Euro, il destino rimane ancora legato all’inflazione troppo debole

La crescita economica dell’Eurozona è solida, ma di stretta monetaria non se ne parla proprio. E’ questo il succo dell’intervento di Mario Draghi, che ieri ha ribadito alcuni concetti già espressi tante volte nel corso degli ultimi mesi. La novità però è che la BCE ammette un miglioramento delle prospettive dell’area euro. Questo rende logica la domanda sul perché di stretta monetaria non se ne possa ancora parlare.

euro bceIn fondo, al di là di alcune aree che ancora manifestano una certa debolezza, il Pil dell’area euro è cresciuto dell’1,7% nell’ultimo periodo dello scorso anno, e l’inflazione comunque è salita avvicinandosi al target del 2%.
Eppure s’è rotto un legame statistico: in passato l’andamento dei tassi si legava infatti alla crescita economica. Da qualche tempo invece non è più così. Più che ad essa si guarda invece all’inflazione. E in questo senso, come abbiamo detto, benché ci siano dei risultati confortanti non s’è ancora raggiunto il target 2%.

Le conseguenza sull’euro

Ecco perché i tassi non si muovono, ed ecco perché sul mercato valutario l’euro recupera terreno sul dollaro più per demeriti altrui che per meriti propri (tenetene conto quando definite le vostre migliori strategie opzioni binarie 60 secondi). Esattamente come sta succedendo in questo periodo, nel quale la debolezza del biglietto verde ha spinto al rialzo il cross Eur-Usd.

All’appello per il momento nella lista degli elementi necessari per alzare i tassi di interesse manca l’inflazione. E finché non centrerà il 2% o forse più, difficilmente la BCE cambierà atteggiamento. Se volete fare trading, meglio aspettare e intanto dedicarsi ad apprendere come guadagnare con le opzioni binarie. Sarebbe tempo speso bene, meglio che cercare di interpretare il movimento di un cross che ora come ora è per certi versi indecifrabile.

Euro, il destino rimane ancora legato all’inflazione troppo deboleultima modifica: 2017-04-28T10:17:22+02:00da nonsparei

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