Condivisione della spiritualità: cos’è il vero pentimento?

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Ora i disastri in tutto il mondo stanno peggiorando, l’area di diffusione è sempre più ampia, molti fratelli e sorelle si accorgono che ora è il momento in cui torna il Signore, credono che si possa raggiungere il vero pentimento solo quando ci si pente e ci si confessa di più davanti al Signore, si prega maggiormente e si recita sempre il Rosario, si va alla messa e si fanno le buone azioni, così, solo in questo modo si possa essere rapiti quando il Signore ritorna. Altri fratelli e sorelle credono invece che queste buone azioni apparenti non sono un vero pentimento, perché continuiamo spesso a peccare contro Dio, non riusciamo a mettere in pratica la Sua parola. Allora, cosa vuol dire esattamente il vero pentimento? Troviamo la risposta dall’atteggiamento di Dio verso il pentimento dei Niniviti. Nell’Antico Testamento viene registrato che i Niniviti vivevano nel peccato ed erano odiati da Dio, quando sapevano che Egli voleva distruggerli, sia il re che il popolo confessarono i propri peccati a Dio e abbandonarono le proprie azioni malvagie avvolgendosi in sacchi e cospargendosi di cenere, si convertirono dalla loro malvagità, alla fine ottennero la Sua misericordia e tolleranza a causa del loro vero pentimento.
Proprio come la Parola di Dio dice: “Con il Suo atteggiamento Dio disse alla popolazione quanto segue: non è che Dio non tolleri gli esseri umani o che non voglia mostrare misericordia, sono loro che si pentono veramente davanti a Dio solo di rado, e solo di rado rinunciano alla loro via malvagia e abbandonano la violenza delle loro mani”.
“Questa ‘via malvagia’ non consiste in pochi atti malvagi, ma nella fonte malvagia all’origine del comportamento umano. ‘Convertirsi dalla cattiva condotta’ significa non commettere mai più certe azioni. In altri termini, non seguire mai più la via malvagia; il metodo, la fonte, lo scopo, l’intento e il principio delle azioni cambiano; non si ricorre mai più a quei metodi e principi per portare gioia e felicità al proprio cuore. Il termine ‘abbandonare’ in ‘abbandonare la violenza delle loro mani’ significa rinunciare o accantonare, rompere completamente col passato e non tornare più indietro. Quando la popolazione di Ninive abbandonò la violenza delle proprie mani, ciò provò, e fu in sé, un vero pentimento. Dio osserva l’esteriorità delle persone ma anche il loro cuore. Quando Dio vide chiaramente il vero pentimento nel cuore dei Niniviti, e costatò che essi avevano rinunciato alla loro via malvagia e abbandonato la violenza delle loro mani, cambiò idea. Vale a dire che la condotta e il comportamento di queste persone e certi loro modi di agire, nonché la vera confessione e il vero pentimento dei peccati nel loro cuore, indussero Dio a cambiare idea, a modificare le Sue intenzioni, a ritornare sulla Sua decisione e a non punirli e non distruggerli. Per questo la popolazione di Ninive ebbe un destino diverso, redimendo la propria vita e, allo stesso tempo, guadagnando la misericordia e la tolleranza di Dio, che, a quel punto, placò la Sua ira”.
Dalle Sue Parole possiamo vedere che Dio non guarda solo le azioni apparenti dell’uomo, ma osserva anche il nostro cuore. Il vero pentimento non significa controllare le proprie azioni apparenti per non peccare, dobbiamo conoscere i nostri pensieri, motivazioni e i principi in base ai quali agiamo che non sono in accordo con la volontà di Dio, sono azioni che resistono a Dio e Lo offendono. La pratica del vero pentimento vuol dire una vera obbedienza a Dio e venerazione di Lui, si può abbandonare completamente la malvagità e non agire più in base alle cose che non sono in accordo con la volontà di Dio, fare tutte le cose secondo la Sua Parola, tale pentimento può essere benedetto da Dio.
Immagine della chiesa di Dio Onnipotente

Immagine della chiesa di Dio Onnipotente

Condivisione della spiritualità: cos’è il vero pentimento?ultima modifica: 2020-04-05T22:45:26+02:00da RobertoOrlandini2017

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