Risolvere il problema della mancata integrazione degli islamici in Occidente accogliendo molti più islamici?


LUCI ACCESE PER I LUPI

WAEL FAROUQ

http://avvenire.ita.newsmemory.com/publink.php?shareid=5f0076608

Articolo davvero lucido e intelligente, quello del Dr. Farouq, che getta molta luce sulla situazione attuale, sulle responsabilità della violenza islamista, sia del mondo islamico, sia dell’Occidente, e sulle presunte ragioni della mancata integrazione degli islamici nelle società occidentali.

E’, pertanto, una riflessione di importanza critica, per chiunque voglia cercare di capire da dove scaturisca la violenza islamista e porvi un freno.

Il Dr.Farouq, con la sua disponibilita’ al dialogo con i cristiani, la sua conoscenza dell’Islam e le sue posizioni vicine a quelle di Papa Francesco e di molti cattolici, si e’ conquistato le simpatie dei Ciellini, che sembrano confidare nelle sue autorevoli indicazioni per trovare il bandolo della matassa del problema Islam.

L’accoglienza di un “esercito” di islamici in Occidente è un errore di proporzioni colossali

D’altra parte, mi pare che, se l’analisi del Dr. Farouq è corretta, lasciar entrare centinaia di migliaia e forse milioni di islamici in questo Occidente in declino, capace per ora solo di “incubare belve”(o trasformare islamici in islamisti) secondo l’opinione dell’autore, sia una pessima idea…:-)

I migranti sono per lo più giovani e robusti
I migranti sono per lo più giovani e robusti

Non sta scritto da nessuna parte che dovremmo accogliere in casa nostra un “esercito”, da un punto di vista dei numeri, dell’età e delle condizioni fisiche, dei nostri fratelli islamici, invece di espellerli. Perchè dovremmo condurre una sorta di rischioso esperimento sociale, in cui ci sforziamo di riuscire dove hanno fallito i nostri antenati nell’arco di 1400 anni di storia di interazioni tra Islam e Cristianesimo?

E’ molto più semplice e sicuro, da una parte, non consentire l’ingresso ad altri islamici, espellere gli islamisti, o coloro che hanno commesso crimini, ed affollano le nostre prigioni, camera di incubazione ideale per la radicalizzazione, dall’altra, favorire la guarigione di questo Occidente malato, apparentemente incapace di integrare gli islamici ed impedirne la trasformazione in belve islamiste…

E’ ovvio, però, che convenga operare al cambiamento dell’Occidente lavorando con un numero limitato, e quindi molto meno pericoloso e più gestibile di islamici…

Robert Fico, primo ministro slovacco
Robert Fico, primo ministro slovacco

In altre parole, è più razionale e sicuro adottare la strategia di paesi come la Repubblica Ceca, la Polonia, la Slovacchia, l’Ungheria etc., che ospitano un numero ridotto di islamici, hanno rifiutato di accoglierne altri, e, guarda caso, non hanno mai sofferto in epoche recenti alcun attentato terroristico perpetrato da parte di belve islamiste nelle loro società…

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ricetta-slovacchia-accettiamo-solo-migranti-cristiani-1161742.html

Esistono, dunque, almeno due buone ragioni per bloccare l’immigrazione, ed anzi espellere tutti gli islamici che affollano le nostre carceri, o che si siano resi responsabili di crimini contro gli Italiani, ma siano ancora a piede libero:
1) Minimizzare le sofferenze del popolo italiano riducendo significativamente il rischio di subire abusi sessuali, violenze di ogni genere, e persino attentati terroristici,
2) Aumentare enormemente le probabilità di successo dell’esperimento sociale di integrazione degli islamici nella nostra società.

E’ vero che, in ultima analisi, la regolazione del processo migratorio dipende anzitutto dalla nostra leadership politica, la quale, in effetti, sta promuovendo incessantemente e vigorosamente l’ingresso di islamici in Italia. Papa Francesco, però, non ha mostrato segni di aver accettato questa realtà a malincuore, per esempio esprimendo almeno qualche dubbio in proposito.

