Il profilo dell’amante perfetto tra ideale ed utopia

di Doppiaerre

Le leggende tramandate dai nostri avi raccontano che un significativo numero di donne sposate o comunque già impegnate, ad un certo momento della propria vita, decidano per le ragioni più svariate di concedersi una parentesi trasgressiva-erotica. In termini tecnici l’hobby collettivo, che vede statisticamente le femmine di ceto medio alto in prima linea, diventa quello di ricercare il cd. <amante “per sfizio”>. La nostra indagine, basata su percezioni della vita reale, filtrate evidentemente dalla sensibilità dell’Autore, consente di assentire con un inevitabile grado di incertezza che le donne avrebbero ben in mente un identikit di compagno ideale con cui ritrovare la passione perduta. Finché dura. Ecco il ritratto del possibile fortunato (?).

  1. Sentimentalmente impegnato

Non ci sono dubbi: l’amante ideale deve essere già … impegnato! Sposato o fidanzato, non fa differenza, l’importante è che non abbia troppe aspettative, anzi deve essere in grado di capire le esigenze di una donna che cerca una relazione eticamente immorale. E solo un uomo che conosce <da vicino> la vita di coppia è in grado di percepire bisogni ed intensità delle attenzioni. Flirtare (ed oltre) con un uomo single si corre seriamente il rischio che lui si possa affezionare in fretta senza considerare che l’essere umano per eccellenza (leggasi femmina), per natura si sente attratto(a) da ciò che non può raggiungere. Il piacere del proibito sarebbe, secondo una corrente di pensiero filosofica, l’essenza della passione. Sara vero ?

 

  1. Benestante (e generoso)

Uomo d’affari o professionista affermato, che veleggi tra i 40 ed i 50 anni, parrebbe che il conto in banca abbia sempre il suo significativo ascendente nella oculata scelta del potenziale fedifrago. Sembrerà singolare, ma i soldi fanno la differenza nella preferenza dell’amante clandestino anche se, per ovvie ragioni, la donna non possa godere di particolari privilegi (ed ostentare) il ricercato benessere economico del prescelto. Forse. Perchè le infedeli <in fieri>, se in grado di gestire liberamente i propri orari e nascondere i tradimenti dietro viaggi di lavoro, potrebbero far scegliere la location degli incontri, indirizzando il benestante a prenotare lussuosi ed eleganti resort in capitali europee, non alla portata di metalmeccanici e giardinieri (altro che www.scappatelle.it …) . Il nuovo accessorio in pelle, L. Vuitton, indossato in una cena di famiglia, o l’anello della collezione Bulgari, impreziosito da diamanti, sfoggiato nella comunione del figlio potrebbero essere giustificati come un gentile regalo di mamma e papà…o magari di una vecchia zia.

 

  1. Imprevedibile, divertente e …creativo

Le donne impegnate, tendenzialmente interessate ad una relazione extraconiugale, evitano con cura di incrociare copie (sbiadite) della loro metà ufficiale. Figure rassicuranti, abitudinarie, meticolose e finanche scontate sono accuratamente scartate. Al contrario, le donne desiderano, un uomo che riesca a provocare in loro scariche di adrenalina simili al bungee jumping, vere e proprie montagne russe emozionali che diano una scossa (letteralmente <turning plot> per chi conosce le regole di scrittura cinematografica) alla loro vita di tutti i giorni facendole uscire dalla monotona routine. Ma l’amante ideale deve saper stupire ed avere il senso dell’umorismo perchè è noto che i profili dotati di ironia risultano quelli più ricercati, come anche deve sapersi destreggiare tra citazioni letterarie ed aforismi. E se il profilo del cd. <compagno per noia> possedesse anche creatività, fantasia e vena artistica ? Alzi la manina chi non sarebbe lusingata di diventare la musa ispiratrice di ritratti, racconti, slide-story, poesie e sculture attraverso cui il virtuoso e raffinato tomber de femme possa sfoggiare il suo elegante stato d’animo …

