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ALLORO

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L’Alloro (Laurus nobilis) è una pianta aromatica officinale, sempreverde, diffusa lungo le zone costiere settentrionali del mar Mediterraneo, dalla Spagna alla Grecia e nell’Asia Minore.
Simboleggia la sapienza divina; il suo profumo può portare la mente ad elevarsi su piani sottili, risvegliando l’ispirazione, sollecitando l’espressione interiore della creatività.
Negli antichi riti, i contadini romani legavano tre ramoscelli d’Alloro con un cordoncino rosso: questo propiziava l’abbondanza del raccolto, aiutava il grano a maturare e donava benessere.
Ancora oggi, si racconta che mettere alcune foglie d’Alloro sotto il cuscino solleciti i sogni profetici.
Secondo un’antichissima credenza, l’Alloro non verrebbe toccato dai fulmini, se non come presagio di una qualche grave disgrazia.
Al tempo dei Romani era considerato anche simbolo di vittoria e di trionfo. La pianta di Alloro adornava la porta di ingresso della casa del Console in carica ai tempi della Repubblica e dell’Impero Romano.
L’Alloro (Dafne in greco antico, Laurus in latino) è quindi un arbusto sacro al culto del Dio del Sole, Apollo, simbolo di immortalità, di rinascita, ispiratore dei poeti e con poteri divinatori.

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Dafne (Jakob Auer)
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Dioniso

Il mito racconta della metamorfosi in Alloro della sua amata Dafne, che spiega l’unione del Dio col mondo vegetale. Col suo aiuto, Apollo pronunciò vaticini, purificò se stesso, dopo l’uccisione del serpente e drago Pitone, e Oreste dopo l’uccisione della madre Clitennestra.
I boschetti di Alloro circondavano i santuari di Apollo; la Pizia, sacerdotessa dell’oracolo di Delfi, masticava foglie di Alloro, quando saliva sul treppiede ornato dai ramoscelli dell’albero sacro.
L’Alloro (insieme con l’edera) era inoltre sacro a Dioniso, dio dell’estasi, e nella Roma antica anche a Giove.
Simbolicamente, indicava la pace raggiunta dopo la vittoria sui nemici.
I messaggi e le armi della vittoria venivano cinti di ramoscelli d’Alloro e adagiati in grembo all’effigie di Giove. Ritualmente, questi ramoscelli purificavano inoltre dal sangue versato.
Secondo una leggenda, l’Alloro era l’unico albero tra tutti quelli piantati dall’uomo a non essere mai colpito dal fulmine.
Durante i sacrifici venivano bruciati ramoscelli d’Alloro, il cui crepitare era considerato un segno propizio.
Le corone d’Alloro e i ramoscelli venivano rappresentati su monete e pietre preziose come attributi di Giove e Apollo.
Anche il protocristianesimo aveva in gran conto le foglie d’Alloro per la loro natura sempreverde, come simbolo della vita eterna, in modo particolare della nuova vita dischiusa dall’avvento redentore di Cristo.
Nei secoli, la figura allegorica di Nike (in latino Victoria), dea della vittoria, è stata rappresentata mentre tiene in mano la corona d’Alloro, che porrà sul capo degli eroi vittoriosi.

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Nike

Infine, la denominazione di “laurea” ha avuto origine dall’uso di incoronare con l’Alloro chi superava certi esami o prove, simbolizzando la sapienza.
In esoterismo, l’Alloro è una pianta solare, usata per la chiaroveggenza e la saggezza e per portare prosperità.
E’ un’erba di protezione e purificazione d’eccellenza, e viene indossata come amuleto per scongiurare il male e le negatività, bruciato o sparso intorno durante i rituali di esorcismo, e persino appese per allontanare i fantasmi.
Stimola la volontà e l’energia fisica, propiziando il successo e la riuscita.
Foglie di Alloro, miste a legno di sandalo, possono essere bruciate per rimuovere maledizioni e annullare incantesimi di magia nera.
Miste invece a cannella e benzoino, messe in un sacchettino o bruciate come incenso, propiziano affari e prosperità
Propizia la chiaroveggenza e la buona salute.
L’Allora si usa per trionfare, riuscire nei propri intenti, attirare l’abbondanza e, soprattutto, per scaricare le negatività e per proteggersi dai nemici; infatti è una pianta che spezza il male.
Si può bruciare, impiegare nei bagni o utilizzare come scopino nelle spazzolature magiche.
Secondo la tradizione, è indispensabile contro i Poltergeist e anche per atleti e sportivi, perché facilita le vittorie.
Nei bagni è utile anche per vincere al gioco e propiziare la fortuna in genere.

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Incantesimo d’amore per fare innamorare
o 3 foglie di alloro
o 1 carta bianca
o 1 matita
Scrivere il nome della persona amata e il desiderio a cui si aspira sulla carta.
Piegare il foglietto in tre parti, mettere le foglie di Alloro in mezzo e piegare di nuovo in altre tre parti.
Ripetere 10 volte il desiderio e conservare il foglio in un luogo scuro.
Quando si realizzerà il desiderio, bruciarlo.
PIANETA: Sole
SEGNO ZODIACALE: Leone

L’Alchimia

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L’alchimia è un complesso di esperimenti esoterici/scientifici che nacque nell’antico Egitto e non è niente più e niente meno che il precursore delle odierne chimica e fisica. Il termine presumibilmente deriva da “Al Kemi” che in egiziano significa “arte egizia”. Secondo la leggenda, le conoscenze alchemiche vennero donate dal Dio della conoscenza Thot agli Egiziani. Questo incredibile popolo, fu il primo a capire il ciclo della vita, di come l’energia passasse dalla terra alle piante, poi agli erbivori e infine ai carnivori, per poi ritornare nella terra; proprio per cercare di impedire questo processo, provarono a privare i loro cari defunti della putrefazione e della decomposizione, sperando così di preservarne perfino l’anima, seppellendoli al di sotto di una piramide (simbolo esoterico molto importante).

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testo sulla filosofia e l’alchimia islamiche scritto dal filosofo e mistico persiano Al-Ghazali (XI secolo)

L’alchimia comprendeva diverse discipline: metallurgia, astrologia, astronomia, chimica, fisica e medicina. Gli alchimisti erano solitamente uomini e donne molto istruiti, colti ed eruditi, che ricercavano il sapere in tutte le sue forme, cercavano una cura per guarire da ogni malattia, deformazione o problema mentale, ricercavano la risposta alla domanda delle domande: “da dove veniamo?”. Si interessavano della crescita del proprio io, della propria anima e coscienza, la ricerca dell’immortalità, alcuni ricercavano ricchezza e fama, mirando molto in alto, alla trasformazione del piombo in oro, la cosiddetta pietra filosofale. Qualunque fosse il traguardo utopico, gli alchimisti erano concordi nell’affermare che l’universo tendesse alla perfezione, e la ricercasse in ogni sua forma, pertanto credevano che il segreto dell’immortalità risiedesse nell’ineluttabilità dell’oro, nella sua forma di perfezione e incorruttibilità.

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libro che descrive diversi tipi di processi alchemici (XV secolo)

Diffusasi in tutto il mondo, l’alchimia si discostò ben presto dalle religioni che, come anche nella scienza odierna, rappresentavano soltanto un peso e un vincolo a credenze illusorie e ignoranti. L’alchimia era ricerca del vero, era conoscenza, era libertà. Fino al 1700 l’alchimia fu considerata una vera e propria scienza, basti pensare che Isaac Newton dedicò decenni della sua vita allo studio delle discipline che la rappresentavano.

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disegno rappresentativo di alcuni procedimenti alchemici legati all’astronomia

Il processo alchemico per eccellenza era quello dell’opus alchemichum o magnum opus (la grande opera, in latino), ovvero il processo di ricerca della pietra filosofale che prevedeva quattro macro processi: putrefazione (nigredo), distillazione o calcificazione (albedo), sublimazione (citrinitas) e coagulazione o solidificazione (rubedo).
In sintesi ogni processo chimico-fisico corrispondeva ad una fase di trasformazione e cambiamento anche dell’alchimista stesso, della sua anima. Egli partecipava attivamente, totalmente al processo, cercava di diventare un tutt’uno con l’universo, per plasmarlo a suo volere ed aiutarlo nella ricerca della perfezione. Tutti i processi erano collegati alla numerologia, alla natura ed al simbolismo. Erano state scelte varie specie di uccelli per rappresentare i quattro stadi, in quanto dal più “puro” al più “oscuro”, erano comunque animali dotati di ali, da cui la ricerca di libertà insita negli alchimisti. Durante il processo la materia prima veniva mescolata con zolfo e mercurio (e talvolta sale) e scaldata nella fornace Athanor (“senza morte” perché era in grado di lavorare all’infinito senza guastarsi, fondendosi con lo spirito umano dell’alchimista che lo utilizzava e traendo da esso energia, come parte di un immenso e complesso meccanismo universale). Lo zolfo e il mercurio venivano visti come essenze primordiali: una di combustione ed una volatile, con diversi gradi di purezza e complementari tra di loro. I metalli “base” erano collegati ai 7 pianeti dell’astrologia antica ed ognuno aveva il suo simbolo, e ad ognuno corrispondeva anche un organo principale del corpo umano. Il sole governava l’oro ☉ , la luna l’argento☽, mercurio il mercurio ♂, venere il rame♀, marte il ferro, giove lo stagno♃, e saturno il piombo.

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mappa celeste del cartografo olandese Frederik de Wit, 1670

Il processo di nigredo, era simbolicamente rappresentato dall’elemento della terra e dal colore nero. Corrispondeva allo stadio della putrefazione, dell’annerimento (da cui il termine nigredo), della decomposizione. Lo scopo primario era distruggersi (per poi successivamente rinascere dalle proprie ceneri) perché solo in questo modo una persona poteva realmente modificarsi e risalire, purificarsi e migliorarsi, cercando di mirare alla perfezione. Il simbolo animale era il corvo nero. Gli ingredienti, soprattutto il piombo, venivano “cotti a fuoco lento” nella fornace alchemica, finché si maceravano, fondendosi in una massa nera liquamentosa. La materia, così come l’anima dell’alchimista, ritornava nel suo stadio primitivo, quello della creazione del tutto. Questo processo era governato a livello cosmico da saturno, pianeta dei misteri, della pesantezza e della gravità. L’alchimista si chiudeva nei suoi alloggi, rifiutava ogni forma di socializzazione, si chiudeva nei suoi pensieri e non di rado veniva colto da allucinazioni, depressione o sogni ad occhi aperti, in cui ripensava a tutta la sua vita, agli errori commessi, ai fallimenti.

