“Il mondo a culo in suso. Quando l’amore non ti lascia morire in pace” di Claudia Mereu

Un fidanzato da riconquistare, il fantasma di un donnaiolo che vuole ottenere il perdono e tre fidanzate da calmare. Una bella gatta da pelare per Arianna che lascia la Sardegna per Roma pensando di risolvere solo i suoi guai. Infatti spera di riconquistare Michele, il fidanzato che l’ha lasciato il giorno prima delle nozze. In realtà dovrà anche sistemare le “questioni in sospeso” di Dario che è morto lasciando dietro di sé tre fidanzate ognuna all’oscuro dell’altra.

412JD7RqrtL._SX322_BO1,204,203,200_È così che inizia questo divertente romanzo di Claudia Mereu: è la vigilia di Tutti i Santi quando il mondo fra i vivi e i morti è a culo in suso, come si dice in Sardegna, ossia tutto sotto sopra. Una sorta di momento in cui i vivi possono entrare in contatto con i morti e una povera fidanzata con il cuore spezzato può vedere su spìritu di un ragazzo convinto di avere ragione.

Una prova difficile da superare per chi, come Arianna, è inseguita dalla mala sorte e crede nel vero amore, indistruttibile e duraturo, a differenza di Dario che da vivo aveva ben tre relazioni contemporaneamente. Ma cosa hanno da spartire un don giovanni e una ragazza sfortunata? E ciò che inseguono è davvero così diverso da ciò che vogliono?

"Il mondo a culo in suso" di Caludia Mereu

“Il mondo a culo in suso” di Caludia Mereu

Una storia divertente che ha il tocco della commedia dei film hollywoodiani, fra equivoci, imprevisti e quel tocco di imprevedibilità che rende tutto pepato. Arianna riuscirà a riconquistare il suo ex e ad aiutare il fantasma? E Dario capirà il suo errore o resterà bloccato nel mondo dei vivi?
Un romanzo, “Il mondo a culo in susu. Quando l’amore non ti lascia morire in pace“, che conquista già dalle prime pagine. La protagonista non è un’eroina, né una prescelta, ma una ragazza normale, anche se un po’ scuminigada, sfigata, come dice di sé stessa. Una sorta di viaggio dell’eroe quello di Arianna che ha come aiutante Dario, un insolito cavaliere che più che aiutarla potrà solo confonderla.

Con una scrittura arricchita dal sardo e da una schietta ironia, Claudia Mereu diverte il lettore mentre insegna qualcosa che pochi capiscono: come l’amore sua un ingrediente fondamentale nella vita di tutti. Anche se si è solo uno spìritu.

Buona lettura

 

“Per dieci minuti” di Chiara Gamberale

DIECI MINUTI PER PROVARE A CAMBIARE


“Per un mese, a partire da subito, per dieci minuti al giorno, faccia una cosa che non ha mai fatto”

Chiara ha perso, quasi nello stesso periodo, una casa, un marito e il lavoro. Chiunque si ritroverebbe sperduto nella nuova vita che deve affrontare e anche per lei è lo stesso. Il dolore per l’abbandono, il disappunto per l’allontanamento da un luogo di ricordi e la delusione di essere stata sostituita sono un grosso macigno che lei, giovane scrittrice, cerca di togliersi di dosso. Non è facile: i ricordi, l’amore, la convinzione di aver visto giusto nella sue scelte bisogna affrontarli con un nuovo metodo. Perciò, seguendo il consiglio della sua terapista, Chiara affronta il gioco dei “dieci minuti”: un esperimento, una prova, un salto nel buio. Perché, per dieci minuti, per un mese, lei dovrà fare qualcosa che non ha mai fatto.

"Per dieci minuti" di Chiara Gamberale

“Per dieci minuti” di Chiara Gamberale

Così Chiara affronta la sua nuova vita cercando, ogni giorno, qualcosa che non avrebbe mai pensato di fare e poco importa se sia dipingere le unghie di un colore per lei improbabile, o cercare di imparare a ricambiare o semplicemente decidersi a leggere Harry Potter. L’importante è mettersi in gioco, affrontare la nuova realtà fatta di quei cambiamenti che hanno distrutto il suo cuore.
E un gioco, seppur con premesse e conclusioni per lo più positive, può aiutare chi ha deciso che la vera felicità è dietro di sé, con i suoi alti e bassi? E bastano davvero dieci minuti per risolvere tutti i problemi?

