUIDO, e la piccola sono seduti a tavola. MARTINA inizia a distribuire le pietanze.

MARTINA

ANDREA, è pronta la cena, stiamo aspettando te…

ANDREA

(annoiato e infastidito)

Mamma, non ho fame …cenate voi …

MARTINA

(irritata)

ANDREA vieni subito a tavola! Quante volte debbo chiamarti ancora ??

ANDREA non risponde. In sottofondo dialoghi indistinti e confusi di ANDREA.

GUIDO, visibilmente irritato, si alza da tavola, si dirige verso la stanza del figlio, apre violentemente la porta

GUIDO

(furioso)

Alzati subito da quella sedia e vieni a cenare ! La mamma ti ha già chiamato più volte …

ANDREA, imperturbabile, cuffie nelle orecchie e consolle accesa, osserva il padre con sufficienza proseguendo a manovrare il telecomando della consolle.

GUIDO, esasperato, si dirige verso ANDREA, sfila con fare deciso le cuffie dalla testa del figlio gettandole a terra con forza . Allo stesso modo strappa dalle mani del figlio il telecomando della consolle lanciandolo in direzione del materasso del letto.

GUIDO

Vergognati ! Non ascolti più nessuno … non rispetti le regole … E vai malissimo anche a scuola … Che cazzo vuoi fare della tua vita ?

ANDREA si alza dalla sedia e rivolgendosi al padre

ANDREA

Sì, sì … sta parlando … lui che non ha neanche preso il diploma …

Il padre ha l’istinto di scagliarsi contro il figlio, ma si ferma. Esce dalla stanza e va sul balcone della cucina. Si accende una sigaretta.

ANDREA

(a bassa voce)

Pensa te… tutta la vita sfruttato a fare l’operaio …

ANDREA, scosso, chiude con decisione la porta della stanzetta.

Poggia la testa sulla scrivania. Si alza e siede a terra, appoggiando la schiena sul muro e con le mani tra le gambe.

All’interno della sua stanzetta buia illuminata dal monitor ove scorrono le azioni del gioco on line

in cucina

MARTINA termina di accudire CAROLA che finisce la sua cena. La piccola gioca sul pavimento con un pupazzetto.

MARTINA si dirige in balcone

GUIDO, lascialo perdere …E’ da qualche giorno che è intrattabile … vedrai … domani sarà lui stesso e chiederti scusa …

STANZA DI ANDREA

Si getta sul letto e si addormenta senza indossare il pigiama.

GUIDO, apre la porta della stanzetta, si accerta che il figlio dorma, raccoglie le cuffie e le viti staccate, riponendole con cura, insieme al telecomando, in un sacchetto di plastica che custodisce dentro l’anta dell’armadio.

int. CASA – giorno (mattina)

ANDREA, si sveglia, è solo in casa. Trova un biglietto

– LA MAMMA

ANDREA va in cucina e trova una brioche sulla tavola da pranzo, la apre e la mangia lentamente mentre osserva la casa vuota.

Girovaga per casa senza meta. Entra in bagno e si guarda allo specchio. Nota, incurisoito, una piccola peluria sotto il naso.

Esce dal bagno, cerca il suo i-phone, nella sua stanzetta, in cucina e infine in salotto, ma non lo trova.

Nel cercare, con ansia, il proprio telefono fa cadere dalla libreria, involontariamente, un album di vecchie foto.

Apre l’album e sofferma la sua attenzione su due foto. Una che ritrae il padre, adolescente, sopra una moto enduro DUCATI, capellone e con l’orecchino; l’altra foto sempre del padre, con lui in braccio appena nato.

ANDREA riflette e sorride.

fa un selfie seduto al suo notebook lo accende scaricando la foto,

stacca le due foto dall’album e le scannerizza;

clicca sul programma photoshop e realizza una composizione su due righe.

Nella prima riga, a sinistra della pagina inserisce la foto del papà tredicenne e, in corrispondenza, a destra, la foto del papà sorridente con lui, neonato, in braccio.

Nella seconda riga colloca a sinistra il suo selfie, e in corrispondenza a destra tre punti interrogativi.

ANDREA si alza dalla scrivania e va in cucina, prende una spugnetta, la imbeve d’acqua e pulisce le scritte sul muro del giorno prima.

Si avvicina alla finestra della sua stanzetta e si sofferma a osservare un uccellino sopra un albero che esce dal nido cercando, con fatica, di volare.

piu’ tardi

GUIDO ritorna dal lavoro, apre la porta di casa, posa le chiavi sul tavolo, ed entra nella stanza di ANDREA.

Dall’anta dell’armadio prende il sacchetto dove aveva riposto le cuffie con la vite staccata. Si siede sulla sedia della scrivania del figlio e comincia a riparare le cuffie.

ANDREA, in salotto con il suo i-phone in mano, si dirige verso la sua stanzetta.

ANDREA

Ciao papà … aspetta … forse quella vite va inserita più in basso …

GUIDO

Ciao Andrea .. hai proprio ragione .. ho già tentato più volte … dall’altra parte …

ANDREA, torna in salotto, prende una sedia e la colloca nella sua stanzetta, vicino a papà.

Padre e figlio proseguono nell’opera di ricostruzione delle cuffie. Sguardi e sorrisi compiaciuti d’intesa.

Suono di un sms

ANDREA, NABBO, CHE CAZZO FAI ANCORA A CASA ? DI CORSA, TI ASPETTO DAVANTI CASA DI ENRICO.

ANDREA

(al padre)

Papà, scusami, continui tu ? ENRICO mi ha invitato ad uscire un pò. Posso andare ?

GUIDO

Ok ANDREA vai. Ti aspetto. Ma non fare tardi che all’una si pranza.

ANDREA saluta il papà e frettolosamente si dirige verso la porta d’ingresso.

ANDREA apre la porta di casa: prima di uscire ritorna indietro va nella sua stanzetta dove il papà sta completando la riparazione delle cuffie.

ANDREA guarda il padre seduto sulla sedia e lo abbraccia. GUIDO si gira verso di lui. I due si guardano negli occhi. Simultaneamente incrociano il pugno della mano destra.

ANDREA, guarda l’orologio del suo I-phone e velocemente, esce di casa, scende le scale, apre il garage. Prende il suo hoverboard, chiude il garage e si dirige verso l’appuntamento.

GUIDO, ancora assorto nel lavoro di riparazione delle cuffie, inavvertitamente pigia un tasto del notebook di ANDREA.

Sul monitor compare la fotocomposizione creativa elaborata dal figlio il giorno prima.

Il volto di GUIDO dapprima incuriosito si trasforma in un sorriso

EST. VIALE ALBERATO – GIORNO

ANDREA, sopra il suo hoverboard, nel marciapiede che conduce a casa dell’amico.

Durante il percorso incrocia un papà, affannato, che aiuta il figlio (età 6-7 anni circa), ad andare in bicicletta. ANDREA si ferma ed osserva la scena.

Riparte verso l’appuntamento.

Nei pressi della scuola dell’infanzia, ANDREA si ferma. E’ il momento dell’uscita. Sofferma la sua attenzione sulla corsa di un bambino verso la mamma che, trepidante, lo attende a braccia aperte.

ANDREA sorride

Un uccellino esce dal nido.Ha quasi imparato a volare.

THE END