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illustrazione tratta dal libro “Il mistero delle Cattedrali”, che rappresenta il processo di nigredo, E.O. Jean Schemit, 1926

Il processo di albedo, era simbolicamente rappresentato dall’elemento dell’acqua per la sua valenza purificatrice e dal colore bianco. Corrispondeva allo stadio della distillazione o della calcificazione, della purificazione (il termine albedo significa bianchezza). Lo scopo di questa fase dell’esperimento era trasformare il piombo in argento. L’alchimista era purificato, pronto ad accogliere un nuovo modo di vivere, a ricominciare in un nuovo modo, a imparare tutto ciò che il mondo aveva da offrirgli, cogliere i frutti dei suoi studi come un bambino che impara a stare al mondo. Gli alchimisti solitamente passavano questa fase a leggere, scrivere, imparare, erano al culmine del loro potenziale di apprendimento e lo sfruttavano al massimo. É uno stadio che rappresenta la fanciullezza, la purezza. Il simbolo animale era il cigno bianco. Era governato a livello cosmico dalla luna.

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fonte dell’acqua mercuriale, illustrazione tratta dal Clavis Artis (1738)

Il processo di citrinitas (fase del giallo, dell’oro), era simbolicamente rappresentato dall’elemento dell’aria, per la sua natura mutevole e dal colore giallo. Corrispondeva allo stadio della sublimazione. Alcuni alchimisti lo includevano direttamente nel processo finale di rubedo. Lo scopo di questa fase di esperimento era trasformare l’argento in oro. In questa fase l’alchimista si sentiva saggio, aveva imparato moltissime nozioni in pochissimo tempo, si sentiva “pieno” e “sazio” di sapere, in grado finalmente di comprendere cose più grandi di lui, saperi antichi e primordiali. Il simbolo animale era il pavone, in quanto la sua coda colorata rappresentava perfettamente il giogo di colori che avveniva nella fornace a questo punto del processo. Era governato a livello cosmico dal sole.

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processo di citrinitas, da un dipinto del XV secolo

Il processo di rubedo (rossore) era la parte finale, ed era simbolicamente rappresentato dall’elemento del fuoco e dal colore rosso. Corrispondeva allo stadio della coagulazione, della rinascita dalle proprie ceneri, della risoluzione del rebus, dell’elevazione di un elemento “povero” ad uno stadio di perfezione. L’alchimista a questo punto si elevava al di sopra del materiale, la sua anima era redenta e libera e, una volta privatasi delle membra mortali, avrebbe potuto ricongiungersi al tutto dell’universo con una nuova consapevolezza. L’oro era stato plasmato e risplendeva della sua perfezione, e si fondeva perfettamente col mercurio, veniva trasmutato insieme, trascendendo da ogni stato fisico concepibile da umana mente. Era governato a livello cosmico da mercurio e dal sole. Il simbolo animale era la fenice, uccello mitologico noto per la capacità di poter risorgere dalle proprie ceneri, proprio come aveva fatto il piombo, ma anche l’alchimista.

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rappresentazione della fenice nell’ultimo processo di trasformazione della pietra filosofale

Una menzione speciale va fatta su una donna che ha fatto la storia: Maria la Giudea. Anche conosciuta come Maria d’Alessandria, fu una filosofa e alchimista vissuta nel II secolo d.C. Testimonianze sul suo lavoro risalgono al IV secolo, secolo in cui fu scritto il più antico manoscritto alchemico mai conosciuto, ed in cui fu menzionata come una dei saggi del passato. Famosa alchimista e inventrice di apparati alchemici, alambicchi e procedimenti chimici, ideò molte operazioni base che permisero poi la nascita e lo sviluppo dell’odierna scienza. A lei si deve, ad esempio, l’invenzione della cottura nel bagno di acqua bollente, a cui ha dato il nome: bagnomaria.

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Maria la Giudea

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L’AMICIZIA NEI SEGNI ZODIACALI

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arieteARIETE
I nati sotto il segno dell’Ariete sono abituati a vivere controcorrente rispetto alla maggior parte delle persone e sono anche noti per le loro grandi ambizioni. L’Ariete è anche uno dei segni più esuberanti, creativi e spontanei dei 12 segni zodiacali ma, proprio per questo motivo, spesso agisce impulsivamente, sbagliando clamorosamente.
Tendenzialmente estroverso ed allegro, l’Ariete non ha grandi difficoltà a creare e consolidare rapporti di amicizia. Essendo anche schietto e sincero, cerca di creare legami con persone simili a lui. Entrare nelle sue grazie, equivale ad essere per lui un fratello e si aspetta di essere ricambiato.
Da giovane pensa che l’amicizia sia sacra e che i suoi amici non lo tradiranno mai, restando poi deluso nel corso della vita. In questo caso, diventa diffidente e tende a restringere molto la cerchia delle sue amicizie.
Non è un segno che si fa influenzare dagli amici, piuttosto avviene il contrario.
Per la donna Ariete, segni favoriti nelle amicizie sono Gemelli, Bilancia, Acquario, Vergine e Toro.
Però, la sua migliore amica sarà Bilancia, sempre pronta a fermarla prima di aver davvero esagerato o prima di commettere un passo azzardato. L’impazienza della donna Ariete verrà placata dalla tranquillità dell’amica fidata Bilancia.
L’uomo Ariete predilige amicizie Leone, Gemelli e Sagittario, che condividono i suoi stessi valori.
I Cancro e Bilancia, invece, non riescono a tollerare la sua carica di aggressività ed i suoi modi un po’ troppo rudi.

 

toroTORO
I nativi del segno del Toro sono conosciuti per la loro testardaggine e la loro tenacia. Questo lato della loro personalità li rende dei lavoratori instancabili, molto determinati.
Un Toro, probabilmente, è il miglior amico che si possa desiderare, si prodiga per gli altri e non ha troppe pretese. Per questo motivo, la sua amicizia è molto ricercata.
Forse qualche volta si rivelerà un po’ possessivo nei riguardi dei suoi amici, soprattutto se si sentirà trascurato da loro, ma generalmente è una persona pratica, che ama essere di aiuto e dare buoni consigli.
Apparentemente riservata, la donna Toro ama scatenarsi con le sue amiche.
Ama essere trascinata in folli serate, pertanto si circonderà di amiche dei segni Gemelli, Bilancia ed Acquario.
La sua preferita sarà la Bilancia, ma ci sarà anche un certo feeling con il Capricorno, che scuoterà da sul torpore, proponendogli passeggiate in mezzo alla natura.
L’uomo Toro, nei rapporti amicali, è fondamentalmente pigro. Non chiamerà spesso, non presterà volentieri qualcosa di suo, però nel momento in cui gli si chiede aiuto, in un attimo sarà presente.
Lega in modo particolare con i Pesci i quali, non portati molto per la competizione, eviteranno ogni discussione.
Grande amicizia può nascere con i Cancro, con i quali condivide ritmi distesi e lunghe camminate sulla spiaggia.

 

gemelliGEMELLI
La natura doppia del segno può far apparire il Gemelli un po’ lunatico, ma questo gli permette di essere molto flessibile e di cavarsela anche in situazioni spiacevoli.
Egli prende la vita a cuor leggero e riesce ad apprezzare molto le cose più semplici.
Con i Gemelli non ci si annoia mai. Sono sempre i primi a conoscere il locale più trendy o il luogo migliore in cui fare acquisti.
In amicizia, i Gemelli danno il cuore e in una discussione tendono sempre a dare ragione all’amico, sostenendolo contro tutti.
Ma l’altro loro lato caratteriale, spesso li fa chiudere nel loro angolo scuro ed è difficile riuscire a capire cosa gli passi per la mente.
Attenzione: un Gemelli tradito da un amico, lo cancella in un attimo!
La donna Gemelli è attratta dall’amicizia del Sagittario, così diversa da lei. Buone compatibilità anche con Cancro e Scorpione, che ameranno il suo modo di sdrammatizzare i piccoli drammi quotidiani.
La sintonia migliore però si otterrà con l’Acquario, in quanto sarà l’unica capace di lasciarle il giusto spazio, senza intromettersi.
L’uomo Gemelli ama divertirsi e con gli amici farà follie assurde, divertendo tutti. I suoi migliori compagni di avventura sono Sagittario, Ariete e Bilancia.
Anche con il Capricorno ci può essere una buona intesa, mentre qualche frizione con il segno della Vergine, che ama i ritmi più calmi e persone più posate.

 

cancroCANCRO
Il Cancro non dimentica mai il vero amico, anche dopo anni ricorda le avventure trascorse insieme, nonostante gli altri non ricordino bene.
Non ha bisogno di essere sotto l’attenzione di tutti, anzi, la vita mondana non è proprio adatta a lui.
Ha la tendenza a vivere i rapporti sociali con una certa diffidenza e, con la sua natura emotiva, costruisce un mondo familiare, che viene contrapposto a quello sociale.
Può avere tantissimi amici, ma saranno veramente pochi quelli che riusciranno ad entrare nella sua sfera familiare.
La donna Cancro è lenta nei rapporti, deve veramente fidarsi di chi ha accanto.
E’anche un po’ introversa e chiusa e un’amica Sagittario sarà l’accoppiata perfetta, perché entrambe sono introspettive e l’orientamento filosofico del Sagittario farà scattare la scintilla giusta per far sorridere l’amica Cancro.
Con i Pesci l’amicizia è forte e basata su un forte senso di complicità e solidarietà. Con il Toro condivide i piaceri della vita.
L’uomo Cancro è anch’esso diffidente, comportandosi premurosamente solo con chi farà nello stesso modo.
Può contare su Sagittario, Pesci e Scorpione.
Bene con il Toro.
Più chiuso verso Capricorno e Ariete, dai caratteri troppo determinati per uno come lui.

 

leoneLEONE
I nati sotto il segno del Leone sono carismatici ed orientati ad avere successo; sono persone molto forti che riescono ad avere potere all’interno del gruppo di amici.
Questa naturale inclinazione, può a volte sfociare in atteggiamenti pomposi ma, avere un amico del Leone, significa avere una persona che farà di tutto per proteggerti lealmente.
Gaudente e portato per la bella vita, predilige i rapporti di amicizia con persone divertenti e piene di vita, con le quali cantare, suonare e mangiare.
Ha però la tendenza a separare rapporti sentimentali da quelli amicali, pertanto preferirà spesso uscire in compagnia degli amici, senza partner.
Alla donna Leone piace l’amicizia disinteressata del Capricorno, con il quale trova un ottimo equilibrio.
Nei locali più glamour andrà con Sagittario ed Ariete, dando un tocco in più alla serata.
ma buone amicizie anche con Cancro, Gemelli e Toro.
L’uomo Leone va d’accordo, essendo un ottimo intrattenitore, con Bilancia e Gemelli.
Anche lui ama stare al centro dell’attenzione e legherà parecchio con Toro, Sagittario e Scorpione, i quali non gli offuscheranno l’immagine.
La complicità è forte anche con l’Ariete, che, pur rifiutando il ruolo di spalla, non si stanca di reggergli il gioco.

