Bruno Vespa: non invito Orsini nel mio talk

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A me le persone coerenti piacciono anche quando sono disgustose, per cui se Bruno Vespa proclama di non avere nessuna intenzione di ospitare Alessandro Orsini a Porta a Porta, specificando pure di non averlo mai ascoltato ma solo di aver letto di lui, ci sta. Perché cos’altro possiamo aspettarci da un uomo che è sempre stato ligio alle linee editoriali della testata giornalistica che rappresenta, encomiabilmente, da anni? Il buon Vespa, tuttavia, se da un lato fa mostra di disprezzare le voci di dissenso – che poi, diciamocelo, tutto questo dissenso da parte del professore Orsini in merito alla lettura offerta del conflitto in Ucraina neppure c’è – dall’altro, da vecchia volpe, non rinuncia al colpaccio, e  tronfio ospita in studio la preside pietra dello scandalo, la quale avrebbe fatto meglio a non sottoporsi all’intervista-interrogatorio di Vespa, perché sul suo volto non vi era ombra di innocenza.

Ora, di Madame Bovary ce n’è una sola, e a lei riserviamo uno sguardo compassionevole, ma per le cougar non possiamo fare altro che attingere all’alfabeto della pietà. Vespa, invece, liquidiamolo con benevolenza, che l’insulto tout-court non ci farebbe onore.

Orsini: “La guerra c’è perchè la Nato è vigliacca”

Se danno 12mila euro a Orsini, noi il canone alla Rai non lo paghiamo più

Torna a Cartabianca il professore Alessandro Orsini, già al centro di polemiche che in alcuni casi hanno oltrepassato il limite, almeno secondo la sensibilità dello stesso, intenzionato a querelare il deputato Pd Romano per averlo definito “il pifferaio di Putin“. Invitato da Bianca Berlinguer a fare ancora una volta il punto sulla guerra in Ucraina, il professore ha detto con i suoi soliti toni pacati ma fermi:

La Nato prima ha provocato Putin assicurando all’Ucraina che l’avrebbe difesa, poi vigliaccamente è scappata. Ci sono 3 grandi vigliacchi: la Nato, l’Ue e gli Stati Uniti. Dobbiamo acquisire la consapevolezza che siamo grandi vigliacchi e stiamo mandando al macello gli ucraini“.

E sull’elogio riservatogli dall’agenzia Tass:

Il nemico mi percepisce come un uomo leale che dice la verità e che è disposto a riconoscere gli errori della sua parte. Per me è un grande onore, la missione profonda di uno studioso è dire sempre la verità senza paura di essere condannato o licenziato. Io non ho posizioni favorevoli alla Russia, io sono l’unico filoeuropeo: la priorità è la salvaguardia del territorio europeo e la difesa della vita dei cittadini europei“.

Poi l’affondo:

Ho sempre detto che Putin è l’aggressore e Zelensky è l’aggredito. Ho sempre condannato l’invasione. La mia analisi ha scatenato reazioni veementi per due ragioni. La prima è una ragione psicologica, le persone hanno paura che quello che dico sia vero. La gente ha paura che l’Ue abbia commesso errori gravissimi, che le nostre politiche espansive abbiano avuto un ruolo in questa crisi, che Putin non sia pazzo e che quindi siamo costretti ad assumerci responsabilità. La riflessione sulle cause è vitale per il futuro dell’Europa. Viviamo un delirio collettivo in cui vengo rappresentato come un estremista e invece sono l’unico moderato“.

Infine, infischiandosene d’apparire come un profeta di sventure, sulla svolta positiva dopo i colloqui di Istanbul tra le delegazioni di Kiev e Mosca ha affermato:

Sono scettico, Putin non può fermarsi finché non ha raggiunto il suo obiettivo. Putin ha utilizzato questo trucco anche altrove, cerca di ammorbidire gli interlocutori. Si combatte finché non avrà eliminato l’esercito ucraino dal Donbass. Putin è entrato in Ucraina con un obiettivo minimo, il Donbass, e l’obiettivo massimo, tutta l’Ucraina. Sotto l’obiettivo minimo lui pensa che sia una sconfitta: se fa la pace, tra 3 mesi può scoppiare di nuovo la guerra

Per non lasciare adito a dubbi, su una sua pagina Facebook Orsini ha scritto chiaro e tondo:

Condanno la vergognosa invasione russa e sono completamente schierato dalla parte dell’Ucraina. Difendo Zelensky e attacco Putin. Il primo è l’aggredito e il secondo è l’aggressore. Ma i russi sono miei fratelli. Io amo la Russia e il popolo russo. Non odio nessuno. Questa guerra non mi trasformerà in un uomo peggiore. La Russia e l’Italia hanno sempre avuto rapporti molto stretti. L’Italia è sempre stata il migliore alleato della Russia in seno all’Unione Europea. Oggi tutti fanno finta di non saperlo. Oggi tutti fanno finta di non ricordare che i governi italiani si sono sempre battuti per il ritiro delle sanzioni contro la Russia stabilite dopo l’invasione della Crimea del 2014 e per il ritorno della Russia nel G8. L’Italia si sta oggi trasformando in una nuova orrenda fattoria degli animali, dove il potere politico e mediatico sta prendendo il sopravvento sulla libertà individuale. Un professore universitario ha il dovere morale di difendere i principi alla base delle società aperte. Egli non deve temere nulla: né minacce, né rimozioni dagli incarichi, né licenziamenti. La prima qualità intellettuale di uno studioso è una qualità extrascientifica: il coraggio. L’Italia sia un ponte. Un ponte di pace”.

Vogliamo metterlo in croce perché, dati alla mano, dice la sua?

L’agenzia Tass loda Orsini

La vicenda Orsini è entrata nella propaganda russa: così l'agenzia Tass racconta il professore della Luiss - Open

A proposito del professore Orsini, direttore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della Luiss, balzato all’onore delle cronache per le sue posizioni sull’invasione russa in Ucraina, l’agenzia Tass nell’articolo pubblicato il 22 marzo dal titolo “L’esperto italiano accusa l’Unione europea di intensificare il conflitto in Ucraina invece di cercare la pace“, citandolo, scrive:

“Finora Bruxelles ha lavorato solo per una guerra – fornendo armi all’Ucraina, diffondendo propaganda occidentale e usando sanzioni. Questo non fa nulla per raggiungere la pace”. Una chiara condanna a Bruxelles che “gestisce la crisi in modo inadeguato” e un’accusa a Ursula von der Leyen in quanto “non tutela gli interessi degli europei”.

Dunque, mentre in Italia ci balocchiamo con la censura che però ha logiche tutte sue perché se è vero che Orsini non riceverà più alcun compenso dalla Rai, potrà essere presente a Cartabianca a titolo gratuito, Biden, come scrive Arienpassant, nella malaugurata ipotesi che il destino gli arridesse meno, potrebbe avere un futuro da “venditore porta a porta”, avendo raggiunto con l’UE un accordo per forniture aggiuntive di gas naturale liquefatto (gnl) da 15 miliardi di metri cubi entro l’anno, con l’obiettivo di arrivare a 50 miliardi di metri cubi in più entro il 2030.

Ovviamente non sto a lodare l’articolo di Tass, ma a sottolineare che in Italia se da un lato siamo costretti ad osannare i Fridays for the Future e le conquiste della comunità Lgbtq+, dall’altro non è più possibile dire: forse quello che vi stanno raccontando su Putin, non è esattamente così.