2 Febbraio Presentazione del Signore Luca 2, 29-31 (Festa della Candelora)

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Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele» (Luca 2, 29-31).

Questa festa è chiamata con svariati nomi, ciascuno dei quali ricorda un fatto avvenuto in questa giornata in cui la Sacra Famiglia ci diede l’esempio della più perfetta ubbidienza.
Era prescritto che ogni figlio primogenito fosse consacrato al Signore.
Un’altra legge poi ordinava che ogni donna ebrea si presentasse al Tempio per purificarsi, quaranta giorni dopo la nascita del bambino, oppure dopo ottanta, se era una figlia, portando alcune vittime da sacrificarsi in ringraziamento ed espiazione.
Siccome le due cerimonie potevano compiersi tutte due assieme, Giuseppe e Maria portarono Gesù alla città santa, quaranta giorni dopo il Natale.
Benché Maria non fosse obbligata alla legge della purificazione, poiché Ella fu sempre vergine e pura, tuttavia per umiltà ed ubbidienza volle andare come le altre.
Ubbidì poi al secondo precetto di presentare ed offrire il Figlio all’Eterno Padre; ma l’offrì in modo diverso dal come le altre madri offrivano i loro figliuoli. Mentre per le altre madri questa era una semplice cerimonia. Senza timore di dover offrire i figli alla morte, Maria offrì realmente Gesù in sacrificio alla morte. Poiché Ella era certa che l’offerta che allora faceva doveva un giorno consumarsi sull’altare della croce.
Giunti nel recinto del tempio venne loro incontro un vecchio venerando di nome Simeone, uomo giusto e pio, a cui lo Spirito Santo aveva promesso che non sarebbe morto prima d’aver mirato il Salvatore del mondo. Illuminato dal cielo aveva riconosciuto che il figlio di Maria era appunto l’aspettato delle genti. Presolo fra le braccia nell’entusiasmo della riconoscenza esclamò: «Or lascia, o Signore, che il tuo servo, secondo la tua parola, se ne vada in pace…»: poi benedisse i genitori del Bambino dicendo a Maria: «Ecco Egli è posto a rovina e resurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione; ed anche a te una spada trapasserà l’anima».
Maria istruita nella Sacra Scrittura aveva già intravvisto tutte le pene che doveva patire il suo Figlio. E nelle parole di Simeone ne ebbe la dolorosa conferma.
Maria a tutto acconsente. E con mirabile fortezza, offre Gesù all’Eterno Padre, ma la sua anima fu in quel momento attraversata da una spada.
Fatta l’offerta come prescritto dalla legge del Signore, Maria e Giuseppe ritornarono nella Galilea, alla loro città di Nazaret. E il Bambino cresceva e si fortificava pieno di sapienza, e la grazia di Dio era con Lui.

PRATICA — Maria per ubbidienza volle adempiere quanto prescriveva la legge, quantunque non vi fosse obbligata. Impariamo anche noi ad ubbidire a tutte le leggi, perchè, come dice la Sacra Scrittura, l’uomo ubbidiente riporterà vittoria.

PREGHIERA — Dio onnipotente ed eterno, supplichiamo umilmente la tua maestà, che come l’Unigenito Figlio tuo quest’oggi fu presentato al Tempio nella sostanza di nostra carne, così tu faccia che noi siamo presentati a te con animo purificato.

MARTIROLOGIO ROMANO. Purificazione della beata Vergine Maria, che dai Greci viene chiamata Hypapànte (cioè l’incontro) del Signore.

EPIFANIA: IL CIELO IN UNA GROTTA I DOTTORI DELLA LEGGE, I PASTORI E I MAGI

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EPIFANIA: IL CIELO IN UNA GROTTA,
I DOTTORI DELLA LEGGE, I PASTORI E I MAGI

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I”dottori della legge”, specialisti delle “Scritture”, non potevano accettare che il “Messia”, il futuro “Re d’Israele”, nascesse in una “mangiatoia”. E infatti, non lo riconobbero.