 

vergineVERGINE
Il segno della Vergine è dotato di una grande comprensione ed è per questo che si schiera spesso dalla parte di più deboli e indifesi.
I Vergine sono molto affascinanti e dotati di grandi abilità nella conversazione che li aiuta anche a fare nuove amicizie. Inoltre, sono persone in grado di andare d’accordo con personalità e temperamenti capricciosi e testardi, per cui non avranno problemi ad avere amici più disparati.
Amici puntuali e tempestivi, quando servono ci sono sempre. Ascoltano con pazienza e dicono sempre in faccia ciò che pensano, schiettezza che però non sempre viene apprezzata.
La donna Vergine è molto cauta nelle amicizie ma, una volta conquistata la sua fiducia, si rivela molto generosa. Non dimentica mai i torti subiti.
Si circonda, generalmente, di persone schiette, come l’Ariete, oppure desiderose di attenzioni come Bilancia, o frizzanti come Gemelli.
L’uomo Vergine imposta il rapporto amicale su basi di lealtà e rispetto reciproco.
Va d’accordo con il Sagittario che, avendo l’indole calda e divertente, lo stimola verso il dinamismo.
Lega molto anche con Leone e Vergine.
Buono anche il feeling con lo Scorpione, che lo attrae dal punto di vista intellettivo.
Non sopporta molto l’atteggiamento troppo disinvolto di Gemelli o troppo “sopra le righe” dei Pesci.

 

bilanciaBILANCIA
I nati sotto il segno della Bilancia sono personalità con uno spiccato senso del bello, con una particolare inclinazione ad essere in equilibrio e armonia con il resto del mondo, senza sembrare degli snob.
Sono persone molto cordiali, simpatiche, che catturano l’attenzione degli altri molto facilmente.
Ogni tanto sono indecisi, hanno bisogno del parere degli amici, tendono ad ascoltare voci diverse.
Ma sono pronti a discutere sui propri errori, cercando di capire le altrui motivazioni, perché vogliono essere apprezzati da tutti.
Attenzione a non sparlare alle sue spalle, se non si vuole perdere la sua amicizia.
La donna Bilancia è molto attratta dalle personalità forti ed eleganti e la sua migliore amicizia sarà con il Leone.
Feeling mentale ottimo con Toro e Gemelli, che la coinvolgono molto.
Niente lunghezza d’onda con il Capricorno, molto più solitario di lei.
L’uomo Bilancia ama apparire davanti ai suoi amici, come una persona che non viene minimamente sfiorato dalle delusioni o dai comportamenti errati degli altri.
Nelle follie quotidiane, ama il segno Gemelli.
Con Capricorno stringerà un rapporto di rispetto reciproco.
Bel feeling mentale con Scorpione e Ariete.

 

scorpioneSCORPIONE
L’amicizia con il segno dello Scorpione può essere difficile sotto alcuni aspetti.
Il nativo è dotato di un fascino molto misterioso rispetto agli altri segni, che difficilmente mostra in pubblico.
Spesso può essere eccessivo, in quanto si dà troppo, aiuta sempre gli amici nelle difficoltà, cosa che non sempre viene ricambiata.
Ama coltivare passioni segrete, ma non gli piace passare troppo tempo da solo per cui, se si sente trascurato dagli amici, potrebbe diventare quasi cattivo.
La donna Scorpione può avere con un Acquario un’amicizia perfetta e duratura.
Fedeli amiche saranno Toro e Capricorno.
Poco feeling con il Cancro.
Quando si piace ad un uomo Scorpione, in compenso, egli darà l’anima: è di una fedeltà assoluta verso i suoi amici.
Non rivela facilmente i segreti, piuttosto si fa torturare.
Ottimi amici sono Leone, Acquario e Bilancia.
Amicizia protettiva nei riguardi di Cancro e Pesci.
Amico confortante e leale, il Toro.

 

sagittarioSAGITTARIO
I nati sotto il segno del Sagittario hanno una grandissima energia, che tende a conservarsi nel tempo, con la quale sono sempre pronti ad intraprendere qualche avventura.
Dotati di una personalità molto focosa, non amano circondarsi di persone frivole o perdere tempo in cose futili.
Essi sono trascinatori e riescono a portare il loro amici verso mondi nuovi e sconosciuti.
Non è molto facile diventare amico di un Sagittario. Nonostante l’apparenza di giovialità, sarà lui ad iniziare un’amicizia, affidandosi al suo istinto.
Spesso è attratto da amicizie “strane”, con personaggi delle più diverse estrazioni sociali, culturali, a volte bizzarri.
La donna Sagittario tende a dare una chance ad ogni persona che incontra sul cammino, nel senso che ogni persona potrebbe essere un potenziale amico ma, se fa un errore, lei non lo dimenticherà facilmente.
Trova nel Capricorno l’amica perfetta. Infatti, le loro personalità sono attente nel ponderare ogni situazione, portando sempre valutazioni accurate e ordine.
E’ attratta dai Gemelli, perché opposta a lei, ma anche dal Toro per la comprensione e dalla Vergine per il feeling mentale.
L’uomo Sagittario non è in armonia con persone troppo gelose. Ha un’ampia visione della vita e ama viverla appieno.
Buone le amicizie con Bilancia, Acquario, Leone e Gemelli.
Amico ideale potrebbe essere l’Ariete, mentre è da scartare il Cancro.

 

capricornoCAPRICORNO
Un concetto un po’ “all’antica” nel tema dell’amicizia è proprio del Capricorno.
Per questo segno, il rispetto è fondamentale, è amico di tutti ma pretende lealtà e attenzione.
E’ dotato di grande intelletto, molto attento ad organizzare tutto nei minimi dettagli. Difficilmente si troverà un Capricorno impreparato e non vive molto bene le critiche degli amici, pur non tirandosi indietro nel momento del bisogno.
Le donne Capricorno sono un po’ troppo permalose e odiano avere torto anche per le questioni più futili.
Un’amicizia valida è col Sagittario, col quale durerà a lungo.
Con Scorpione si sosterrà a vicenda, con Cancro spettegolerà senza malizia.
Farà shopping con Leone mentre, con Gemelli, riuscirà ad aprire le porte della sua bella interiorità.
L’uomo Capricorno si mostra un po’ troppo esigente e severo, difetti che i segni come Cancro o Bilancia, non riescono a tollerare a lungo.
Vergine e Gemelli sono ottimi amici.
Avendo bisogno di amici pazienti, che sappiano assecondarlo nella maniera giusta, trova ottimo riscontro in Toro e Pesci.
Ama molto viaggiare, percorrere mete spirituali, per cui amico perfetto è un Acquario.

 

acquarioACQUARIO
I nati sotto questo segno si annoiano spesso, quindi sono i più portati nello stringere amicizie.
Amano le novità e sono molto curiosi, molto intelligenti, amano capire tutto.
Infatti, all’Acquario piace conoscere un po’ di tutto e comprendere un po’ tutti anche se, alla fine, tende a legarsi a persone non troppo pesanti e chiuse, delle quali non ha molta simpatia.
Ha bisogno di amici dinamici che stimolino la sua mente iperattiva.
Ama organizzare serate, pazze avventure, qualsiasi cosa implichi svago ed evasione.
Le donne Acquario voglio spesso fare cose particolari, sconvolgendo la normalità.
Rapporto quasi simbiotico, pertanto, è con l’Ariete.
L’affinità perfetta, però, è con il Toro che, nonostante la sua personalità testarda, in amicizia si dimostra vero e sempre pronto ad asciugare le lacrime.
Bene anche Leone e Pesci.
L’uomo Acquario non si lascia emozionare facilmente e a volte è un tantino opportunista; per questo motivo, non fanno al caso suo Leone, che si innervosisce facilmente, o Cancro, che si offende per poco.
Buon rapporto con Ariete e Sagittario, quest’ultimo soprattutto per viaggiare, visto che, come lui, ama darsi alle più diverse esperienze.
Con Capricorno alterna periodi di frequentazione intensa a periodi di distacco.

 

pesciPESCI
I nativi del segno dei Pesci sono solitamente persone profonde e non sempre facili da capire.
Hanno un’intensa vita emotiva e quindi sono portati a sentirsi più deboli nel campo degli affetti.
Possiedono una grande capacità di immedesimazione ed una grande empatia e ciò, in amicizia, paradossalmente può essere un problema.
Infatti spesso saranno “annegati” dalle tristi confidenze dei loro amici, non ricevendo molte volte la medesima capacità di ascolto.
La donna Pesci può sembrare semplice e senza grandi pretese ma, in realtà, è interessata alle personalità più profonde, che siano in grado di insegnarle qualcosa di valido.
Su di lei si può contare sempre e si accorge subito se qualcuno cerca di ingannarla.
Amicizia speciale con Scorpione, che l’aiuta a difendersi dalle persone false.
Potenziale amicizia anche con Sagittario, Ariete e Cancro.
L’uomo Pesci è molto generoso e non ama chiedere nulla in cambio della sua amicizia.
Molto sensibile, è sempre pronto ad accorrere in aiuto dei suoi amici, sempre nei limiti del possibile.
Lega maggiormente con Toro e Capricorno.
Fantasie in comune con Scorpione e Cancro.
Sconsigliati il rigido Vergine e l’imprevedibile Gemelli.

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ASTROLOGIA ED EROS: TORO

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LA DONNA TORO

La donna Toro ha fortissimi appetiti sessuali, è la sensualità fatta persona.

E’ assai portata per l’amore fisico, ed il sentimento procede di pari passo con il desiderio.

Il risveglio dell’erotismo è generalmente precoce, così come la cura del proprio corpo, inteso come strumento di piacere.

Non disdegna erotismo poco ortodosso, offre e chiede grande fantasia nelle prestazioni sessuali.

Le piace molto dominare l’uomo, in ogni modo possibile, ribadendo continuamente il suo dominio su di lui.

Gode con tutti i cinque sensi, può provare piacere intensissimo guardando, toccando, annusando il suo compagno, così come le piace indossare a “pelle” gli indumenti del suo uomo.

E’ estremamente gelosa e possessiva e tende a considerare di sua proprietà, anche gli uomini che ha lasciato.

Il suo corpo è ricco di zone erogene, ben superiore alla media degli altri segni zodiacali ed assume spontaneamente atteggiamenti, che risultano innocentemente sexy.