 

  1. Bell’aspetto e moderatamente palestrato

La vita è breve: concediti una scappatella recitava la home page di Ashley Madison, il sito che favorisce incontri per chi cerca una relazione extraconiugale. Ma, se proprio deve essere idealizzato, certamente, non il panzone di turno. Maniglie dell’amore e bicipiti flaccidi ricorderebbero, nove su dieci, il proprio marito o compagno. Quindi, non si pretende la tartaruga, ma quantomeno spalle, pettorali e lato B, in discreta evidenza. Elegante e charmant ma senza esagerazioni: va dunque evitato l”uomo effeminato dedito a depilarsi le sopracciglia o inondarsi di profumo. Particolare attenzione allo sguardo valutato come uno dei primi segnali che queste esemplari di donne – evidentemente ancora all’oscuro del recondito significato del nono comandamento che aiuterebbe a vivere la santa purezza nei pensieri e nei desideri – interpretano per capire la personalità dell’uomo.

  1. Ottimo amante

Ultima caratteristica, ma non per questo meno importante, anzi …, talentuoso sotto le lenzuola ! Una sagoma come quella fin qui idealizzata, piena di virtù, potrebbe non necessariamente essere anche esperto a letto… Perchè, è chiaro, che deve innanzitutto preoccuparsi dei bisogni sessuali della sua partner, magari, ma non pienamente soddisfatti dal marito o compagno abituale. Ama i preliminari ? Gli piace sperimentare? E’ un amante appassionato, paziente ed altruista ? L’intesa sessuale non si inventa nè può essere “ipotizzata” ma andrebbe ricercata nel tempo. Qualcuno suppone che regalare baci languidi e passionali preluda ad un incontro bollente in camera da letto… Ma belle Signore, suvvia … dissertiamo di uomini adulti con livelli di testosterone decrescente …quindi, un consiglio: in borsetta non fatevi mai mancare una aiutino per lui … (colore azzurro o bianco non fa differenza !).

Conclusioni

Bene. Care lettrici, ora che siete rimaste in poche chi scrive vi fa una confidenza: l’identikit dell’amante fin qui tratteggiato NON ESISTE, è una vostra spontanea costruzione mentale. Piuttosto, se gravitate nella stagione della vita in cui, purtroppo, i distacchi dai genitori non sono troppo lontani ed i figli stanno per diventare grandi riavvicinatevi emotivamente ai vostri mariti che desiderano solo che la PROPRIA donna li rispetti e li apprezzi per ciò che sono come esseri umani, con pregi e difetti. A meno non ci si ostini a vivere all’insegna di un ideale, e quindi credere a babbo Natale o alla fatina dei denti.

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Au revoir.

Sentirsi desiderate dopo gli anta ? Per le donne bastano moine e …fuga

Uno dei temi più caldi della contemporaneità, soprattutto in un’Italia che non fa largo ai giovani ma allo stesso tempo è pronta a rottamare donne ed uomini con qualche capello bianco, è certamente quello della crisi dell’età adulta.

Essa rappresenta una delle stagioni della vita che donne ed uomini sono chiamati ad affrontare perchè, inevitabilmente, conduce a fare un bilancio di com’è andata la nostra esistenza fino a quel momento e di quello che può riservarci il futuro.

Raggiunti gli obiettivi di una vita <borghese> cioè, realizzazione professionale, indipendenza economica, e procreazione di un figlio (o forse ricerca di una egoistica immortalità ?) un vortice di improvvisa insoddisfazione ed inquietudine può stravolgere vecchi valori e priorità rischiando di generare un vero e proprio cortocircuito delle rassicuranti consuetudini.

Le donne che affrontano la crisi degli “anta” solitamente si trovano a vivere una situazione che provoca, a volte, frustrazione e disagio.