Pochissima strada divideva ormai i Magi dalla loro meta. Lungo quell’ultimo tragitto trascorso insieme ai pastori, in silenzio come a controllare l’emozione, Gaspare continuava a pensare al loro racconto, quell’ultima frase – “pace agli uomini che Dio ama” – , gli aveva aperto il cuore a una nuova sapienza. Se questa era la verità che invano aveva cercato studiando le stelle o interrogando il fuoco, ora non aveva più motivo di portarsi dentro quel tormento che per anni lo aveva sciolto in pianto. Se Dio lo amava, se Dio era al suo fianco nessuno poteva essere contro di lui.

Ora capiva perché quel bambino, a cui avrebbe donato la “mirra”, sarebbe stato compagno dei poveri, dei “diseredati”, dei piccoli della terra.

La stella che aveva cercato e seguito, che aveva fissato a lungo per tutto il tempo necessario per non perderla, la stella che aveva illuminato i suoi passi altro non era che un “riverbero”, un pallido bagliore, della luce immensa dell’amore di Dio che sconfigge le tenebre.

Aveva avuto bisogno di quella luce per potersi orientare, per essere sicuro di poter ritornare.

L’aveva fissata a lungo, ed ecco che la stella, che aveva visto nel suo sorgere, si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Nel vederla sopra la grotta, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre provarono una grandissima gioia. Fuori una folla di curiosi cercava di scrutare all’interno. L’”ostetrica” ebrea continuava a bisbigliare all’orecchio dei pastori che la donna, che aveva appena partorito, non conosceva uomo, era “intatta” nella sua natura.

Chi da tempo aspettava il “Messia”, a questa notizia s’inginocchiò dinanzi alla grotta e pregava: «Guardo da lontano e vedo arrivare la potenza del Signore, come una nube che copre la terra; andategli incontro e dite: sei tu colui che aspettiamo, il “Re d’Israele”? Voi tutti abitanti della terra, figli dell’uomo, poveri e ricchi insieme, andategli incontro e dite: pastore d’Israele ascolta, tu che guidi il tuo popolo come un gregge, sei tu colui che aspettiamo? Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi porte antiche: entri il re nella gloria, il re della casa d’Israele».

L’eccezionalità dell’evento fece sì che la notizia giungesse alle orecchie dei “dottori della legge”.

Temendo che una frode ai danni del popolo potesse mettere a repentaglio il loro potere, accorsero alla grotta per vedere coi loro occhi quanto stesse accadendo. Specialisti delle “Scritture” non potevano accettare che il “Messia”, il futuro “Re d’Israele”, nascesse in una mangiatoia.

Essi, infatti, non lo riconobbero.

A decretare la caduta del “particolarismo” giudaico e l’affermazione dell’”universalità” di una salvezza senza confini, senza barriere, senza distinzioni di razza, il bimbo della grotta fu invece riconosciuto dai pastori e dai “Magi” che non si meravigliarono della sua povertà.

Pastori e sapienti furono i primi testimoni del “Dio Incarnato”, perché solo la libertà del povero si lascia rivestire da un amore più grande e solo la sapienza del sapiente può comprendere quanto “effimeri” siano i poteri della terra e che a nulla serve conquistare il mondo intero, se si perde se stessi.

I pastori e i “Magi” erano certi di essere giunti, seguendo la stella, alle porte del cielo. Il piccolo re veniva da lontano e il suo splendore riempiva l’universo.

Era la prima manifestazione di Dio nella storia degli uomini, la prima “epifania”: quel Dio che arrivò con la potenza e la gloria di un re, si manifestò al mondo con l’umiltà dei poveri e la semplicità dei piccoli nei panni di un bambino indifeso, che da quella lontana notte a Betlemme continua a manifestarsi a giudei e pagani, a greci e barbari, all’uomo di ogni nazione e di ogni tempo, ai “Magi” dell’epoca e ai sapienti di oggi, a quanti hanno voglia di seguire la stella che illumina la notte e ci guida nel cammino della vita.

don Gennaro Matino – avvenire.it -donboscoland.it

1 Gennaio Maria Santissima Madre Di Dio

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Salve, Madre santa: tu hai dato alla luce il Re
che governa il cielo e la terra per i secoli in eterno

Maria Santissima Madre Di Dio
Maria custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 2,16-21)
Gli fu messo nome Gesù
Come era stato chiamato dall’angelo.

TESTO:-
Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 2,16-21)
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo. Parola del Signore.