LA DONNA TORO SECONDO IL GIORNO DI NASCITA

21 Aprile: prorompente sensualità che affascina chiunque

22 Aprile: non molto interessata al sesso

23 Aprile: fiore che offre a tanti il suo profumo

24 Aprile: peccati di lussuria

25 Aprile: grande desiderio e capacità

26 Aprile: abilissima negli intrighi amorosi, ottiene sempre ciò che vuole

27 Aprile: avida di piacere

28 Aprile: si perde dietro al grande amore. Velata tendenza al masochismo

29 Aprile: disposta a tutto pur di farsi sposare

30 Aprile: le piace essere coccolata e mantenuta

1 Maggio: esplosione di sesso

2 Maggio: si realizza sessualmente nel matrimonio

3 Maggio: egoista anche in amore, pensa solo a se stessa

4 Maggio: fa l’amore in maniera scientifica, mantenendo la spontaneità

5 Maggio: sensualità torbida e magnetica

6 Maggio: sessualmente precoce e continua fino a tarda età

7 Maggio: mangiatrice di uomini, odiata dalle altre donne

8 Maggio: sessualmente molto aggressiva, può spaventare il partner

9 Maggio: assaggia tutto ciò che può…

10 Maggio: specializzata nel rubare l’uomo alle altre

11 Maggio: capisce i desideri del partner alla perfezione

12 Maggio: lavora lungamente per ottenere i suoi scopi erotici

13 Maggio: si dà molto da fare, ma si annoia subito

14 Maggio: ama il sesso, non si risparmia mai

15 Maggio: vuole condurre il gioco, a volte prepotentemente

16 Maggio: preferisce gli uomini più giovani di lei

17 Maggio: desiderio intenso e prorompente

18 Maggio: vanitosa con grandi doti amatorie

19 Maggio: a letto dolce, fuori un po’ meno

20 Maggio: pur di arrivare al successo, utilizza anche il sesso

 

L’UOMO TORO

L’uomo Toro ama molto il piacere, è un edonista in estremo grado, possedendo una sessualità sana e lineare.

Per lui, l’amore fisico è un bisogno naturale, che deve essere soddisfatto spesso e nel miglior modo possibile, per assicurargli un ottimo equilibrio psiche-corpo.

In linea di principio, è un vero e proprio “toro”, potente, prepotente, inesauribile nelle sue capacità amatorie.

La sua resistenza è superiore alla media, facendo durare il rapporto molto a lungo,  oppure ripetendolo senza bisogno di aiuti od artifici.

Non è un amante molto raffinato, ma legato più che altro ad espressioni erotiche e tecniche elaborate nel tempo, con infinite variazioni sul tema.

Solitamente, le perversioni non fanno per lui, se una partner gli piace, prova un sano desiderio.

Se da un verso, l’uomo Toro può essere un ottimo amante, non lo è molto spesso come marito.

Infatti, la sua costante ricerca del piacere lo porta a numerose scappatelle extra.

Sempre che sua moglie non riesca, invece, a soddisfarlo e ad “esaurirlo” completamente.

Nonostante per le sue infedeltà egli trovi mille giustificazioni, è un uomo gelosissimo e portato alle scenate.

L’UOMO TORO SECONDO IL GIORNO DI NASCITA

21 Aprile: astuto e diplomatico nella conquista amorosa

22 Aprile: si sforza con pochi risultati soddisfacenti

23 Aprile: risveglio sessuale tardivo ma entusiasmante

24 Aprile: piuttosto ruvido nel rapporto sessuale

25 Aprile: facilità e naturalezza nei rapporti

26 Aprile: prestazioni sempre assicurate

27 Aprile: si lascia trascinare completamente dagli impulsi

28 Aprile: un po’ complesso, con grande fantasia ma un po’ deviato

29 Aprile: ama solo la normalità

30 Aprile: pigrizia, scarsa delicatezza, preferisce essere preda

1 Maggio: intraprendente, brillante, con mille iniziative

2 Maggio: fedele, scherzoso anche nei rapporti sessuali

3 Maggio: spesso insoddisfatto e lamentoso

4 Maggio: ottimo equilibrio sessuale

5 Maggio: piuttosto misterioso, agisce in silenzio

6 Maggio: estremamente sensuale, ma difficile da soddisfare

7 Maggio: prestante ma con qualche caduta di tono

8 Maggio: “toro scatenato”

9 Maggio: presuntuoso, crede di sapere tutto in campo erotico

10 Maggio: troppe elucubrazioni che rovinano i rapporti

11 Maggio: comprende immediatamente quando “lei ci sta”

12 Maggio: tenace, raggiunge sempre i suoi scopi

13 Maggio: esaurisce presto le proprie energie

14 Maggio: sempre pronto ad esaudire qualsiasi richiesta

15 Maggio: spesso si rifiuta per orgoglio

16 Maggio: farfallone, vola di fiore in fiore

17 Maggio: il sesso è quasi una professione

18 Maggio: poco costruttivo, spreca tanto tempo. Feticismo

19 Maggio: grande conquistatore

20 Maggio: solo in ambienti molto confortevoli

 

ACCORDI DI COPPIA: LEI TORO, LUI…

 

ari-tauAriete: teoricamente, i rapporti sessuali dovrebbero essere i migliori in assoluto. Infatti c’è l’incontro con il “superuomo” Ariete e la “superfemmina” Toro. Però potrebbe accadere che lei, a periodi, possa non essere troppo soddisfatta della discontinuità del suo lui. +

 

 

 

tau-tauToro: molta attrazione, che può trasformarsi in soddisfacenti rapporti sessuali. Ma entrambi potrebbero voler prendere il sopravvento l’uno sull’altro, dando vita ad un crudele gioco. Inoltre, a lei piace sperimentare, a lui un po’ meno. =

 

 

 

gem-tauGemelli: lei rimane insoddisfatta dalla disattenzione dell’uomo Gemelli, davanti alle sue provocazioni erotiche. E può anche rimanere un po’ “interdetta” davanti a certe strane richieste del partner che, essendo molto cerebrale, ha bisogno di certe atmosfere particolari. –

 

 

 

can-tauCancro: l’uomo Cancro non riesce sempre a tenere sotto controllo certi scatenamenti di lei che, in linea di massima, è molto più vivace di lui sessualmente. Così come, essendo timido e dolce, non comprenderà gli aspetti “selvaggi” della donna. –

 

 

 

leo-tauLeone: la donna Toro è senza dubbio più portata dell’uomo Leone verso l’amore fisico. Infatti lui, ogni tanto, può fiammeggiare, ma è discontinuo ed a volte distratto da altri problemi. Rapporto non ideale. –

 

 

 

tau-virVergine: se lui non riesce a superare le sue inibizioni o titubanze, difficilmente potranno avere un grande futuro, soprattutto dal punto di vista sessuale. Inoltre, a lui non piace molto la grande disinvoltura con cui lei affronta gli argomenti sessuali. –

 

 

 

tau-libBilancia: la vivace sensualità di lei si scontra con l’asetticità di lui che, troppo pulitino, troppo attento all’igiene, non potrebbe apprezzare come sia bello fare l’amore sul pavimento o in ascensore. –

 

 

 

sco-tauScorpione: sesso e morte. L’attrazione è eccezionale, violenta, selvaggia, così come le manifestazioni fisiche d’amore. Rapporto che può sfociare nel sadomasochismo, con reciproco alternarsi di vittima e carnefice. +

 

 

 

sag-tauSagittario: lui è spesso troppo distratto e non si accorge delle avance di lei che, naturalmente, resta molto seccata. Però, se lei riesce a stimolare la curiosità di lui, dandosi una certa aria misteriosa ed imprendibile, potrebbe fare centro. Ma comunque non sarebbe un gran fuoco. =

 

 

 

cap-tauCapricorno: potrebbero trovare un accordo sessuale soddisfacente. Dipende più da lui, che dovrebbe superare una certa freddezza di fondo e far uscire fuori la sua calda sensualità.  Si troverebbero di fronte ad un bel rapporto, concreto. +

 

 

 

aqu-tauAcquario: fortissima attrazione fisica, travolgente. Però sono due nature fondamentalmente diverse e quindi prima o poi, anche sul piano sessuale, si troverebbero davanti a molte problematiche. Inoltre, i loro ritmi amatori non sono di facile conciliabilità, se non in rari momenti. –

 

 

 

pis-tauPesci: la caratteristica che li accomuna è una spiccatissima sensualità, a garanzia di durata del loro rapporto. Infatti, lui è abilissimo nel procedere con particolare dolcezza, che è graditissima alla donna Toro. +

 

 

 

 

 

ACCORDI DI COPPIA: LUI TORO, LEI…

ari-tauAriete: c’è molta attrazione fisica ed il loro rapporto potrebbe durare a lungo, grazie proprio all’intesa sessuale. Ma ci saranno scontri, a causa della gelosia dell’uomo Toro, che vorrà imprigionare la partner. Tutto superabile. +

 

 

 

tau-tauToro: molta attrazione, che può trasformarsi in soddisfacenti rapporti sessuali. Ma entrambi potrebbero voler prendere il sopravvento l’uno sull’altro, dando vita ad un crudele gioco. Inoltre, a lei piace sperimentare, a lui un po’ meno. =

 

 

 

gem-tauGemelli: la vitale sensualità di lui non si accorda pienamente col distratto erotismo di lei, che ha bisogno di un notevole lavoro preparatorio per raggiungere l’eccitazione ed il culmine del piacere. E lui difficilmente potrà andarle incontro. –

 

 

 

can-tauCancro: possibilità di un ottimo rapporto dal punto di vista sessuale ed affettivo. La potente virilità di lui trova pieno riscontro nell’accogliente sensualità di lei. Però lui deve frenare la propria irruenza, per non urtare l’estrema sensibilità di lei. +

 

 

 

leo-tauLeone: il rapporto non si presenta facile. La donna Leone instaurerà un rapporto conflittuale con l’uomo Toro, anche a letto. Il costante desiderio di lui non trova sempre rispondenza nella discontinuità di lei. –

 

 

 

tau-virVergine: l’amore e la smania di lui urtano le morigerate orecchie di lei che, se viene trascinata dall’entuasiamo di lui, “cade” ed è anche contenta di farlo. Ma dopo, proverà rimorsi che potranno avvelenare il rapporto. Poca sintonia. –

 

 

 

tau-libBilancia: la continua ricerca del piacere dell’uomo Toro possono non essere graditi alla donna Bilancia. Comunque, lei ne resterà affascinata e potrà decidere di provare, giusto per “educare” il rozzo partner. Se ci riesce, sarà una meraviglia. =

 

 

 

sco-tauScorpione: la sensualità di lui è stimolata dai richiami erotici della provocante donna Scorpione. Tra i due potrà nascere una divorante passione, che li trascinerà nei vortici di una pazzesca lussuria. +

 

 

 

sag-tauSagittario: la poco brillante rispondenza sessuale di lei non riuscirà a soddisfare le aspettative di lui. Inoltre l’uomo Toro in questo campo è abbastanza abitudinario, riguardo tempi e ritmi, mentre lei asseconda l’estro del momento. Unione difficile. –

 

 

 

cap-tauCapricorno: sta all’uomo Toro far emergere la nascosta sensualità della donna Capricorno, così il rapporto avrà ottime probabilità di riuscita. E potrebbe accadere che, alla fine, la più scatenata nei giochi erotici diventi lei. +

 

 

 

aqu-tauAcquario: non è un rapporto che può durare a lungo. Lei non è passionale quanto lui, che la accuserà di frigidità, perché lei non lo asseconda in tutto. Lei, d’altro canto, troverà insopportabile la rozzezza di lui, che dimostrerà nell’intimità. –

 

 

 

pis-tauPesci: la relazione può funzionare, se lui si asterrà da atteggiamenti un po’ rudi, da conquistatore rozzo, che lei non sopporta proprio. Per il resto, la sensualità dei due può completarsi abbastanza bene, portandoli a livelli appaganti. Coppia ben assortita. +

 

 

SylphAirElementals

SILFIDE

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La Silfide (in inglese Sylph), dal greco Silphe = farfalla, è uno spirito femminile dell’aria; la sua forma maschile è il Silfo.
Nella mitologia germanica, è una figura femminile, genio del vento e dei boschi, e possiede una figura agile e snella, tanto che la parola si usa anche per indicare ragazze esili.
Paracelso, medico ed alchimista svizzero, è considerato l’inventore del termine, ne narrò ampiamente le gesta, chiamandole anche “Silvani”, ispirandosi probabilmente a figure mitiche della Cabale.
Egli le descrive come esseri elementali dell’Aria, cioè spiriti legati all’Aria intesa come uno dei quattro elementi della Natura.

