Dopo le parole di qualche giorno fa di Azouz Marzouk, che ha confermato come sia ormai convinto che Rosa Bazzi e Olindo Romano non siano i responsabili della strage di Erba, Le Iene insistono e continuano la loro inchiesta sul barbaro omicidio, avvenuto nel dicembre 2006, del piccolo Youssef Marzouk, della mamma Raffaella Castagna, della nonna Paola Galli e della vicina di casa Valeria Cherubini.
Rosa e Olindo, i vicini di casa, sono stati condannati in via definitiva. Ma per Le Iene la questione è tutt’altro che chiusa: secondo l’ultima ipotesi, la strage sarebbe stata una vendetta della ‘ndrangheta contro Azouz. Quest’ultimo in carcere avrebbe infatti litigato con alcuni detenuti alle cosche calabresi: secondo Marta Calzolaro, moglie del cugino di Azouz, il movente potrebbe essere proprio questo (sebbene lo stesso Azouz dica di non credere a questa pista).
«In carcere Azouz ha avuto rapporti con ragazzini maggiorenni: abbiamo pensato, non avrà toccato qualche figlio di qualche calabrese importante?», le parole di Marta, secondo cui suo marito pensava che potesse esserci qualcosa del genere dietro una strage così efferata. Il cugino di Azouz le avrebbe anche raccontato che Azouz sosteneva di aver avuto minacce dalla ‘ndrangheta. Sempre secondo Marta Calzolari, che però per paura di ritorsioni sostiene di non aver mai parlato con i carabinieri, da non sottovalutare neanche «la rivalità con la feroce criminalità albanese».
Lo stesso Marzouk però nega questa testimonianza: mai avuto rapporti omosessuali con i ragazzi in carcere, dice. Il suo trasferimento in altro carcere però fu dovuto ad una lite con rissa con alcuni calabresi, in particolare con Maurizio Agrati, un pregiudicato della ‘ndrangheta. Non è chiaro se queste piste siano state già percorse in passato dagli inquirenti: ciò che è chiaro però è che le inchieste sulla strage di Erba, fino a prova contraria, hanno già individuato e condannato gli assassini.