In quali città italiane si guadagna di più? Se lo chiedono in tanti, italiani e stranieri, che desiderano trasferirsi dal luogo in cui vivono nella speranza di fare una vita migliore. L’Italia, del resto, è il Paese delle disparità per antonomasia. Della doppia velocità. Capita di spostarsi di pochi chilometri per cambiare totalmente mondo. E trovare un modo di vivere molto migliore, una qualità di vita nettamente migliorata. Tanto dal lato dei servizi offerti dalla città in questione, quanto dal lato economico.
In fondo, il nostro Paese è stato per secoli diviso in regni, principati e ducati. Ognuno con una propria storia, un proprio tessuto sociale, una propria economia. E quando l’Italia è stata unificata, si è scoperta essere come il costume di arlecchino: variopinta. Come un mosaico dai mille pezzi che non si incastrano neanche bene insieme.
Alle differenze storiche si è poi aggiunto il campanilismo e la malapolitica. Che invece di ridurre i gap tra le zone, li ha ampliati, peggiorandoli anno dopo anno. Certo, sono incisi anche fattori esogeni, piovuti drammaticamente dall’alto. Si pensi ai terremoti. Quello di Messina di inizio ‘900 sembra aver separato socialmente ed economicamente la Sicilia. Quello di Irpina dell’80 ha invece dato il colpo finale alla parte inferiore “dello stivale”. E quelli dell’Italia centrale degli ultimi anni hanno isolato la caratteristica Italia centrale.
Ma tornando alla domanda di partenza, una risposta ce la danno gli studi del Geography Index dell’Osservatorio JobPricing. Ecco cosa dicono.