Nel 1670, Nicolas-Pierre-Henri de Montfaucon de Villars (Abate di Villars) scrisse un romanzo intitolato “Le Comte de Gabalis ou Entretiens sur les sciences”, in cui descrisse le Silfidi: “L’aria è piena di una moltitudine di persone [Silfidi] dell’aspetto umano, un po’ feroce nel loro aspetto, ma docili in realtà: grandi amanti delle scienze, sottili, solleciti verso i savi ma nemici degli stolti e ignoranti”.
Secondo il letterato inglese Alexander Pope (1700), nel suo “The Rape of the Lock”, le Silfidi sono condense chimiche degli stati d’animo di donne spiacevoli. Infatti, le donne piene di rancore e di vanità diventano Silfidi quando muoiono, perché i loro spiriti sono troppo pieni di vapori scuri, per poter salire in cielo. Belinda, l’eroina dell’opera, assistita da un piccolo esercito di Silfidi, è incoraggiata da loro nella sua vanità dovuta alla bellezza.

the rape of the lock
The rape of the lock

In seguito, nel linguaggio comune, Silfide è diventato un termine per riferirsi a spiriti minori, fiabeschi, tanto da ispirare “The Sylphide”, uno dei balletti più famosi, capostipite del balletto romantico, il cui libretto è di Adolphe Nourrit, musica Jean Schneitzhoffer e coreografia di Filippo Taglioni.
Il balletto narra che, alla vigilia delle nozze di un giovane scozzese di nome James con la fidanzata Effie, una bella Silfide, innamorata di lui, gli appare danzando in sogno e svanisce al suo risveglio. James se ne innamora a sua volta, ma deve sposare Effie. Fra gli invitati al matrimonio compare la strega Madge, che rivela a Effie che James ama un’altra più di lei. James caccia Madge e i preparativi delle nozze proseguono. La Silfide ricompare, ma solo James può vederla. Lo spirito, prima della cerimonia, ruba l’anello nuziale destinato a Effie eJames la insegue nella foresta, abbandonando la fidanzata. James nella foresta incantata riceve in dono dalla strega Madge una sciarpa magica, che dovrebbe consentirgli di catturare la Silfide. Ma la sciarpa è avvelenata e, quando viene posta sulle spalle dello spirito, questa perde non solo le ali ma anche la vita, circondata dalle sue compagne. Da lontano, James vede il corteo delle nozze di Effie con un altro giovane, Gurn.

MarieTaglioni
Marie Taglioni in The Sylphide

Le Silfidi sono considerate viventi nel vento e come esseri che si spostano nelle correnti aeree. Inoltre, sono creature estremamente timide, anche se non disdegnano il contatto con gli umani, spesso ingannevoli (specie quelle femminili), pur non mancando talora di apparire dolci, comprensive e utili. Sembra, infatti che, qualora ritengano che l’aiuto a loro richiesto sia giusto, siano capaci di rivoltare il mondo pur di aiutare il loro protetto.
Per poterle incontrare, si dovrebbe andare nelle pianure, sulle montagne, sulle altezze vertiginose e, comunque, i luoghi molto ventosi.
Le Silfidi comandano i venti e la pioggia e danno forma alle nuvole; il fulmine è la loro arma e il loro potere è più forte durante l’alba o il crepuscolo.
William Shakespeare immortala le Silfidi in Ariel, nella commedia “La Tempesta”. Ariel appare nella seconda scena del primo atto. Comunica al mago Prospero, suo padrone, di aver fatto naufragare la nave del Re di Napoli, senza feriti, e che tutti sono approdati all’isola, divisi in piccoli gruppi. Davanti all’approvazione di Prospero, Ariel tenta di riottenere la propria libertà. Il mago gli ricorda il suo obbligo di servirlo, in cambio della liberazione dall’albero nel quale era stato imprigionato dalla strega Sycorax. Aggiungendo che, se tutto andrà secondo i piani, e se Ariel lo servirà fedelmente, potrà essere libero entro un paio di giorni. Nel secondo atto, Ariel appare brevemente per sventare un complotto per uccidere Alonso, re di Napoli. Il fratello, Sebastiano, tenta di ucciderlo nel sonno, ma Ariel lo sveglia. Nel terzo atto, Ariel manda all’aria i piani del servo Calibano, che si è messo d’accordo con il cantiniere ubriacone Stefano ed il buffone Trinculo per uccidere Prospero ed impadronirsi dell’isola. In seguito appare fra tuoni e fulmini terrorizzando i responsabili del colpo di Stato che ha costretto Prospero a rifugiarsi sull’isola. Nell’ultimo atto, Ariel risveglia il resto dell’equipaggio, addormentato da un incantesimo di Prospero, e rilascia i prigionieri. Grazie al suo intervento Miranda, la figlia di Prospero, e Ferdinando, figlio di Alonso, si sono innamorati. Prospero, colpito dal suo successo e ormai nuovamente padrone del suo titolo, lo libera.

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ARIEL ( Johann Heinrich Füssli)

John Anster Fitzgerald (pittore inglese dell’800) raffigura un Silfo alato, efebico e femmineo mentre si dondola sul ramo di un biancospino in fiore, attorniato da uccelli multicolori.

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ARIEL (John Anster Fitzgerald)

Le Silfidi sono le creature della Primavera, e i loro canti e le loro danze risvegliano la Natura. Il loro linguaggio è simile a quello degli uccelli per questo comunicano con la musica e il loro strumento preferito è il flauto.
Nel ” Element Encyclopedia Of Secret Signs And Symbols The Ultimate A Z Guide From Alchemy To The Zodiac”, Adele Nozedar riporta come la credenza dell’esistenza delle Silfidi fosse radicata fin dal tempo di Carlo Magno, tant’è che egli emise un editto che vietava che questi spiriti si mostrassero agli esseri umani.
Ne “Il magico regno di Landover “, scritto da Terry Brooks, Willow è una Silfide, moglie di Ben. Lei è la figlia del Signore del Fiume, ha la pelle color verde chiaro e capelli color smeraldo. Ha una doppia natura, umana e fatata, perché ha origini dal Mondo Fatato. Per mantenere la sua forza vitale deve trasformarsi in un salice ogni 21 giorni.

Terry Brooks -Il magico regno di Landover

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ARTI DIVINATORIE: ACUTOMANZIA

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L’Acutomanzia è una pratica divinatoria effettuata prendendo, e gettando su una tavola o un’altra superficie piana, una piccola quantità di spilli o aghi. In base alla disposizione che questi assumono, si procede all’interpretazione del responso.

Questa è una mantica che  risale indicativamente al ‘700 e si possono utilizzare vari tipi di materiali appuntiti, per esempio anche schegge di silice, spine di legno, lische di pesce, ossa appuntite di altri animali, ma anche pungiglioni, verghe, stele, lance. E, a seconda delle varie epoche, troviamo aghi di bronzo, di ferro, di oro, d’argento, fino ad arrivare all’acciaio.

Esistono vari metodi di divinazione: uno prevede l’uso di 7 spilli chiari ed 1 nero spezzato in due, che vengono gettati a caso su una superficie piana, interpretando le figure che risultano. Solitamente, se gli spilli sono ammassati, la risposta è negativa, se sono sparpagliati, la risposta è positiva.

Si può anche tentare di ricavare delle date, nelle quali i numeri, ovviamente, saranno in cifre romane (I, II, III, IV).

Un altro metodo consiste nel gettare 13 aghi asciutti nell’acqua, se tendono a rimanere separati, il responso è favorevole; se tendono ad unirsi, è sfavorevole.

Ancora un’altra variante, utilizza 24 aghi che possono essere gettati a caso, oppure disposti in un cerchio e si colpiscono ripetutamente con una pallina e si interpretano le posizioni assunte dagli aghi che fuoriescono dal cerchio.

Infine, per una risposta relativa all’amore, si possono prendere 13 spilli (tenuti preventivamente nell’acqua bollente) e gettarli su 7 petali di rosa rossa posti su una superficie piana, facendo la divinazione in base alla forma assunta dagli spilli.

Nell’Italia meridionale, esistono degli spilli molto particolari che, al posto della capocchia, hanno una mano con due dita distese, contro il malocchio.

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EQUINOZIO DI PRIMAVERA

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L’Equinozio (dal latino “aequinoctium” =notte uguale) è quando, due volte all’anno,  il Sole incontra l’equatore celeste, per cui i giorni sono caratterizzati dall’uguaglianza del giorno e della notte su tutta la Terra.

L’Equinozio di primavera è il 21 marzo, quello d’autunno è il 23 settembre.

Gli Equinozi ricorrono a circa sei mesi di distanza l’uno dall’altro; nell’emisfero boreale, quello di marzo segna la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, mentre quello si settembre termina l’estate ed introduce l’autunno.

Invece, nell’emisfero australe, l’autunno inizia a marzo e la primavera a settembre.

Oggi parliamo dell’Equinozio di primavera.

L’Equinozio di primavera è chiamato anche “punto vernale”, o “punto dell’Ariete” o “punto gamma”.

Anticamente, i popoli nordici festeggiavano Oestara, uno degli otto sabbat pagani, festa di origine germanica, che prende il nome dalla dea Eostre, patrona della fertilità.

Essa aveva alcune affinità con divinità di culture greche, per esempio Estia, e romane, Vesta.

