È così che è stata ribattezzata la 19enne tedesca Naomi Seibt che attraverso il suo canale YouTube minimizza l’allarme climatico con l’assunto: “L’uomo e le attività industriali giocano un ruolo minimo, se non pari a zero, nel riscaldamento climatico che è invece un effetto naturale, frutto dell’evoluzione terrestre e di un’influenza maggiore dell’energia solare”.
Naomi Seibt non è una ragazza qualunque; dietro di lei si muove l’Istituto Heartland, molto vicino al presidente Trump, e da tempo impegnato al fianco di una nota multinazionale nel confutare la tesi che il tabacco causerebbe il cancro; e se non bastasse, i detrattori di Seibt fanno sapere che ha fatto parte del movimento di destra Alternativa per la Germania. Ma com’è stato possibile che l’anti-Greta – definizione rifiutata da Naomi perché “io non sono una marionetta” – sia stata investita da tanta visibilità? Il motivo è presto detto: nel convegno Climate Reality Forum, tenuto a Monaco nel dicembre scorso, fu notata da James Taylor, uno dei grandi dirigenti dell’Istituto Heartland. A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.