Midlife Crises Just Ahead Green Road Sign and Clouds

Lontani gli attimi di onnipotenza emotiva che solo occuparsi di un neonato può regalare (leggasi allattamento) i primi fisiologici e biologici mutamenti del corpo, una relazione di vecchia data diventata monotona quotidianità, oppure eccessive responsabilità, possono generare una pericolosa situazione di ansia o peggio depressione.

L’angoscia esistenziale tipica degli <anta> appare ancora più dilatata per le donne rispetto agli uomini cui potrebbe bastare un goal della squadra di calcio del cuore per rivivere emozioni sopite e ritornare, anche per un solo istante, felici come dei bambini.

Ma non preoccupatevi. Anche per le (avvenenti) signore che rincorrono la felicità sondando percorsi interiori tortuosi, e non sempre facili da decifrare, esiste una via d’uscita. Alcune tentano di esorcizzare l’incedere del tempo godendosi la vita; altre attraverso un viaggio, un’uscita con le amiche, un massaggio rilassante, una seduta dal parrucchiere, un corso di pilates, una passeggiata nella natura. Palliativi.

Il cambiamento e la rigenerazione nasce dall’esigenza di una libertà che va oltre la dimensione fisica e raggiunge quella emotiva. Occorre un atteggiamento nei confronti della vita che deve trasformarsi in un meraviglioso risveglio, in una forte motivazione, magari ripercorrendo percorsi adolescenziali. Ma cosa ?

Notoriamente le donne amano essere al centro dell’attenzione e rimanerci il più possibile. E quindi ? Avete ben intuito: si fa sempre più strada una nuova corrente new age di cui sembrano aderire non dichiaratamente (belle, a volte molto belle …) donne, quarantenni, impegnatissime sentimentalmente, ma che non disdegnano affatto di ricevere attenzioni  e complimenti anche da altri uomini. La strada è tracciata !

Per loro il (potenziale) flirt è gioco, ricerca di emozioni, piacere di farsi corteggiare, civettando con eleganza, senza avere implicazioni sentimentali, senza dover costruire una relazione. Pareja mujer seductora vinculación concepto silueta — Foto de Stock #31159063

 

Una situazione per provare attraverso il gioco della comunicazione seduttiva le conferme rispetto alle proprie insicurezze. Ma anche per sentirsi sempre e comunque giovani e desiderate, al centro dell’attenzione, per colmare una necessità o una sensazione di solitudine, alla pari di un antidepressivo. Il gioco delle parti vissuto attraverso sguardi, ammiccamenti e linguaggio non verbale, ma senza andare oltre.

Cariche di un languido e irresistibile fascino erotico, come se si concentrassero in loro tutte le delizie della femminilità uniche ad incarnare degnamente il prototipo dell’eterno femminino. Così come magistralmente osservato da F. LAMENDOLA, Arianna editrice, 2009,
” … la lusingatrice lascia intendere: “Tu potresti vincermi, ma io non mi lascio prendere”. Quella che eccita e ad un tempo disprezza pare che dica: ” …Io vorrei lasciarmi vincere, ma sei tu che non ci riesci, non sei uomo abbastanza”…”.

Sorrisi maliziosi, sottilissime provocazioni, disponibilità accennate, pupille dilatate, ma anche atteggiamenti contraddittori ed ambigui non fanno altro che esaltare e mantenere attivo magnetismo e carica erotica. Prede preferite ? Nessuna in particolare: manager benestanti, raffinati intellettuali, ma anche ruvidi artigiani e benzinai sottocasa; unici scartati con fermezza narcisi e vanesi (niuru cu niuru non tinci !).

tre-civette[1]Ma ad un certo punto viene da chiedersi il senso del tutto. Spesso queste donne non si sentono in dovere di prendere una decisione e non hanno la benché minima intenzione di prenderla. Amano farsi corteggiare e basta. Poi, arrivati ad un ipotetico ed eventuale appuntamento romantico si tirano indietro prima ancora di poter dare una risposta. Ed il malcapitato corteggiatore (indotto…) si accontenta di seguire confuso l’inebriante scia di profumo di questa donna da capogiro … La speranza è sempre quella che prima o poi si deciderà. E proprio quella speranza mantiene vivo il corteggiamento. Invece la donna ha le idee chiarissime, nel frattempo.