Oestara celebra la rigenerazione della natura e la rinascita della vita, coincidente con l’Equinozio di primavera. La vita si rinnova , l’inverno è definitivamente passato, e tutto ciò che è vecchio lascia spazio al nuovo.

Nell’antichità, le sacerdotesse della dea celebravano un particolare rito, che prevedeva l’accensione di un cero, simboleggiante la fiamma eterna dell’esistenza, che veniva spento all’alba del giorno seguente.

Questo rito è stato ripreso da alcune correnti del Neopaganesimo, soprattutto Wicca, durante il quale la rinascita della vita era esaltata e sacralizzata attraverso l’unione sessuale.

Durante l’Oestara molte delle decorazioni e dei rituali implicano l’utilizzo di uova. Infatti, il nome deriva dalla dea odinista Eostre, simboleggiata dall’uovo, che contiene in sé il principio della vita ed il bipolarismo maschile-femminile del divino.

Molte streghe festeggiavano Oestara facendo falò all’alba, suonando campanelle, decorando le uova e mangiandole ritualmente.

Ad Eostre era sacra anche la lepre, simbolo di fertilità e animale sacro in molte tradizioni. I Britanni associavano la lepre alle divinità della luna e della caccia ed i Celti la consideravano un animale divinatorio.

In seguito, Oestara venne assimilata dalla Pasqua, la cui data di celebrazione cade presso il primo plenilunio successivo all’Equinozio di primavera.

La nuova festa cristiana, ancora priva di un nome, in certe lingue assimilò anche la nomenclatura della vecchia festa. Ancora oggi, infatti, in inglese la Pasqua è chiamata Easter, ed in tedesco Ostern.

Nell’antica Roma, l’anno nuovo iniziava nel mese di marzo, dedicato a Marte.

Invece, in Mesopotamia, l’anno nuovo faceva riferimento all’Equinozio primaverile e tale data di tale avvento, coincideva con il segno zodiacale dell’Ariete.

Anche Sham El Nessim (letteralmente “fiutare il vento”), la più antica festività di primavera egiziana, le cui tracce risalgono a circa 4700 anni fa, cade il lunedì e coincide con l’Equinozio di primavera. In epoca faraonica, era una ricorrenza legata all’agricoltura, si chiamava semplicemente “Shamo” (rinnovo della vita), rappresentava l’inizio della creazione ed i suoi riti di fertilità furono anch’essi inglobati dal Cristianesimo nei riti pasquali.

La data del festival non era mai fissa e veniva annunciata ogni anno la sera prima del suo inizio, ai piedi di una grande piramide. In quel giorno era onorato l’intero Pantheon e gli Egiziani solevano offrire pesce salato, lattuga e cipolle alle loro divinità.

Oggi, il giorno di Sham el Nessem, le strade ed i prati delle città egizie si riempiono di gente, coperte e colori. Si fanno pic-nic all’aria aperta e si consumano: i Fiseekh (pesce salato), per garantire un buon raccolto, fertilità e benessere; Uova bollite (simbolo della rinascita e del Cosmo), che ancora oggi vengono appese dipinte nei templi; Termis (semi di lupino).

Poi si mangiano le cipolle verdi, il simbolo più complesso della festa. Infatti, sono state ritrovate delle mummie con gli occhi imbottiti di cipolle, così come affreschi sulle pareti delle tombe egizie raffigurati l’ortaggio. Si suppone che esse siano il simbolo della vita eterna, oltre ad essere considerato un amuleto contro il malocchio e l’invidia.

Un’antica leggenda narra che, un tempo, un Faraone ebbe un unico figlio, che però fu colpito da una malattia sconosciuta e restò a letto per alcuni anni. Il popolo amava talmente il Faraone, che decise di unirsi al suo dolore, astenendosi dal celebrare ogni festa. Il re convocò il gran sacerdote del Tempio di Oun, che diagnosticò al bambino una malattia causata dagli spiriti maligni. Quindi ordinò di collocare sotto la testa del piccolo una cipolla. Il sacerdote tagliò a fette un’altra cipolla e la mise sul naso del ragazzo, per fargli respirare i vapori. Così il principe recuperò le forze e guarì. Nel palazzo si tennero sontuosi festeggiamenti per celebrare l’occasione, che coincise con l’inizio della primavera. Quindi, come gesto d’amore, il popolo appese dei grappoli di cipolla sulle porte delle case, da qui la tradizione viva ancora oggi.

Infine, nel giorno di Sham el Nessem, si mangia anche la Lattuga, che rappresenta il sentimento di speranza con l’inizio della bella stagione.

Un’altra antica festa, coincidente con il 21 marzo, è il festival di Nawrūz (Nuovo giorno), che affonda le sue radici nello Zoroastrismo, rievocando la storia della creazione e l’antica cosmologia del popolo iraniano. E’ una festa di speranza e di rinnovamento, osservata non solo in Iran, ma anche nei Paesi di origine musulmana, anche se con altri nomi. Essa dura 13 giorni, durante i quali la popolazione dà il benvenuto al nuovo anno, purificando le case e saltando su falò allestiti per le strade.

In Iran, i rituali sono Khane Tekani (pulizia della casa) e Chahârshanbe Sûrî (festa del fuoco). In quei giorni si comprano vestiti nuovi e si decorano le case con fiori, in particolare giacinto e tulipano.

Durante la notte del Chahârshanbe Sûrî, si esce nelle strade e si appiccano piccoli e grandi falò, sui quali i giovani uomini saltano cantando i versi tradizionali. Si dice che in questa notte gli spiriti dei morti possano tornare a far visita ai loro discendenti vivi. E’ prevista anche la rottura di alcune anfore di terracotta, in un auspicio di buona fortuna (Kûzeh Shekastân), e il Gereh-goshâ’î (l’atto di fare un nodo ad un angolo di un fazzoletto e successivamente chiedere a qualcuno di scioglierlo, atto simbolico beneaugurante).

Molto importante, infine è l’Haft Sîn (Sette S‎‎), la preparazione di una tavola con sette elementi, i cui nomi iniziano con la “sin” (‘esse’) in persiano. Il sette è un numero sacro e simboleggia i sette arcangeli con l’aiuto dei quali, quasi tremila anni fa, Zarathustra ha fondato la sua religione. L’Haft Sin porta agli abitanti della casa fortuna, salute, prosperità, purezza spirituale e lunga vita. La tavola viene adornata nel modo più bello possibile, con fiori, il libro sacro seguito dalla famiglia, la bandiera tricolore persiana, Verde Bianco e Rosso in orizzontale (patria, fede, rosso sangue versato dagli eroi). Non mancano mai le candele accese, una ciotola di acqua a simboleggiare la trasparenza della vita ed una foglia sull’acqua per la caducità della vita, e lo specchio per essere visibili come siamo. I 7 simboli sono:

  • sabzeh– chicchi di  lenticchie, orzo o frumento, germogliati a simboleggiare la rinascita
  • samanu– un impasto di orzo germogliato e tostato, a simboleggiare l’abbondanza
  • senjed– frutti secchi di Elaeagnus angustifolia,, è legante, a simboleggiare l’amore
  • sîr– aglio, a simboleggiare la salute
  • sîb– mele scrupolosamente rosse, a simboleggiare la bellezza
  • somaq– bacche di Sommacco, a simboleggiare l’asprezza della vita
  • serkeh– aceto, a simboleggiare la pazienza e la saggezza.

In Giappone, il giorno dell’Equinozio di primavera, si celebra Shunbun no Hi, una festa nazionale ufficiale, che si trascorre visitando le tombe di famiglia e celebrando le riunioni di famiglia.

Lo Shunbun no Hi è inserito in un periodo di sette giorni, chiamato Haru no Higan (Equinozio di primavera).

Higan significa “altra sponda” ed indica il passaggio da una stagione all’altra ed anche il periodo del risveglio, passaggio da uno stato di quiete (metaforicamente ignoranza) ad uno stato di illuminazione, di meraviglia e di bellezza.

La popolazione prega, per consolare gli spiriti degli antenati ed invocare la loro protezione. Le tombe sono ripulite dalle erbacce e purificate con l’acqua, poi adornate con fiori ed incensi ed infine, per rallegrare le anime dei defunti, si offrono gli “ohagi”, dolcetti a forma di palline, preparati con Kinako (farina di soia tostata) e ripieni di marmellata di “azuki” (fagioli dolci).

E’ interessante sapere, che il giorno del pianeta Terra venne celebrato inizialmente il 21 marzo 1970, giorno dell’Equinozio di primavera, ed attualmente è celebrato in diversi Stati, il 22 aprile.

Infine, esiste la “Giornata Mondiale della Narrazione”, una celebrazione globale dell’arte orale della narrazione, che viene celebrata ogni anno durante l’Equinozio di primavera nell’emisfero nord, mentre il primo giorno dell’Equinozio di autunno nell’emisfero sud.

 

 

 

 

 

L’esperimento di Philadelphia

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Oggi parliamo di uno dei misteri che mi affascina di più da quando ho iniziato ad interessarmi di storie e leggende inspiegabili: il mistero della nave scomparsa della United States Navy, meglio noto come “l’esperimento di Philadelphia”. Questa storia parla di un esperimento scientifico della marina militare statunitense e di una nave, la USS Eldridge, che sarebbe stata fatta teletrasportare dal porto della città di Philadelphia, a Norfolk in Virginia, per poi ricomparirvi successivamente, equipaggio compreso. Ma andiamo nello specifico, e scopriamo di cosa tratta con precisione.

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USS Eldridge fotografata nel 1944

Morris Jessup era un astronomo statunitense, che fin da piccolo aveva dimostrato una enorme passione per l’astronomia e la sfera celeste. Proprio a causa di questo suo interesse, nel 1948 fu testimone di due apparizioni UFO, ne rimase sconvolto e da quel momento la sua vita cambiò profondamente. Iniziò ad interessarsi alla teoria unificata dei campi, che combinava la teoria della gravità elaborata da Einstein nel 1915, con l’elettromagnetismo. Iniziò a fare ricerca, ad intervistare persone che dichiaravano di aver avuto contatti con gli extraterrestri, ad investigare sugli UFO e sui servizi segreti degli Stati Uniti d’America, e avanzò l’ipotesi che fosse l’elettromagnetismo a permettere agli UFO di spostarsi nello spazio-tempo, pubblicando anche dei libri e dei resoconti delle sue ricerche.

