Il nostro eroe si svegliò il mattino successivo sopra un morbido letto. Il Sole che filtrava attraverso le finestre, velato dalle tende chiare che coprivano il vetro, illuminava una stanza accogliente e riccamente arredata. Si mise a sedere sul bordo del letto, stiracchiandosi, e si guardò intorno spaesato e confuso. Si chiedeva infatti dove fosse finito. Era forse morto? Si trovava nell’Aldilà? Non provava più la paura della notte precedente, si sentiva stanco ma sereno. Il suo animo sembrava non avere più i pesi. Era ormai da qualche minuto in quello stato di lieta confusione quando sentì aprirsi la porta della stanza in cui si trovava. Entrarono due giovani donne, vestite con una tunica bianca. Avevano entrambe un portamento aggraziato ed un profumo fresco di fiori primaverili. Ambedue ricce, coi capelli lunghi di poco oltre le spalle, si distinguevano per il colore dei capelli: una infatti era bionda, mentre l’altra li aveva neri. – Ecco, sono finito in Paradiso… -, disse il protagonista fra sé e sé. – Tutt’altro! -, rispose la donna dai capelli neri, – Sei ancora vivo e vegeto. I nostri cavalieri ti hanno trovato questa notte ferito e privo di sensi ai margini del Bosco Tenebroso. Sei stato fortunato, sai? Non è da tutti uscire sani e salvi da quella selva. – – Cavalieri? Ma dove sono finito? Chi siete voi? – – Tranquillo. -, prese la parola la giovane coi capelli biondi, – Sei capitato nel Castello del Bianco Conforto, dove non hai proprio nulla da temere. La Bianca Signora ha già dato disposizione affinché ti curassimo e ti rifocillassimo. Quando sarai nuovamente in forze sarà lieta di fare la tua conoscenza. Noi siamo due delle bianche dame di questa dimora. Ti abbiamo portato qualcosa da mangiare e degli abiti puliti da indossare. Se avrai bisogno di parlare e di sfogarti fallo pure con noi: siamo a tuo completo servizio. – – Grazie… -, fece il nostro eroe con voce tremante per la stanchezza e l’emozione, – Ne avrò proprio bisogno. Ho fatto tantissima strada e ho perso i miei compagni di viaggio. Non ho una casa e non ho una destinazione, ma ora sono sereno e felice. Vi sarò eternamente riconoscente. – – Siamo davvero contente per quello che dici. -, riprese la donna dai capelli neri, – Non c’è per noi felicità più grande che vedere la gioia sul viso di chi ci chiede aiuto…grazie
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