Conclusione: questo esemplare egogentrico, ma anche (parrebbe) tormentata da una radicale mancanza di autostima, decide che qualcuno debba corteggiarla ma solo per nutrirsi di fatua vanità, ma poi, in realtà, non è interessata a nessun approccio. Quindi uomini, dopo il primo o secondo rifiuto, dileguatevi elegantemente nel nulla.

Ma per chi non è abituato a perdere occorre solo avere pazienza: l’inesorabile incedere del tempo giocherà a vostro favore …

 

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La bella burattinaia Liberamente ispirata all’opera di C. Ferraresi

Uomini ed (in)fedeltà: istruzioni per l’uso

di Doppiaerre

La fedeltà è una virtù, un impegno morale, con cui  una persona manifesta rispetto ed amore verso il proprio partner. Punto.

Detto ciò, è tuttavia di pubblico dominio – inutile girarci attorno – come la società attuale, rispetto al recente passato, sia ricca di tentazioni e nuovi stimoli. Ciò vale, evidentemente, tanto per gli uomini quanto per le donne.

Solitamente gli uomini (o quantomeno coloro che tradiscono) esplorano territori diversi, vanno a escort, cerano l’amante istituzionale, vanno in Internet. Al contrario, le donne non sono, solitamente, alla ricerca del fast food maschile. Per loro non è solo attività aerobica: hanno bisogno del corteggiamento, delle parole, ma soprattutto inseguono storie passionali, di grandi sentimenti ad alto quoziente emotivo.

A differenza degli uomini che <convivono> con l’adulterio e rimangono bigami anche per decenni, per le donne l’infedeltà, invece, rappresenta (ma non sempre) l’ultima spiaggia: prima provano a far capire al compagno che qualcosa non va, ma se vengono ignorate e si convincono che nulla potrà davvero migliorare, allora forse iniziano a cercare un’alternativa. Seria.

Ma parliamo di uomini. Il movente è quasi sempre una forte attrazione sessuale nei confronti di una donna diversa dalla propria, la noia che provano all’interno del proprio rapporto di coppia o semplicemente la voglia di alimentare (e coltivare) la grandezza del proprio ego. Ma non tutti gli uomini sono dediti all’adulterio.

Distinguiamo la platea in tre categorie: il fedelissimo/moralista, il romantico/passionale, il primitivo/benefattore. Ce ne sarebbe anche un’altra che possiamo definire per certi versi <trasversale> rispetto alle prime tre: leggete bene, l’idealista/vanesio.

Il fedelissimo/moralista

Fedeli si nasce. In un mondo dove il tradimento del partner rappresenta la <normalità> l’eccezione è proprio la fedeltà. Immerso e sommerso per lo più negli impegni lavorativi e familiari il fedelissimo cerca (invano) di non trascurare i bisogni della propria partner. Padre affettuoso e presente ma tremendamente <conservativo>.

Volete terrorizzarlo ? Proponete loro un giro di shopping per comprare un abito nuovo, una cena al ristorante e magari anche un drink. È molto probabile che il solo pensiero lo sgomenti perché geneticamente propenso a restare stare a casa al calduccio, lontano dalla confusione, dalle code, dal rumore, e magari davanti all’IPAD, o peggio a partite di calcio…

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Rassicurante e sensibile, se solo riuscisse anche a condividere con la propria compagna esperienze ed interessi, piccole e grandi gioie e talvolta anche sprazzi di pura felicità – e non solo incombenze familiari – sarebbe proprio perfetto ! Ma questa è pura utopia.