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 Morris K. Jessup (1900-1959)

Nei primi mesi del 1955, egli ricevette 3 lettere firmate Carl Miguel Allende, in cui l’autore delle stesse confermava la validità della teoria del campo unificato, e affermava che la marina degli Stati Uniti avesse testato questa teoria il 28 ottobre 1943, svolgendo un esperimento nel porto di Philadelphia, con la partecipazione di giganti della scienza, come Albert Einstein e Nikola Tesla. Egli dichiarava di essere stato testimone del tutto, in quanto a bordo di una nave che si trovava nei pressi del porto, la SS Andrew Furuseth. Successivamente, essendo rimasto shockato dall’avvenimento, parlò con quel che rimaneva dell’equipaggio nella Eldridge ed effettuò le sue ricerche, cosa che gli fu facile in quanto anch’egli membro della marina. Di questo progetto se ne discuteva dagli anni ‘30, ma solo vent’anni dopo aveva visto la sua realizzazione in quanto necessitava di conoscenze e tecnologie adatte, ed aveva trovato la spinta giusta perchè durante la seconda guerra mondiale troppi sottomarini tedeschi erano stati in grado di affondare navi da guerra e sottomarini statunitensi, grazie all’utilizzo dei radar. Lo scopo ufficiale del progetto era quello di riuscire a far scomparire la nave dai radar, ma in realtà si sperava di raggiungere risultati migliori: teletrasportarla da un posto all’altro e da un tempo all’altro, ovvero farla viaggiare nello spazio-tempo. Fu scelto il cacciatorpediniere USS Eldridge (DE-173) ma all’equipaggio non fu raccontato nulla di quello che sarebbe successo di lì a poco, fu solo detto che, se tutto fosse andato secondo i piani, la nave sarebbe scomparsa dai radar. Nell’ottobre del 1953 alle ore 17:15 furono posizionati dei generatori elettromagnetici che generarono un forte campo elettromagnetico intorno alla nave, la quale scomparve dal porto di Philadelphia in Pennsylvania, si teletrasportò a Norfolk in Virginia (a 600 km di distanza!) alle ore 17:16, restandoci qualche minuto, dopodichè si teletrasportò nuovamente nel mare di Philadelphia alle ore 17:15.

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equipaggio della USS Eldridge in una fotografia del 1942

L’equipaggio che si trovava a bordo della nave accusò dolori, malessere, nausea e la circa la metà di loro, al ritorno a Philadelphia, si ritrovò incastrato dentro le lamiere della nave, trovando rapida morte. Coloro che rimasero in vita, furono costretti al silenzio, e anche lo stesso Carl M. Allende dichiarò di essere stato minacciato, di essersi nascosto ed agire sotto falso nome.

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una scena tratta dal film “The Philadelphia Experiment” del 1984

In seguito alla ricezione delle lettere, a fine 1955 Jessup scrisse un libro, “The Case for the UFO”, in cui parlò dell’esperimento Philadelphia e di come il tutto fosse stato messo a tacere. Così nella primavera del 1957 fu contattato dalla Office of Naval Research of Washington D.C., e gli fu chiesto di fornire spiegazioni e fonti delle sue ricerche, specialmente per quanto riguardava l’esperimento di Philadelphia. In ogni caso il libro di Jessup stimolò l’opinione pubblica, e su diverse testate giornalistiche si speculò abbondantemente sull’accaduto. Si decise, pertanto, di provvedere a indagare sulle lettere scritte da Carl Allende e, grazie ad un confronto calligrafico, venne alla luce che gli autori delle stesse fossero effettivamente la stessa persona e non Jessup. L’indirizzo del mittente risultò essere una fattoria disabitata.
Jessup fissò un appuntamento per la mattina del 19 aprile 1959 con un emittente radiofonica, in cui promise di portare tutte le prove che era riuscito a raccogliere riguardo l’esperimento Philadelphia ed una raccolta di verbali dettati da testimoni oculari e militari che parteciparono alla missione. Purtroppo il 20 aprile 1959 Morris Jessup fu trovato morto nella sua automobile in Florida. Gli investigatori dichiararono la morte per suicidio, ma la famiglia e gli amici smentirono categoricamente, affermando fosse stato messo a tacere per sempre dal governo degli Stati Uniti d’America.

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locandina del film ‘The Philadelphia Experiment’

Da questa vicenda è stato tratto il film di fantascienza del 1984 The Philadelphia Experiment. Diretto dal regista Stewart Raffill, il film ha vinto il premio miglior film, al Fantafestival del 1985.

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PASQUA

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Pasqua è la principale festività del Cristianesimo e celebra, secondo i Vangeli, la resurrezione di Gesù Cristo, avvenuta nel terzo giorno della sua morte in croce.

Essa racchiude in sé il mistero cristiano. Infatti, con la “passione” Cristo si è immolato per l’uomo, per liberarlo dal peccato originale. Con la “resurrezione” egli ha vinto sul mondo e sulla morte, mostrando all’uomo il proprio destino, ovvero la resurrezione ed il risveglio alla vera vita.

Pasqua ebraica, “Pesach” =”passare oltre, tralasciare”, celebra la liberazione degli Ebrei dall’Egitto, grazie a Mosè, con due riti: l’immolazione dell’agnello ed il pane azzimo.

Essa deriva dal racconto della “decima piaga”, nel quale il Signore, vedendo il sangue dell’agnello sulle porte delle case d’Israele, “passò oltre”, colpendo solo i primogeniti maschi degli Egiziani.

Pertanto, Pesach indica l’inizio di una nuova libertà con Dio, verso la terra promessa.

Originariamente, era una festa pagana, celebrata dagli antichi Sassoni, che festeggiavano il ritorno della primavera con un grande evento, che commemorava la dea della primavera Eastre.

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Eastre by Johannes Gehrts

Nel II sec. d.C., i missionari cristiani conobbero le tribù del nord, con le loro celebrazioni pagane e tentarono di convertirli al Cristianesimo, diffondendo lentamente il messaggio religioso tra le popolazioni. Per fare ciò, permisero loro di continuare a celebrare le feste pagane, ma in maniera cristiana.

Infatti, la festa pagana di Eastre coincideva con la stesso periodo della Resurrezione di Cristo e, per convertirla, cambiarono il nome in Easter.

Antecedentemente al 325 d.C., Pasqua era festeggiata in un giorno diverso della settimana ma in seguito, con il Concilio di Nicea, l’imperatore Costantino fece pubblicare la “Regola di Pasqua”, che stabiliva le celebrazioni la prima domenica seguente la prima luna piena, dopo l’Equinozio di primavera (21 marzo).

La Pasqua ebraica è celebrata 14 giorni dopo l’inizio dell’anno religioso, come specificato nella Bibbia ebraica.

La Pasqua cristiana, in teoria, doveva essere celebrata la prima domenica dopo la Pasqua ebraica, come specificato nei Vangeli. Invece, poiché 14 giorni dopo la luna nuova si ha la luna piena, il Concilio di Nicea  stabilì, che la Pasqua cristiana fosse celebrata la prima domenica dopo la prima luna piena di primavera.

Per i Cristiani,  Pasqua è preceduta da un periodo preparatorio di astinenza e digiuno, della durata  di quaranta giorni, la Quaresima che, nel rito romano, inizia il “mercoledì delle Ceneri”.

Di seguito, l’ultima settimana del tempo di Quaresima è chiamata “Settimana Santa”, in cui si svolgono celebrazioni, oltre al silenzio ed alla contemplazione.

La “Domenica delle Palme”  ricorda l’ingresso di Gesù Cristo a Gerusalemme, in cui fu accolto trionfalmente dalla folla, che agitava in segno di saluto alcune foglie di palma.

Oggi, si distribuiscono ai fedeli anche  rametti di ulivo benedetto (segno della Passione di Cristo).

Ma vediamo cosa succede nel mondo…

In Bulgaria, nei giorni che precedono Pasqua, si fanno grandi pulizie nelle case, si cucinano i “kozunaks” (dolce a base di farina e latte) e si colorano le uova, ricordando sempre che il primo deve essere rosso, affinché porti salute. A mezzanotte del Sabato Santo, ci si scambia auguri e le uova di Pasqua.

In Danimarca, tutto deve essere colorato di giallo, candele, tovaglia, e le case sono decorate con rami fioriti e uova dipinte.

In Romania, il menù solitamente prevede 5 pasti, comprendenti “ciorba” (zuppa acida), insalata, sottaceti, agnello, “drob” (torta di fegato d’agnello e prezzemolo), uova colorate. Inoltre, in famiglia è prevista la “battaglia delle uova”, un campionato che consiste nel colpire due uova sode una contro l’altra: l’uovo col guscio più duro vince ed il perdente deve mangiarsi tutte le uova rotte.

Infine, la mattina di Pasqua ci si lava il viso con l’acqua nella quale sono stati messi ammollo un uovo colorato di rosso (salute) ed una moneta d’argento (purezza).

In Finlandia, si mangia il “Pasha” (dolce a base di ricotta) ed il “Mammi” (budino di segale). La tradizione finlandese narra, che gli spiriti maligni vaghino liberamente il sabato prima di Pasqua, per cui durante la giornata accendono falò e si mascherano da streghe. La domenica, i bambini ricercano le uova di cioccolato, che i membri della famiglia hanno nascosto per casa.

In Francia, ai bambini si racconta che le campane sono silenziose, dal venerdì fino a Pasqua, perché sono volate a Roma. La mattina della festività i bambini escono fuori casa, per guardare le campane che sono nuovamente a casa. Nel frattempo, i genitori nascono le uova di cioccolato, affinchè i piccoli poi le trovino.

In Germania, il simbolo pasquale è il “coniglietto”, con la cui effige si abbelliscono le finestre e tutta la casa. Anche qui, il giorno di Pasqua i bambini cercano le uova di cioccolato nascoste in giardino o in casa. Tradizionalmente, si accendono i “fuochi di Pasqua”, uno spettacolo notturno davvero affascinante. I fuochi devono essere accesi con mezzi naturali, cioè silice o strofinando due pezzi di legno o con una lente d’ingrandimento. In seguito, i lumi delle chiese vengono spenti e riaccesi con la fiamma di questo “fuoco sacro”. Le ceneri sono sparse per i campi, per propiziare un buon raccolto, simboleggiando la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera. Le celebrazioni gastronomiche iniziano il Giovedì santo, con il  Gründonnerstag(mangiare solo cose verdi). Il piatto più tradizionale è la “zuppa alla sette erbe” (crescione, erba cipollina, spinaci, prezzemolo, porro verde, dente di leone). Altro piatto tipico èOsterlamm (torta a forma di agnello, cotta in uno stampo d’argilla). I Tedeschi, per le strade e nei giardini, decorano gli alberi con le uova dipinte, dando vita a delle piante pasquali,Osterstrauch”.

Osterstrauch
Osterstrauch

In Grecia, la notte di Pasqua si suonano le campane. I credenti vanno nelle chiese buie, accendendo la candela che portano con sé e che poi riporteranno a casa. Dopo giorni di digiuno, il menù prevedesoupa mayeritsa(zuppa a base di interiora d’agnello), riso alla greca, uova colorate di rosso, pane pasquale.

