Non ci sono più i vescovi di una volta

cropped-Odio-senza-perdono.jpgNon ci sono più i vescovi di una volta. Oggi , in un paesino sperduto lacrima una statua , e subito il vescovo, smentisce tutto , dicendo che si tratta  di una “reazione chimica possibile nella natura delle cose”. Sulla statua di S. Francesco di Paola custodita nella parrocchia di Pannaconi di Cessaniti, oggetto nei giorni scorsi di una presunta lacrimazione, sulla quale lo stesso parroco don Felice Palamara sin da subito aveva invitato alla prudenza, il responso del vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera Tropea monsignor Luigi Renzo è negativo. Il fenomeno per la chiesa “resta al momento inspiegabile, ma non per questo vuol significare che si sia trattato di un evento soprannaturale”.  Il presule – dopo avere tenuto la statua in custodia per dieci giorni ed averla sottoposta ad una “serrata osservazione” e ad serie di “scrupolosi e prolungati controlli per verificare l’eventuale ripetersi del fenomeno” – ha avuto modo di constatare di persone che “non è affiorato nulla negli occhi e sul volto della statua. C’è da aggiungere – fa notare l’ufficio stampa della Curia vescovile – che non avendo provveduto a suo tempo a raccogliere le gocce d’acqua comparse sul viso della statua, non è stato nemmeno possibile e non sarà possibile effettuare le dovute analisi chimiche necessarie. Pertanto non si può dire nulla sulla loro natura fisico-chimica”.  Una delle possibili spiegazioni potrebbe essere legata allo spostamento della statua avvenuto nei giorni scorsi dalla chiesa in sagrestia per effettuare alcuni rilievi in vista di un suo prossimo restauro. “E’ plausibile che il cambiamento di sito e di clima, magari più umido nella sagrestia abbia potuto provocare la condensa di gocce d’acqua, riprese in quel momento con video e foto. Il legno, come si sa, può assorbire umidità, che poi in situazioni nuove di temperatura rigetta sotto forma di gocce di acqua. Non è da escludere nulla, visto tra l’altro che si è trattato di un fenomeno occasionale, non più ripetuto nel tempo”.  Non è possibile che oggi avvenga una cosa simile. La gente vuole vedere più che credere, ed in un momento come questo, il vescovo avrebbe potuto fare quello che fanno tanti altri vescovi d’Italia che fanno credere a tante cose. A Torino fanno credere che la sindone sia il sudario di Cristo nonostante una prova in tre laboratori del mondo dicano che sia un telo medioevale, a Napoli fanno sciogliere il sangue di San Gennaro, a Paravati hanno costruito un tempio enorme in memoria di Natuzza Evola che vedeva i morti, Teresa Scopelliti vede la madonna di Quarantano e parla con lei quasi ogni giorno, e così a Placanica dove Fratel Cosimo, un ex pastore, parla con la madonna  consolando poi la gente che va a migliaia ogni ultimo venerdì del mese.  Tutto questo produce un turismo religioso enorme che sposta migliaia di persone da una parte all’altra della Calabria . Gente afflitta,  che porta soldi e li consegna a confraternite che costruiscono enormi chiese, parcheggi per bus, bar e vendite di mattonelle e rosari. Perché quindi a Cessaniti san Francesco di Paola non può liberamente lacrimare ? Il vescovo ripensi a questo grave errore e dia via libera ai tanti fedeli pronti a recarsi a Cessaniti, con tanto di pullman e coroncine del rosario appresso.

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Non ci sono più i vescovi di una voltaultima modifica: 2019-02-10T20:02:27+01:00da sciroccorosso