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STORIE E LEGGENDE VEGETALI: ALOE

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L’Aloe è una pianta grassa dalle foglie succulente.
Il nome deriva dal greco “als, alos” = “mare, acqua marina, sale”, poiché il suo habitat naturale è in zone marine.
Oppure il vocabolo potrebbe discendere dall’arabo “alua” = “amaro”, come in effetti è amaro il succo della pianta.
Sotto il nome di Aloe sono elencate circa 250 specie del genere Liliacee.
La pianta assomiglia molto all’agave, sia per forma che per caratteristiche climatiche. Le differenze principali sono che l’Aloe non muore dopo la fioritura, le foglie sono più carnose e presentano sulle estremità delle spine. Qualche varietà può avere aculei sulla pagina inferiore e su quella superiore.
Gli usi antichi di questa pianta sono gli stessi di oggi, infatti è definita un vero “toccasana per tutti i mali”.

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Duemila anni fa, gli Assiri usavano l’Aloe per contrastare la cattiva digestione e l’ aerofagia.
Nel mondo egizio, era simbolo di immortalità ed era posta all’ ingresso delle piramidi, per accompagnare i Faraoni nella loro vita ultraterrena. Cleopatra e Nefertiti la utilizzavano insieme con i bagni di latte, per rigenerarsi e, collocata all’ interno delle abitazioni, si pensava assorbisse le energie negative.
La cultura greco romana, invece, ne sfruttava le proprietà cicatrizzanti e cosmetiche, oltre a farne uso per curare disturbi di stomaco, calvizie e irritazioni.
L’Aloe Vera è conosciuta da millenni per le sue proprietà medicinali. Infatti, è citata nell’Antico Testamento, nei Vangeli ed in documenti antichissimi, che tramandano l’uso dell’Aloe presso gli Egizi, i Cinesi, gli Indiani ed i popoli Arabi.
Nel Papiro di Ebers (circa 1500 a.C.), attualmente conservato all’Università di Lipsia, sono elencate le proprietà salutari della linfa di questa pianta, utilizzata nell’antico Egitto ed inserita nella formulazione dei preparati adoperati per il processo d’ imbalsamazione.
Ippocrate, il maggiore medico dell’antichità, fondatore di una scuola medica che ha tramandato i suoi insegnamenti in una collezione di oltre 60 libri, cita ripetutamente l’uso dell’Aloe nei suoi trattati.
Dioscoride, medico greco, autore del più antico trattato di farmacologia, il “De materia medica”, descrive ampiamente i benefici effetti dell’Aloe per la guarigione di piaghe, cicatrizzazione di ferite, protezione e sollievo contro scottature, pruriti ed infiammazioni cutanee.

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Durante il Medio Evo ed il Rinascimento, l’uso medicinale dell’Aloe si diffuse in Europa, probabilmente introdotto dai missionari spagnoli.
Da quel momento, la coltivazione della pianta si diffuse dapprima nei Caraibi e successivamente in Messico e Sud America.
In un passo del vangelo di Giovanni, si dice che Gesù venne sepolto con Mirra ed Aloe.
In Perù, si ritiene che il potere protettivo dell’Aloe sia talmente forte che, se il malocchio è molto potente, la pianta, sistemata in vaso vicino alla porta d’ingresso, muore ma non lo lascia passare.

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In Egitto, l’Aloe ancora oggi viene sistemata davanti alla porta di casa, per assicurarsi felicità e lunga vita.
Presso la tribù degli Indiani Seminole, in Florida, era chiamata “Fonte della Giovinezza”. L’acqua proveniva da un gruppo di piante giganti di Aloe, con i rami così larghi, che soltanto le persone più giovani riuscivano a farsi strada attraverso di loro. Dei vecchi Saggi vi si recavano, si bagnavano nell’acqua e tagliavano le foglie, applicandole sui loro corpi, per conservare la loro eterna giovinezza.
Esistono in commercio the con fiori di Aloe molto aromatici, numerose creme ed idrogel.
In Esoterismo, se una foglia di Aloe è tenuta in nella mano sinistra durante il parto, o posta sulla fotografia della partoriente con farina di riso, facilita la nascita.
L’Aloe è un potente afrodisiaco, che aumenta le capacità amatorie.
In magia, la pianta ha un posto d’onore nelle pratiche legate al fuoco, piromanzia.
In Africa è utilizzata per proteggersi dagli spiriti dei defunti, come amuleto contro gli incidenti e, piantata vicino all’ingresso di casa, protegge da ladri ed incendi.
Nelle pratiche magiche messicane, l’ Aloe è considerata pianta di protezione, associata a San Michele Arcangelo. Per esempio, per proteggersi da demoni e spiriti maligni, si prepara una fumigazione con Aloe, angelica ed iperico, chiamata “Sahumerio de San Miguel”.
A Mali è considerata porta fortuna e si appendono delle ghirlande in casa.

Questa pianta è associata ad un ideogramma giapponese, dal significato: “non serve dottore”.
L’Aloe è anche utilizzato nei rituali propizianti il denaro.
Mazzetti di Aloe appena tagliata, appesi in casa, portano protezione, fortuna, denaro.
Pianeta: Luna

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RITUALE PER ALLONTANARE UNA PERSONA NEGATIVA
In una notte di luna calante, prendere un foglio e scrivere il nome della persona negativa per 3 volte. Successivamente bruciare il foglio sulla fiamma di una candela nera, precedentemente accesa.
Prendere la cenere formatasi dal foglio e deporla in un vaso di Aloe, che dovrebbe essere all’ingresso di ogni casa, anche per proteggerla dalle negatività quotidiane.