Papa Francesco chiede scusa ai migranti per la nostra chiusura
Papa Francesco chiede scusa ai migranti per la nostra chiusura

I vertici della Chiesa Cattolica non solo hanno benedetto le scelte politiche a favore dell’accoglienza, ma hanno ignorato l’opinione sfavorevole di un numero crescente di italiani, che hanno addirittura minacciato di punizioni divine per la loro riluttanza ad accogliere i migranti.

http://www.famigliacristiana.it/articolo/il-papa-invochiamo-il-perdono-per-chi-non-accoglie-i-migranti.aspx

Ancora una volta, essi hanno finito per tentare di minare la crescita di movimenti politici o l’ascesa al potere di leader ispirati per lo più dai valori giudaico-cristiani tradizionali dell’Occidente e propensi a frenare l’immigrazione islamica, come già accaduto durante la campagna elettorale negli USA. In quell’occasione Papa Francesco sentì il dovere di interferire nelle vicende elettorali americane con un giudizio molto sfavorevole nei confronti del candidato Trump, insinuando che non fosse un buon cristiano, nonostante le sue posizioni decisamente più cristiane della concorrente, l’abortista Hillary Clinton.

http://www.corriere.it/esteri/16_febbraio_18/papaa-parole-trump-reazione-personaggio-politico-usato-come-pedina-088ccef6-d665-11e5-8e4b-2c56813c9298.shtml

Sebbene, quindi, come dimostrato dai risultati delle elezioni americane, esistano i presupposti per l’ascesa al potere anche in Europa di leader attaccati alle radici e ai valori cristiani tradizionali e allineati con le posizioni dei paesi dell’Europa centro-orientale in materia di immigrazione islamica, Papa Francesco e i Ciellini si sono arroccati su posizioni opposte, dando per scontato, in modo pregiudiziale, che il processo migratorio sia irreversibile.

Tutti quelli fra voi che non sono disposti a pagare il costo sociale elevatissimo dell’esperimento sociale in corso, potrebbero considerare la possibilità di emigrare in qualche paese dell’Europa centro-orientale: Slovacchia, Polonia, Ungheria etc.

Vescovo polacco Hoser:"Vogliono islamizzare l’Europa per via demografica"
Vescovo polacco Hoser:”Vogliono islamizzare l’Europa per via demografica”

Per una “straordinaria” coincidenza, non solo i leader politici, ma anche i Vescovi e Arcivescovi cattolici di questi paesi non vedono di buon occhio l’accoglienza di un numero elevato di immigrati islamici in Europa, proprio come i Vescovi e Arcivescovi della Chiesa Orientale, i quali ci hanno più volte messo in guardia sui rischi tremendi che stiamo correndo, senza, però, suscitare dubbi nè in Papa Francesco, nè nei miei cari amici di CL.

La strategia di integrazione degli islamici non tiene conto delle lezioni della storia, inclusa quella recente del Medio Oriente

Fra l’altro, nell’articolo non si spiegano le ragioni dei fallimenti di integrazione e convivenza protratti e ripetuti per secoli nel passato, sebbene possano gettare luce anche sul presente.

Vengono, invece, descritte in dettaglio le ragioni del fallimento recente, attuale, più facili da condividere, perchè possono essere ricondotte a responsabilità occidentali, e, in quanto tali, non solo trovano terreno favorevole nei nostri diffusi sensi di colpa o nei giudizi ipercritici nei confronti della nostra civiltà, ma offrono la speranza di aver finalmente scovato il magico interruttore per spegnere la violenza islamista.

