#9artefici Opening ad Arte
Opening Casanove. Raimondo Bonamici nella sua sala offre allo sguardo un’installazione site specific contribuendo all’idea di artista produttore esecutivo del gesto d’arte; i suoi moduli per lo più monocromatici e disseminati “Monologhi” e “Nero Roma” dialogano con l’installazione ‘Maree’ di cristalli e specchi sulla riflessione globale e ambientale. Cionondimeno comunicano con i colori bandiera del trittico MMXXII d.C (UKR) di Claudio Marini che solleva la divisione tre le bandiere e il velo del disagio sulla questione Ucraina. Ugo Lo Pinto quanto Daniela Zannetti, realizzano l’illusione dell’intangibile – che è parimenti sostanza – con opere fotografiche e di manipolazione digitale; l’uno post producendo gli allestimenti “Generazioni” e “Clepsamia” dell’artista Cecilia De Paolis – installazione presente in mostra con altre due opere “Senza titolo” in materiali naturali – l’altra contaminando le scene digitali con dettagli di opere proprie” Imbastiture Ö” e “(Dei) Casotti” con dettagli del ciclo “Proiezioni RGB” – architetture fantastiche dell’architetto Fabio Camilli. In contro canto, all’apparenza come retroilluminati dal display di uno schermo, i “Profumi crepuscolari” di Mario Nalli, straordinarie esplosioni tonali di colori ad olio sulla percezione dell’aurora come quell’attimo di espansione di vibrante libertà e sul fiat-o d’artista, soffio vitale e brezza.
Fotografia pura e poesia con Paolo Romani che in sovrasposizione e controluci fotografici ricrea l’incanto degli Haiku e dei Mandala in natura. L’ultima sala racconta anch’essa dell’umanità, tensione antropologica e transito di “Sagome” i moduli di Stefano Trappolini in cui il vuoto della forma umana racconta ciò che vi è racchiuso attraverso il gioco e la serialità di viaggiatori e viaggianti; un reiterare l’attraverso il quale cerchiamo identità. Quella identità che in Carlo Marchetti con “Hard Work” “Paesaggi interiori” e “Color grato” viene restituita dall’involucro cioè la custodia a tratti tenera dell’uomo che ripristina memorie tessili, mood, tendenze, textures, e quindi epoche e azioni, con questi “pezzi” di mente fuori di noi, riassemblando interiorità ed esteriorità.
Così è se vi pare ( Luigi Pirandello)
Opening Casanove si realizza persino l’illusione dell’intangibile – che è parimenti sostanza – con opere fotografiche e di manipolazione digitale..
Il sito Casanove
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