“Volevo i pantaloni” di Lara Cardella

“E, in un certo senso, questo è il lato umano della mia gente: sicuramente non hai la libertà di agire, ma non hai neppure la libertà e il diritto di crepare da solo.”


Sicilia. Anna, appena quindicenne, sembra essere fuori dal coro rispetto alle sue coetanee, che sognano il principe azzurro. Lei vuole i pantaloni, e non solo nel senso astratto che può avere questo desiderio. Vorrebbe davvero indossare quel capo di abbigliamento di prerogativa prettamente maschile o al più delle “puttane”.

La sua non è una vita semplice.
Vive in un contesto, non solo familiare, dove la donna non ha molta libertà, dove ogni mossa è studiata dal vicinato per essere argomento di pettegolezzo, dove ogni passo falso ti disonora. Anna non gode di nessuna considerazione nella propria famiglia e perde quel poco che ha quando, decisa a voler trasgredire per arrivare ai tanto agognati pantaloni, inizia a frequentare Angelina. Una scelta che le farà perdere l’ultimo rimasuglio di libertà di cui dispone e che la porterà a dover affrontare un vecchio timore che a che fare con uno zio e la sua dubbia moralità.

"Volevo i pantaloni" di Lara Cardella

“Volevo i pantaloni” di Lara Cardella

Volevo i pantaloni“, di Lara Cardella, è un libro che ho conosciuto solo dopo aver visto, anni fa, il film interpretato da Giulia Fossà, per la regia di Maurizio Ponzi. Ero giovanissima all’epoca, ma mi colpì la storia che c’era dietro a quel desiderio che io non capivo, perché indossavo i pantaloni come tante altre coetanee senza vederci nulla di straordinario. Ci sono voluti anni per capire davvero bene il significato della storia, quel bisogno di essere uguali agli uomini a partire dalle cose semplice.
Tutto il racconto della Cardella è incentrata sul divario che c’è fra le donne e gli uomini nel suo paese, dove basta essere il primogenito, maschio per giunta, per usufruire di privilegi che gli altri fratelli non avranno mai.
Una mentalità non solo da imputare a certi luoghi e a certe epoche, perché la si ritrovava ovunque fino a vent’anni fa nei piccoli centri, dove tutti conoscono tutti, dove l’onore si misura attraverso le chiacchiere che la gente ti tira addosso.

Questo romanzo, parzialmente biografico, affronta temi delicati come l’adolescenza, l’amore, la famiglia, ma esplora anche altri argomenti di cui in passato si cercava di sorvolare, accettati come normalità. Anna, la protagonista, ci racconta la violenza fra le mura domestiche, la mancata libertà delle donne, i taciti consensi su situazioni sessuali che oggi nessuno accetterebbe. Il tutto affrontato con la semplicità di una mente intelligente che non abusa di descrizioni inutili, che fa parlare la storia attraverso la verità che sta dietro alla finzione.

Perché portare i pantaloni è un’ideale a cui non tutte le donne non sono giunte, perse fra le violenze di una mentalità maschilista che le voleva mute e obbedienti.

Da leggere assolutamente.

“Volevo i pantaloni” di Lara Cardellaultima modifica: 2020-02-08T09:49:11+01:00da tersicone0