Girotondo etnico
Girotondo etnico

Sembrerebbe che Papa Francesco e i Ciellini contino di riuscire dove hanno fallito i loro confratelli cristiani durante 1400 anni di interazioni con l’Islam, e più di recente i cristiani orientali, nonostante la suprema testimonianza del martirio, invitando gli islamici a scuola di comunità, alle vacanze estive, ospitandoli a casa propria, come raccomandato caldamente dal Papa, e tenendo i nostri fratelli islamici per mano cantando Kumbaia intorno al fuoco durante qualche bella gita comunitaria…:-)

Grazie a questa testimonianza cristiana straordinaria e senza precedenti, gli islamici dovrebbero essere sottratti all’influenza negativa degli islamisti, integrandosi finalmente, per la prima volta in 1400 anni, in una società non-islamica, e i lupi islamisti non potranno fare altro che trasformarsi in agnelli islamici…:-)

Cari amici di CL, se questo è il vostro obiettivo, buona fortuna!

Citazione del politologo e sociologo Sartori
Citazione del politologo e sociologo Sartori

Da una parte, infatti, l’integrazione di islamici all’interno di società non-islamiche non è mai riuscita, come ricordato da un illustre e autorevole politologo e sociologo italiano:
Dal 630 d.C. in avanti la Storia non ricorda casi in cui l’integrazione di islamici all’interno di società non-islamiche sia riuscita”.
Giovanni Sartori (Firenze, 13 maggio 1924 – Roma, 1° aprile 2017)

Espansione dell'islam in Medio Oriente
Espansione dell’Islam in Medio Oriente

Dall’altra, la storia delle interazioni tra Islam e Cristianesimo ha finora dimostrato, oltre ogni dubbio, come l’equazione di questo rapporto sia fortemente spostata a favore dell’islamizzazione, piuttosto che dell’evangelizzazione, quando il numero degli islamici coinvolti è elevato, come spesso accade.
La storia del Medio Oriente, una volta pressochè tutto cristiano ed oggi quasi completamente islamico, nonostante la testimonianza suprema del martirio offerta da milioni di cristiani, lascia poco spazio per le pie illusioni.

Perchè, nonostante la superiorità del Cristianesimo, sia dal punto di vista etico, sia della capacità di rispondere alle domande esistenziali più profonde dell’uomo, 1400 anni di interazioni e dialogo con l’Islam hanno visto prevalere nettamente l’Islam?
Tento di spiegarlo in questo articolo, per chi fosse interessato:

http://blog.libero.it/…/la-poligamia-arma-segreta-dellislam/

Lo scenario migliore che la realtà storica ha dimostrato attuabile è quello di una convivenza relativamente pacifica tra cristiani e musulmani, a condizione, però, di usare la forza dell’esercito e delle armi per tenere sotto controllo l’Islam radicale, ed impedirne la crescita all’interno delle comunità islamiche.

Rimozione della statua di Saddam Hussein
Rimozione della statua di Saddam Hussein

In Medio Oriente, sono stati i regimi “laici” senza scrupoli di Assad, Mubarak, Gheddafi, Saddam Hussein, a garantire la possibilità di una convivenza con l’Islam, non anzitutto la testimonianza e la disponibilità dei cristiani a sviluppare rapporti di amicizia con gli islamici.
Infatti, una volta rovesciati o indeboliti questi regimi dalla miopia geopolitica o dai progetti criminali dell’Occidente, l’Islam radicale, solitamente impervio persino alla testimonianza suprema del martirio cristiano, ha preso il sopravvento, e, come uno tzunami, ha distrutto la convivenza tra islamici e cristiani, e dato inizio al genocidio dei cristiani.

L’innovativa strategia di integrazione si fonda sulla falsa premessa che la mancata integrazione degli islamici sia anzitutto ed esclusivamente una responsabilità dell’Occidente

L’articolo, poi, non spiega chiaramente alcuni fatti importanti, ma scomodi:
1) perchè molto prima che l’Occidente diventasse una presunta incubatrice di belve e un promotore della trasformazione di islamici in islamisti, in secoli di storia dell’Islam è prevalsa la versione violenta dell’Islam, la sua versione ideologica, islamista, piuttosto che la versione religiosa, islamica?

2) perchè, a giudicare dalle vicende storiche, non solo l’Occidente, ma tutte le civiltà e culture incontrate dall’Islam nella storia fino ad oggi non sono state capaci di integrare gli islamici ed hanno agito da incubatrici di belve islamiste?