Il libro di Chiara Gamberale, intitolato per l’appunto “Per dieci minuti” non può definirsi una guida, un vademecum, o un consiglio di vita. O forse sì. Credo che dipenda molto dal modo in cui di legge fra le righe. Perché non occorre aver perso il lavoro, o l’amore della propria vita, per mettersi in gioco e scoprire quanto di bello ci circonda, pur non essendo di nostro gusto. I dieci minuti della Gamberale non apportano mai alla protagonista uno stravolgimento della propria esistenza, ma è come se raddrizzassero il tiro, mostrando cosa ci perdiamo quando pensiamo che tutto è scontato, o peggio, perfetto.

“Evidentemente i posti, proprio come le persone, si accendono e rivelano di essere al mondo non solo perché c’è spazio, ma perché hanno un senso, solo quando siamo disponibili a capirlo. Quando abbiamo bisogno di loro.”

Questo libro mi è piaciuto. Mi ha mostrato un nuovo approccio verso le cose, mi ha “svegliata” in un certo senso. Ho provato a chiedermi: “cosa farei io, che non ho mai fatto, per dieci minuti?”. E ciò mi ha dato modo di pensare che sono infinite le risposte, così come sono infinite le cose che non ho mai fatto e dovrei, sì dovrei!, provare. Cose speciali, cose, però, anche quotidiane. Magari quelle stesse che qualcuno, per amore, abitudine, per egoismo o per praticità, non ci ha mai fatto fare.

“Quando fanno qualcosa per noi, gli altri ci consegnano o in realtà ci tolgono un’occasione?”

Lasciatevi catturare dalle giornate di questa Chiara che condivide il nome dell’autrice, lasciatevi ammaliare dalla possibilità di non dare per scontato nulla. Ripeto, non è una guida, ma può essere lo stesso un’ispirazione.
Leggetelo, anche solo per dieci minuti.

“Un giorno perfetto” di Melania G. Mazzucco

Un giorno, ventiquattro ore, tante storie che racchiudono vite fragili.

 9788806233587_0_221_0_75Aris, detto Zero, vuole sovvertire una società che non apprezza.
Maja vorrebbe capire dove ha sbagliato nella sua vita nonostante sembra non mancarle nulla.
Poi c’è Emma, alle prese con un matrimonio fallito che sembra portare Valentina, la sua primogenita, a odiarla.
Saha, invece, vorrebbe solo non sentirsi fuori posto e capire se sta perdendo tempo con il suo amante. Infine, Antonio, che vorrebbe indietro Emma e il possesso che esercitava su di lei.

Questo romanzo non racconta solo una storia, ma tante. I personaggi della Mazzucco vivono una giornata “perfetta” solo nel titolo molto evocativo. Le loro, in realtà, sono esistenze difficili dove spesso le apparenze dettano la vera essenza dei sentimenti.

“Un giorno perfetto” di Melania G. Mazzucco racconta la vita di alcuni personaggi che vivono a Roma. Una città grandiosa anche nella quotidianità delle vite descritte, nelle piccole feste, nelle piccole paure di persone con delle vite normali. Esiste anche il film del 2008 perdownload (2) la regia di Ferzan Özpetek.

L’autrice (che io conoscevo e ho molto apprezzato per il libro “La lunga attesa dell’angelo, dove racconta la vita del pittore Tintoretto) download (1)qui si destreggia con personaggi che si muovo all’interno delle ventiquattro ore di un giorno qualunque a Roma.
Ogni capitolo permette al lettore di sbirciare persone con esistenze solo apparentemente distaccate, ma che in realtà sembrano unite dal filo rosso di una città che assiste in silenzio alle loro pene e alle loro palpitazioni.

La Mazzucco snocciola ricordi, speranze e presente con molta attenzione per i particolari, facendo passare il tempo, inchiodandolo ad azioni e gesti di ogni vita qui racchiusa. Una giornata che appare interminabile o quasi magica a seconda che si stia parlando del problematico agente di polizia Antonio o del piccolo e insicuro Kevin.
Si mettono a nudo le debolezze che ogni personaggio cerca di celare per poter andare avanti, una vana speranza che tutti nutrono per sopravvivere in un mondo dove le convenzioni hanno più importanza dei sentimenti.

La perfezione del titolo sembra quasi una burla che ci mette davanti la vita spiccia di tutti i giorni. Un romanzo che parla di gente semplice, che potremmo essere noi; racconta di sogni e speranze che tutti coltivano e spesso devono mettere da parte.
Uno spaccato di vita vera, cruda a tratti, ma sempre molto intensa. Che mette tutto in discussione perché nulla è eterno. Nemmeno l’amore.