A emergenza finita, riaprirete i balconi?

   Oltraggiati dalle contingenze avverse e costretti a rinunciare anche alla consuetudine ordinaria ma rassicurante della pizza del sabato sera, al pari di tribù primitive dalle quali si differenziano solo perché producono rumore, ballano e cantano sui balconi nell’estemporaneità di un rito comprensibilmente liberatorio. Sarebbe preferibile, tuttavia, restare in silenzio o pregare, tanto più che al risveglio saremo investiti da un’inedita consapevolezza: l’idea di progresso infinito è al tramonto e con essa la società liquida in cui ci siamo crogiolati. Ora, agli allegroni di cui sopra senza dubbio dotati di un buon livello di visionarietà tanto da trasformare i balconi in piccole agorà, si suggerisce, a emergenza finita, di mutare i cori in solidarietà e soprattutto di dimostrare che la quarantena ha insegnato loro a non aver paura della camera di Pascal.

   P.S. Non credo affatto nella possibilità che il Covid-19 possa renderci migliori; non appena si avrà modo di archiviarlo, attingeremo a piene mani a ogni tipo di eccesso. L’umanità dimentica. In fretta.

A emergenza finita, riaprirete i balconi?ultima modifica: 2020-03-27T17:22:09+01:00da VIOLA_DIMARZO

7 pensieri riguardo “A emergenza finita, riaprirete i balconi?”

  1. L’Italia caciarona e irresponsabile che non ha ancora sperimentato lo spessore del male canta sui balconi e affida alle lenzuola improbabili auguri.Sono gli stessi che maledicono l’incauto passante che viola il coprifuoco e credono a tutto ciò che gli viene propinato In fondo per i molti struzzi da camera basta una entrata a fine mese il frigorifero con qualcosa dentro ed il grande fratello in TV Non cambieremo, i cori dai balconi ne sono la prova.

  2. Io non so più che pensare, c’è ancora gente che si lamenta in questi termini “fa freddo”, “il cielo è grigio”, “mi annoio, che posso fare?”…ringrazio il cielo che mi ha dotata di tanto autocontrollo.

  3. Martella, sottosegretario a non so cosa vuole un meccanismo certo per punire duramente chi diffonde fake news. 36 ore prima il capo della protezione civile informa che i dati ufficiali sono di 60000 positivi. Poi aggiungerà che sono dati certamente non esatti, probabilmente i contagiati sono 10 volte tanto. Mi viene voglia di uscire sul balcone anch’io….:) PS non chiedermi che c’entra, neanche la camera di Pascal era proprio dritta sul punto ed il caldo e freddo nn li ho capito per niente !?!?

  4. Per camera di Pascal si intende la capacità di starsene in una camera da soli senza sentirsi infelici, senza temere di fare i conti con se stessi. Mi chiedi anche del freddo e del caldo: c’è gente che si lamenta, ancora, perché è arrivato un po’ di freddo, per il cielo grigio, per la pioggia. E ti parlo di soggetti che possono starsene comodamente in casa. Non è pazzesco?

  5. L’importante che su certi balconi, come quello nella foto, continuino ad esserci il geranio o quel magnifico gelsomino bianco. I canti, gli inni ed i balconi organizzati restano teatrini patetici.

  6. Il gelsomino, con quel profumo inebriante…(inebriante è un aggettivo abusato, ma in questo caso mi sembra appropriato e ne faccio uso anch’io).

  7. L’umanità dimentica in fretta. Sacrosanto! Io sono quella che evita di uscire se sento qualcuno sulle scale, anche in tempi non sospetti. Però non disdegno qualche messaggio in più (non telefonate, troppo invadenti). Ho ‘risentito’ persone parcheggiate lì da tempo, ho confermato il mio silenzio verso altre che non meritano un mio pensiero. Ho letto e risposto a commenti (cosa che faccio col contagocce, di norma). Sono cambiata? non credo. Sono solo riemersi sentimenti e impressioni che il tanto tempo ‘libero’ mi permette di ascoltare con più calma. Un po’ come tutti, credo. Non amavo il chiasso e continuerò a non amarlo anche ‘dopo’. Non mi sentirai mai cantare dai balconi.

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