I Sikhs si sono integrati nella società britannica
I Sikhs si sono integrati nella società britannica

3) perchè l’effetto trasformante dell’Occidente di oggi, in grado di mutare le religioni, pacifiche, in ideologie, violente, si applica solo agli islamici, e non agli ebrei, ai buddisti, o ai rappresentanti di altre religioni, che sono stati accolti allo stesso modo in Occidente, e non si sono trasformati per questo in belve estremiste?

Forse, sebbene tutte le religioni corrano potenzialmente il rischio della trasformazione in ideologia, l’Islam è più propenso a questa trasformazione, per ragioni legate alla sua natura e a quella del suo fondatore.

O, addirittura, l’Islam, invece che essere anzitutto una religione, potrebbe essere anzitutto un’ideologia di conquista, come il Nazismo, ammantata di religione, allo scopo di:
1) ridurre le tensioni e violenze tribali e orientarle verso l’esterno unificando i clan di predoni del deserto in un progetto egemonico di conquista, fornire ai suoi aderenti un’impalcatura religiosa ed etica unificante per cui combattere e morire,
2) ingannare il resto del mondo, in particolare i primi “infedeli” incontrati, cioè ebrei e cristiani, che popolavano il Medio Oriente, presentando loro un volto relativamente familiare, una sorta di lupo ideologico in vesti d’agnello religioso…

Il tentativo di integrazione degli islamici è un nobile fine, che non giustifica i mezzi impiegati…

Detto questo, non si può certo biasimare i Ciellini per i loro sforzi. Essi non sbagliano a voler incontrare gli islamici e a testimoniare loro Cristo, anzi portano avanti un’opera caritatevole e degna di ammirazione.

Il prezzo che stiamo già pagando grazie all'accoglienza di immigrati islamici
Il prezzo che stiamo già pagando grazie all’accoglienza di immigrati islamici

Semmai, il loro errore potrebbe consistere nell’assecondare le esortazioni di Papa Francesco a spalancare le porte agli immigrati islamici, che si sono già resi responsabili di crimini molto gravi, in particolare stupri, ma anche omicidi e violenze di ogni genere.
La mia famiglia ha già pagato un piccolo prezzo con le molestie subite da mia moglie, ma altri Italiani hanno pagato un prezzo infinitamente più alto.

Se anche, infatti, l’approccio “innovativo” di CL dovesse essere coronato da successo un giorno, come auspicabile, ciò non avverrà certamente domani.
Inoltre, questa integrazione sarà tanto più improbabile quanto maggiore il numero di islamici presenti in Italia, e, in particolare, quanto più numerosi saranno i radicali annidati fra loro.

Gli islamisti sono notoriamente impervi per natura a riconoscere la verità e a convertirsi, probabilmente perchè affetti da turbe psicologiche:

I TERRORISTI ISLAMICI SONO PSICOLABILI E MALATI DI MENTE, COME AFFERMANO GLI APOLOGETI DELL’ISLAM, MA I LORO PROBLEMI PSICOLOGICI E MENTALI SONO CAUSATI DALL’ISLAM

Essi, sono estremamente abili nel distruggere l’opera di integrazione dei moderati e nel catalizzare il processo di radicalizzazione, cioè nel minare proprio l’opera portata avanti da Papa Francesco e da CL, e spingono comprensibilmente nella direzione di un’accoglienza crescente di islamici in Europa, contando, alla luce della storia, di vincere la battaglia per le menti e i cuori degli islamici e islamizzare il Vecchio Continente.

Mentre attendiamo di vedere chi prevarrà in questa partita per il futuro dell’Europa, quanti altri italiani dovranno pagare, anche col sangue, le conseguenze della decisione da parte del Papa e di CL di condurre questo nobile “esperimento sociale” di integrazione proprio secondo le regole del gioco dettate dagli islamisti e dai loro alleati della sinistra radical chic?

Islamici e islamisti: Dr. Jekyll e Mr. Hyde della “religione della pace”?