In Salvador, uomini travestiti da diavoli,talcigüines”, percorrono le strade della città, frustando tutti i passanti che incontrano sul loro cammino. Questa battaglia simboleggia la lotta di Gesù Cristo contro le tentazioni. Alla fine, i talcigüines capitolano di fronte al Redentore, buttandosi a terra in segno di sottomissione. Questa messa in scena dura ore, sotto il sole cocente di mezzogiorno, ed i loro familiari gettano loro dell’acqua, per evitare insolazioni.

Talcigüines
Talcigüines

Nel Regno Unito, il Giovedì Santo sono donate borse di denaro ai poveri, su di un piatto d’argento, dopo le cerimonie religiose.

Il Venerdì Santo c’è l’usanza antichissima di mangiare dolci, che un tempo simboleggiavano protezione contro il fuoco. In un pub di Londra, “Il Figlio della Vedova”,  si conservano quasi duecento esemplari di questi dolci, secondo la narrazione di una leggenda: <<Una vedova, che attendeva il figlio marinaio disperso in mare, non volle mai disperare e continuò ogni anno a cuocergli gli “hot-cross buns” (brioches a base di cannella ed uvetta, decorate con una croce di glassa di zucchero, per ricordare la passione di Cristo)>>. Anche in Inghilterra si svolgono battaglie con uova e torte. Infine, c’è l’usanza di far rotolare uova dipinte su un prato o lungo la strada, finché i gusci siano rotti.

Nelle Filippine, durante settimana di Pasqua si svolgono processioni per le vie delle città ed una rappresentazione tradizionale chiamata “Sinakulo”. Durante le processioni, alcuni devoti si autoflagellano e si crocifiggono, per condividere il dolore di Cristo. La domenica, i credenti portano foglie di palma in chiesa per essere benedetti, le stesse foglie che useranno poi per decorare le loro case.

In Israele, gli ebrei che vivono entro i confini, celebrano la Pesach in sette giorni. Durante le festività,  gli ebrei ortodossi devono astenersi dal consumare pane lievitato e sostituirlo con il pane azzimo, come quello che consumò il popolo ebraico durante la fuga dall’Egitto. Per  questo, la Pasqua ebraica è detta anche ‘festa degli azzimi’. Inoltre durante la Pasqua, i pasti devono essere preparati e serviti, usando stoviglie riservate strettamente a questa ricorrenza.

In Olanda, i genitori nascondono in giardino le uova per i bambini, che devono cercarle ed  appendono una corona decorata alla porta di casa. Si colorano le uova, che poi vengono appese ad un albero nel giardino. Un piatto tradizionale è il “Paasbrod“ (pane dolce pieno di uvetta).

In Russia, a Sagorsk, città in cui risiede il pope di Mosca e di tutta la Russia, il rito pasquale incomincia a mezzanotte di sabato, con una processione attorno alla cattedrale. La mattina del giorno di Pasqua, la famiglia russa si reca sulla tomba di un parente e lì consuma un picnic. Di sera si banchetta con diversi tipi di carne, pesce e funghi, e non manca il “Pabcha” (piatto a base di quark) e il “Kulitch”  (panettone), accompagnato dalla ricotta dolce.
In Polonia, il giorno di Pasqua i ragazzi portano in chiesa uova dipinte, salame e dolci, deponendoli ai piedi dell’altare, per ricevere la benedizione.

In Ungheria e Repubblica Ceca, i giovani spruzzano le ragazze con acqua di sorgente, in un rito di fertilità.

In Spagna, le palme, portate in chiesa per essere benedette, vengono prima decorate con un rosario di zucchero e dolci. Queste, i “palmons”, sono appese alle porte ed alle finestre, per proteggere la casa da streghe e spiriti maligni.

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Palmons

In Catalogna, il menù prevede la “Mona” (torta decorata con uova di cioccolato, piume ed un personaggio di cioccolato proveniente dal mondo delle fiabe). Questo dolce, tradizionalmente, è regalato al figlioccio dal proprio padrino.

In Svezia, il giorno delle Palme si benedicono i “gattici” (rami di pioppo bianco, le cui gemme assomigliano alla coda di un gatto) e secondo un’usanza medievale, nei giorni che precedono Pasqua, i bambini si mascherano da streghe, andando in giro per la città. Questi personaggi si chiamano “påskkärringar”, hanno il viso dipinto, una scopa e vanno bussare alle porte dei vicini per riempire il loro sacchetto di cioccolato e caramelle, tipo Halloween. Gli Svedesi decorano le case con rami di salice o betulla e mangiano “smörgåsbord(buffet composto da aringa, patate, salmone, uova, polpette, salsicce).

Per quanto riguarda la tradizione dell’uovo di cioccolato, già migliaia di anni fa, i Persiano, gli Egizi ed i Greci si scambiavano uova, come dono propiziatorio, durante le feste di primavera.

I primi cristiani pitturavano le uova di rosso, per ricordare il sangue di Gesù Cristo, decorandole con croci ed altri simboli.

Dall’uovo nasce la vita e quindi veniva associato con la rinascita del Cristo e, di conseguenza, con la Pasqua.

Secondo alcune credenze pagane, il Cielo e la Terra erano considerati due emisferi e la loro unione avrebbe creato un unico uovo.

Gli Egiziani, invece, consideravano l’uovo come fulcro dei 4 elementi, Terra, Acqua, Aria, Fuoco.

Essendo quindi l’uovo simbolo di vita, in realtà le uova decorate sarebbero potute andare bene anche a Natale. Divenne invece emblema della Pasqua perché, durante la Quaresima, i cristiani erano tenuti al “digiuno ecclesiastico”, durante il quale è vietato mangiare carne.

In passato, ed anche oggi, le Chiese cristiane orientali vietavano anche il consumo delle uova, ma le galline covavano ugualmente, quindi c’era un surplus di uova, che le persone non potevano mangiare. Pertanto, iniziarono a bollirle, per poi dipingerle con colori sacri e simbolici.

Successivamente, si passò dal sacro al profano e, nei secoli successivi, le uova iniziarono ad essere colorate con colori vivaci, non più legati a quelli sacri.

Nel Medioevo, si regalavano uova ai servitori.

Nel corso del XIX sec., si cominciarono a costruire giocattoli a forma di uova, oppure confezioni per piccoli giocattoli, costruite in cartone e coperte di seta, ovali.

La massima espressione fu raggiunta con le famose uova di Fabergé, prodotte da una famiglia di gioiellieri, per gli Zar russi, tra il 1885 e il 1917. Le uova di Fabergé erano costruite in oro od altri metalli preziosi ed erano decorate in maniera molto elaborata. Gli Zar le utilizzavano come regali pasquali per le loro mogli e madri.

a22a8d387f0a5b7e688c6ce9409af587 trifoglio Huevo 18 - 1898 Huevo de los Lirios del Valle

Sempre durante lo stesso secolo, un chimico e cioccolataio olandese di nome Coenraad Johannes van Houten, padre del cioccolato moderno, fece due invenzioni destinate a cambiare per sempre il mondo del cioccolato.

La prima scoperta di van Houten fu che, trattando i semi di cacao con alcuni sali alcalini si riusciva a renderne il sapore più dolce ed a favorirne lo scioglimento nell’acqua. La seconda fu un processo in cui, tramite una pressa, si schiacciava il seme di cacao, facendone uscire il grasso, il cosiddetto burro di cacao. Sbriciolando il seme privato di gran parte del suo grasso, si otteneva una polvere che sarebbe stata la base di tutti i successivi prodotti di cioccolata. Probabilmente in questo periodo, comparvero le prime uova di cioccolato.

In Germania ed in Francia, vennero prodotte le prime uova di cioccolato piene, in maniera artigianale, con la pasta però estremamente fragile, irregolare e friabile.

Verso la fine dell’800 i progressi tecnologici avevano migliorato il prodotto.

I dirigenti della Cadbury, un’azienda dolciaria inglese che esiste tuttora, nel 1875 crearono il primo uovo di cioccolato pasquale vuoto, con all’interno una sorpresa.

Nel 1893, la Cadbury produceva 19 tipi diversi di uova pasquali. Nel 1905, introdusse un’altra innovazione tecnologica, le uova di cioccolato al latte (che era stato inventato una trentina di anni prima in Svizzera).

Il nuovo prodotto fu un grandissimo successo di vendite ed in poco tempo si diffuse in tutto il mondo.

DA CATAWIKI

ACQUAMARINA

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Fin dai tempi antichi, le Pietre sono state apprezzate per le loro proprietà mistiche e guaritrici, utilizzandole per ottenere successo, fama, fortuna, amore, salute.

Le Pietre ed i Cristalli intervengono beneficamente sull’Aura che circonda il corpo umano.

L’Aura è composta da sette corpi sottili, diversi per la frequenza con cui vibrano e per le funzioni simili ai Chakra corrispondenti.

Oggi parliamo di:

ACQUAMARINA
L’Acquamarina appartiene alla famiglia dei Berilli ed ha un colore verde azzurro.

Era associata dai Romani alle acque e alla fortuna.

Simbolo di purezza dei sentimenti, è consigliata agli innamorati, protegge i matrimoni, le unioni e i neonati e, come lo Smeraldo, è da sempre considerata la pietra dei navigatori e del volo sul mare, oltre a equilibrare e stabilizzare l’aspetto fisico, mentale ed emozionale. Infatti, tranquillizza il cuore (equilibratore emotivo), ispira compassione, stimola la sensibilità e le visioni.

Protegge dalla continua ricezione di messaggi non utili e subliminali, a cui siamo costantemente sottoposti. Utile per riuscire ad esprimere liberamente pensieri e sentimenti. Contro la timidezza, depressione e ansia. Infonde coraggio e autodifesa.

E’ particolarmente importante nelle relazioni, infatti le pietre, scambiate tra compagni, servono a facilitare il rapporto. Inoltre, è magicamente il migliore dono che può fare lo sposo alla sposa, il giorno delle nozze.

Ha un effetto calmante sulle vie respiratorie, specialmente sul tratto tra bocca e bronchi. Risolve riniti, tonsilliti, faringiti. È consigliata in caso di infezioni alle gengive e alla gola.

Concede purezza e innocenza, chiarezza e sensibilità di spirito.

L’Acquamarina, in magia, è portata od indossata per aumentare l’uso dei poteri della mente.

Prima di indossarla, sarebbe bene purificarla, mettendola in un bicchiere di acqua fresca, per tre ore, esponendo il bicchiere ai raggi della luna piena, su un davanzale di finestra.

Si può bere il liquido, tolta la pietra, per incrementare le proprie capacità psichiche.

Pianeta:  Luna

Elemento: Acqua

Armonizza il 4° e 5° Chakra.

Segni Zodiacali: Toro, Gemelli, Vergine, Acquario, Cancro, Scorpione, Pesci, Bilancia.

TIFFANY & CO
TIFFANY & CO