Lavoratori pubblici, l’Italia è tra i Paesi ad averne di meno… ma ci costano tanto
Quando si parla di lavoratori pubblici, il primo pensiero che viene in mente sono tutti quei cliché negativi che circondano la categoria. Lavorano poco, fannulloni, assenteisti. In più si pensa al posto fisso, che per decenni è stato il mito italiano per chi si affacciava al mondo del lavoro.
Dati interessanti sui lavoratori pubblici
Una indagine di France Stratégie, evidenzia però altri aspetti per certi versi sorprendenti. Abbiamo sempre pensato che forse ci fossero troppi lavoratori pubblici rispetto alle reali necessità. Invece è l’esatto opposto. Infatti rispetto al resto d’Europa, siamo quelli che ne hanno meno.
Su circa 1000 abitanti, abbiamo 54,8 lavoratori pubblici. La Norvegia, che guida questa speciale graduatoria, ha addirittura il triplo rispetto a noi: 154,08 impiegati ogni mille abitanti. Il resto del podio è composto da Danimarca (143,05) e Svezia (138,01). Il dato italiano è invece molto simile alla Germania, dove ci sono 55,07 lavoratori pubblici ogni 1000 abitanti.
Costosi
I dati esposti da France Stratégie però evidenziano anche altro.
I lavoratori pubblici italiani hanno un costo molto elevato, se rapportato al PIL del Paese. Infatti il rapporto tra salari pubblici e PIL pro capite è 1,8, inferiore soltanto alla Grecia (1,9). Gli impiegati pubblici ci costano quindi relativamente troppo. Nei paesi nordici e nel Regno Unito i dipendenti pubblici costano meno rispetto al sud Europa. Gli ultimi quattro posti della graduatoria sono occupati da Finlandia, Danimarca, Svezia e Norvegia (queste ultime sono le più virtuose con 0,9).
Un altro indicatore interessante, è quello che evidenzia la tendenza a subappaltare ai privati i servizi amministrativi riguardanti il settore pubblico. La Norvegia è il Paese con più lavoratori a vocazione pubblica, mentre l’Italia è il paese “meno amministrato”. Infatti gli impiegati in servizi amministrativi su 1000 abitanti è appena 76.