Distinzione tra musulmani e islamisti secondo il Dr. Wael Farouq
Distinzione tra musulmani e islamisti secondo il Dr. Wael Farouq

Un’analisi accurata della realtà deve tenere conto di tutti i fattori in gioco

“…Il male più grande è la religione trasformata in ideologia, un rischio che corrono tutte le religioni, anche il cattolicesimo”.                                                        Dr. Wael Farouq

Interessante e condivisibile l’analisi del Dr. Wael Farouq, che, però, non sembra tener conto di tutti i fattori della realtà, come un tempo piaceva ripetere ai miei cari amici di CL.

Infatti, questa distinzione tra musulmani o islamici, e islamisti, di cui tutti gli osservatori sufficientemente attenti erano già consapevoli prima della pubblicazione della lucida analisi del Dr. Farouq, non solo non risolve concretamente il problema del terrorismo islamista, che continua a mietere vittime, ma anzi rischia di esporre un numero crescente di infedeli ai suoi attacchi, illudendoci di averci indicato l’interruttore per spegnere la violenza islamista.

Infatti, l’accoglienza di “eserciti” di islamici in casa nostra non dovrebbe turbarci, perchè qualora dovessero annidarsi fra loro islamisti, come pare essere altamente probabile, dovrebbe essere un gioco da ragazzi riprogrammarli, rimuovendo tutti i fattori responsabili della trasformazione da agnelli islamici in lupi islamisti, cioè presumibilmente la mancanza di carità cristiana e i sospetti e pregiudizi nei loro confronti.

Presumo che i ciellini contino di riuscire dove hanno fallito i loro confratelli cristiani durante 1400 anni di interazioni con l’Islam, e più di recente i cristiani orientali, nonostante la suprema testimonianza del martirio, invitando gli islamici a scuola di comunità, alle vacanze estive, ospitandoli a casa propria come raccomandato dal Papa, e tenendo i nostri fratelli islamici per mano cantando Kumbaia intorno al fuoco durante qualche bella gita comunitaria…:-)

Grazie a questa straordinaria testimonianza cristiana, gli islamici verranno sottratti all’influenza negativa degli islamisti, integrandosi finalmente, per la prima volta in 1400 anni, in una società non-islamica, e i lupi islamisti non potranno che trasformarsi in agnelli islamici.

Jihadisti
Dove sono i terroristi non islamisti?

Inoltre, l’analisi non spiega perchè, da decenni ormai, dobbiamo fare i conti con un terrorismo esclusivamente islamista, e non “cristianista”, o “ebreista”, o “buddistista”, a maggior ragione prevedibili come comprensibile reazione ai massacri perpetrati dagli islamisti ai danni delle altre comunità religiose ed etniche del pianeta. Dove sono i terroristi “cristianisti”, o “ebreisti”, o “buddististi”…? Perchè questi termini non esistono nemmeno? Forse perchè il fenomeno dell’estremismo in altre religioni è così limitato nello spazio e nel tempo da non aver richiesto neppure la coniazione di neologismi?

Perchè  l’aggressione implacabile e feroce dei terroristi islamisti non è riuscita a indurre la trasformazione delle altre religioni da “Dr. Jekyll” a “Mr Hide”, se tutte le religioni, secondo l’autore, fossero ugualmente a rischio di deviazioni ideologiche fondamentaliste?

Solitamente, infatti, i sostenitori dell’uguaglianza di tutte le religioni monoteiste, apologeti dell’Islam, per spiegarne l’evoluzione verso il fondamentalismo sottoscrivono proprio la teoria del “Jihad reattivo”, cioe’ presumono che la violenza e il terrorismo islamici possano rappresentare una comprensibile reazione ai soprusi e le ingiustizie subiti per mano dei Crociati, dei colonizzatori occidentali, di Israele.

L’Islam è molto più simile ad un’ideologia che a una religione

Nel contesto attuale, poi, a che serve ricordare che tutte le religioni, incluso il Cattolicesimo, possano teoricamente correre questo rischio, proprio mentre l’ideologia islamista è l’unica presunta versione ideologica di una religione, di per sè pacifica, che continua a macellare esseri umani, come del resto ha fatto sorprendentemente per 1400 anni con soltanto sporadici momenti di pausa?