Il romantico/passionale

Cosa spinge un uomo con moglie e figli che non abbandonerà mai ad avere un’ amante? Perchè preferisce fare una doppia (complicatissima) vita, dire mille bugie sia all’una che all’altra e non lo fa decidere a scegliere una sola? Misteri

Il romantico, da una parte, percorre la tortuosa strada dell’emancipazione dalle catene di una convivenza trascinata da troppo tempo in nome, magari, del conformismo, dall’altra ricrea con la nuova partner le stesse esplosive dinamiche emotive già vissute con la moglie.

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Dolce, tenero, romantico, sentimentale, passionale, ed attento alle esigenze dell’amante, ma anche della moglie, dopo un primo periodo ove prevale la componente ludica con piena intesa sessuale e divertimento, transita rapidamente alla fase delle promesse (che mai verranno mantenute).

Ma una volta distante dalle braccia di Cupido il passionale inizia a temporeggiare perchè chiamato alla scelta. Moltissimi non decidono. O meglio dentro di loro hanno già deciso perché non lasceranno mai la moglie e i figli ma in realtà non lasceranno mai l’amante. Aspettano che decidano per lui. Le altre.

Il primitivo/benefattore

Evita relazioni impegnative ma è fortemente dedito alla partner occasionale che provoca in lui scariche di adrenalina simili al bungee jumping. Ama accompagnarsi con donne molto giovani comprese nella fascia di età compresa tra 20-30 anni al picco del periodo fertile, inevitabilmente escort di <fatto> o di <diritto>.

Pur alla ricerca di una soluzione semplice e per niente impegnativa dal punto di vista sentimentale, non limita la sua richiesta a banali prestazioni sessuali per il soddisfacimento dei propri istinti, bensì esorcizza la propria angoscia esistenziale nascondendo una immaturità di fondo, una forte fragilità ed un’incapacità di comunicare.

 

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Il continuo e compulsivo ricorso a (bellissime e giovani) donne di piacere lo tranquillizza generando in lui effimero sollievo, che però innesca pericolosi circoli viziosi. E difatti può accadere che non si faccia alcun scrupolo a dilapidare patrimoni personali e familiari per ricompensare con regali di ogni tipo (compresi mono-locali ed autovetture) le donne che compra perchè non sempre il rapporto economico impedisce l’entrata in gioco dei sentimenti e del senso di gratitudine.

L’idealista/vanesio

Può essere considerato un tradimento il pensiero di avere un rapporto sentimentale (e non necessariamente solo sessuale) con una persona diversa dal vostro partner ? O per renderlo tale è necessario l’atto fisico? Non per l’idealista che, per istinto, di fronte alla bellezza dell’ignara malcapitata, esprime per lei tutto il suo talento artistico permeato da un introverso esibizionismo.

Fiamma del passato, conoscenza superficiale o semplicemente vicina di casa, il prodotto della fantasia, concepito comunque da una figura femminile reale, diventa improvvisamente la musa ispiratrice di racconti, fiabe, poesie, ritratti e sculture (e slide-story…)  attraverso cui il virtuoso manifesta il suo elegante stato d’animo, le sue raffinate montagne russe emozionali ed il totale – per il tempo necessario alla realizzazione dell’opera – coinvolgimento emotivo.

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Se si specchiasse nelle acque di uno stagno, è probabile che, come Narciso, troverebbe qualche difettuccio nel proprio riflesso. Ed infatti, dedito al culto di se stesso, con ego sufficientemente sviluppato ed una significativa generosità d’animo (evidentemente solo potenziale) per vie traverse riesce a mettere in scena la sua vena creativa avendo cura di scegliere palcoscenico appropriato e parterre qualificato.

All’angosciosa ricerca del (solo) applauso dell’inconsapevole dea delle arti, scompare nel nulla se avesse solo la minima percezione di aver toccato le corde giuste. Diagnosi e cura ? Secondo blocco, terzo piano, reparto psichiatria.