Se è vero, infatti, che il rischio di deriva ideologica e fondamentalista esiste in tutte le religioni, è innegabile, però, che nell’Islam, a differenza delle altre religioni, il rischio di trasformazione in ideologia sia molto più alto, per ragioni probabilmente legate alla natura dell’Islam e del suo fondatore, come 1400 anni di storia hanno ampiamente dimostrato.

Questa permanenza dell’Islam, eccessivamente prolungata nel tempo, in uno stato esclusivo di ideologia aggressiva e violenta, sembra suggerire una natura meno religiosa e più ideologica.

Torture dell'Inquisizione Spagnola
Torture dell’Inquisizione Spagnola

Quando e per quanto tempo il Cattolicesimo è stato un’ideologia? Forse quando i Conquistadores hanno colonizzato il Centro America? O all’epoca dell’Inquisizione spagnola? In altre parole, se il Cattolicesimo ha mai mostrato un volto ideologico, lo ha fatto in modo episodico e per tempi, relativamente parlando, brevi, e soprattutto non in modo esclusivo, se paragonato all’Islam.

http://ettorebarra.blogspot.it/2013/05/per-un-bilancio-dellinquisizione.html

Infatti, anche nel caso in cui una posizione ideologica si sia protratta nel tempo, come avvenuto nel caso delle discriminazioni e persecuzioni ai danni degli ebrei, accusati ingiustamente di aver ucciso Dio, il Cattolicesimo è rimasto, comunque, una religione in grado di contribuire positivamente al bene dell’umanità, favorendo la crescita della conoscenza attraverso la fondazione delle Università, e la cura dei sofferenti grazie all’istituzione degli ospedali.

Inoltre, durante le più gravi persecuzioni contro gli ebrei della storia avvenute nel corso della II Guerra Mondiale, i cattolici si distinsero nella difesa dei loro fratelli maggiori.

http://www.kattoliko.it/leggendanera/modules.php?name=News&file=article&sid=453

E, seppur solo in epoche recenti, nella persona di San Papa Giovanni Paolo II, la Chiesa Cattolica ha chiesto finalmente perdono agli ebrei presso il muro del pianto.

http://www.lastampa.it/2014/05/22/vaticaninsider/ita/nel-mondo/quando-al-muro-del-pianto-wojtyla-chiese-perdono-P1ttVaDjqF1FBQKYRUkHkL/pagina.html

Papa Benedetto XVI, poi, ha recentemente messo fine, una volta per tutte, alle insinuazioni sulle presunte responsabilità degli ebrei nella morte di Gesù Cristo.

http://www.repubblica.it/esteri/2011/03/02/news/libro-papa-13091159/

Come è possibile, invece, che per 1400 anni nell’Islam abbiano dettato legge gli islamisti, cioè sia prevalsa “sempre” l’ideologia, alla luce della rapida islamizzazione violenta e forzata del Medio Oriente e di tutti i luoghi in cui sia arrivato l’Islam, piuttosto che la religione pura,  innocente, e pacifica?

Perchè, inoltre, l’Islam non ha mai riconosciuto gli innumerevoli genocidi, di cui si è reso responsabile nel corso della storia, nè si è mai scusato per averli perpetrati?

Gheddafi e Assad
Gheddafi e Assad

L’eccezione che conferma la regola si è verificata proprio quando gli islamisti sono stati soppressi e controllati con la forza delle armi da  dittatori, spesso senza scrupoli, come Gheddafi in Libia, Mubarak ed oggi Al-Sisi in Egitto, Saddam Hussein in Iraq, Assad in Siria.

Le vicende mediorientali recenti hanno confermato, oltre ogni dubbio, che la convivenza pacifica fra cristiani e musulmani e altre minoranze in Medio Oriente non era garantita da girotondi intorno al fuoco tenendosi per mano e cantando Kumbaia, bensì dall’uso della forza da parte di dittatori “laici” in grado di controllare gli islamisti col pugno di ferro ed impedire che prendessero il sopravvento. Infatti, una volta rimossi o indeboliti questi dittatori dai miopi interventi occidentali, l’islamismo e’ cresciuto come uno Tzunami, ha travolto il Medio Oriente, e ora rischia di travolgere anche l’Europa…

In altre parole, l’Islam, se abbandonato a sè stesso, per sua natura tende a trasformarsi in un’ideologia di conquista aggressiva e violenta, tranne quando viene controllato con l’impiego della forza, e della violenza se necessario. In questo caso, l’Islam può mantenersi in uno stato di religione pacifica e in grado di convivere con altre religioni.

Maometto dette quindi ad uno dei suoi uomini l'ordine di torturare Kenana appiccando un piccolo fuoco sul suo petto per fargli dire quello che sapeva.
Maometto dette quindi ad uno dei suoi uomini l’ordine di torturare Kenana appiccando un piccolo fuoco sul suo petto per fargli dire quello che sapeva.

Agli osservatori più accorti, non sarà sfuggito, come la natura dell’Islam rispecchi quella del suo fondatore Maometto, uomo religioso e pacifico nella fase “meccana”, vale a dire di inferiorità numerica, militare e di forze, in presenza cioè di solidi vincoli e controlli alle sue attività, aggressivo e violento nella fase “medinese”.

http://famigliacattolica.blogspot.com/2014/12/cio-che-non-si-conosce-della-vita-di.html

Il mancato riconoscimento della natura peculiare dell’Islam costituisce una grave minaccia

Chi non riconosce l’esistenza di questo problema all’interno dell’Islam, cioè la sua specifica propensione a trasformarsi o ad essere dominato dalla dimensione ideologica, piuttosto che puramente religiosa, rischia, suo malgrado e a dispetto delle migliori intenzioni, di fare il gioco degli islamisti.

Questo è tanto più vero se non si è disposti al ricorso a tutta la forza necessaria ad impedire la fisiologica trasformazione dell’Islam in ideologia.

Questo grave rischio si manifesta, per esempio, nell’entusiastica promozione dell’accoglienza in Occidente di migliaia di presunti “Dr. Jekyll islamici”, pronti a trasformarsi da un momento all’altro in “Mr. Hyde islamisti”, nonostante gli accorati avvertimenti dei vescovi della Chiesa Orientale: “Svegliatevi, non accettate da voi, come profughi, quelli che ci hanno resi profughi qui (nella nostra terra)“.                                             Nicodemus Sharaf, Arcivescovo di Mosul per i siro-ortodossi

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-non-accettate-come-profughi-chi-ci-rende-profughi-18598.htm

Per una curiosa coincidenza, l’analisi del Dr. Farouq, da una parte incontra i favori dei promotori cattolici dell’accoglienza di un numero crescente di islamici. Molti ciellini, infatti, colgono nella distinzione descritta motivi per rassicurarsi, ed esorcizzare i timori di aver favorito e alimentato un processo di islamizzazione dalle conseguenze potenzialmente tragiche,   con la scelta di assecondare il Papa sull’immigrazione.

Manifestazione della Lega Lombarda contro l'immigrazione
Manifestazione della Lega Nord contro l’immigrazione

Dall’altra, diventa di pubblico dominio proprio quando quegli occidentali, sempre più numerosi, che hanno riscoperto le proprie radici e tradizioni giudaico-cristiane, si sono organizzati in movimenti politici potenzialmente in grado di sostituire alla guida dell’Occidente gli “Asini di Troia” che hanno spalancato le porte all’Islam, e scatenare una risposta in grado di porre fine alle ambizioni egemoniche degli “islamisti”.

Il nuovo Cavallo di Troia
Il nuovo Cavallo di Troia

Per quanto affascinante, questa disamina potrebbe, quindi, rivelarsi, la più sofisticata ed insidiosa apologia di Islam messa in campo finora, al di là delle migliori intenzioni dell’autore.