Alla ricerca di Gordon Pym

 

Carl_Spitzweg_021                                          Di come i libri si nascondano nelle case

Leggendo il meraviglioso libro di Yann Martel, Vita di P, mi sono imbattuto in Gordon Pym di E.A.Poe. Come mi ci sono trovato ? Ebbene la tigre, protagonista insieme a P  del naufragio, che è un po’ la base di tutto il romanzo e del film , si chiama Richard Parker. Un omaggio, che l’autore di “Vita di P”,  ha voluto fare a E.A.Poe , essendo il suo , un libro di storia di naufraghi. Richard Parker,  è lo sfortunato marinaio che viene mangiato dai suoi compagni naufraghi. Ma questa è un’altra storia. Finito di leggere “Vita di P” , in soli quattro giorni, vengo preso dalla curiosità di rileggermi Gordon Pym.  E.A.Poe è uno di quei scrittori che hanno rovinato la mia vita. Ho cominciato a leggere le sue poesie, e da lì, dall’età di 18 anni, sono stato tratto nel vortice dell’horror, della fantascienza, del mistero. Il libro in mio possesso è un’edizione degli Editori Riuniti acquistata nel 1981, dopo aver perso quella originale acquistata nel 1970, che mi pare fosse della Mondadori edizione tascabile. Quel libro del 1970, venne bruciato insieme ad altri miei libri e raccolte di fumetti, in un incendio avvenuto nella mia casa materna, nel gennaio del 1981. Dopo una mia improvvisa partenza avvenuta nell’aprile del 1980 per un lungo viaggio durato 1 anno e due mesi, attraverso le carceri italiane, per aver cospirato contro lo Stato,  mia madre, impaurita, ebbe l’idea di nascondere, tutti i miei libri, riviste, giornali, e perfino giocattoli in un grosso baule posto nelle soffitte della casa. Un braciere, lasciato incautamente acceso da mia nonna , provocò l’incendio delle soffitte, dove io persi il mio baule, ma di peggio successe alle mie quattro sorelle, che persero,  i loro corredi delle nozze preparati in anni ed anni di duro lavoro. Nelle galere di Palmi, università di vita, riuscii a fare il bibliotecario per sei mesi, stipendiato dallo Stato, ed anche in quell’occasione ebbi a che fare con scrittori, autori vari, titoli di libri.  Al ritorno dal mio lungo viaggio,  aprii una libreria nel mio paese, la famosa, Libreria Puntorosso, collegata alla Calusca di Primo Moroni a Milano, che gestii per oltre venti anni della mia vita. Piano piano,grazie anche alla mia attività di libraio, ricostruii la mia biblioteca personale, che oggi, è costituita da un migliaio di libri,  nella casa che abito. Non tutti i libri in mio possesso sono stati letti . Me lo chiedono sempre i miei ospiti a casa, abituati a vedere le proprie case senza nemmeno una libreria . Diversi li ho riletti, moltissimi li ho letti, tanti nemmeno li ho sfogliati. Li posseggo,  perché mi piace l’autore, o perchè mi sono stati regalati. Ed ora sono lì in attesa di essere letti. Cosa che farò sicuramente quanto prima. Il guaio dei miei libri è che quando li cerco, non si fanno trovare. Questa è una cosa che mi fa impazzire. Io penso che i libri abbiano un anima. Un qualcosa che li faccia pensare, non solo al loro stesso contenuto,  ma anche alle persone alle quali appartengono.  Nel libro “Fahrenheit 451”, l’autore di fantascienza Ray Bradbury immagina un futuro nel quale possedere o leggere un libro rappresentava un reato. Non è tanta fantascienza. I libri, durante il medioevo,  vennero messi all’indice dalla “Santa Inquisizione” e per oltre 400 anni molti libri non vennero mai letti né trovati in alcuna biblioteca. Ci scrisse un bellissimo romanzo Umberto Eco, “Nel nome della Rosa”. Ed i nazisti e fascisti fecero lo stesso, mettendo al rogo tutti libri considerati pericolosi per il regime. Lo stesso fece Stalin. Ebbene in “Fahrenheit 451”, i libri per sopravvivere vengono letti ed imparati a memoria clandestinamente da persone. Ed ogni persona avrà il nome del libro e non più il suo. Per cui ecco il signor “Delitto e castigo” e la signora “Moby Dick” e così via. Insomma i libri prendono vita. Almeno questo succede con chi li ama. E siccome io amo i libri, ecco che questi diventano vivi. Ora hanno confidenza con me. Mi conoscono. Sanno i miei gusti. Sanno che li prendo in continuazione, li sposto, li sfoglio, li sottolineo, li curo dalla polvere. E sono diventanti così socievoli, che arrivano a giocare con me. Come ? Semplice. Non facendosi trovare quando li cerco. Una specie di gioco al nascondino. Ridono di me, quando mi vedono girare fra loro e guardare i loro titoli uno ad uno, mi vedono prendere lo scaletto per arrivare a quelli più in alto. E la notte, mentre dormo,  si spostano ne sono certo ,perché a volte sento provenire dal salone grande dei rumori.  Alcuni libri,  lo fanno per gioco, altri per paura. Si per paura. Questi libri credono che una volta letti, muoiano. Non sanno che un libro non muore mai, che può essere letto e riletto, passato da padre in figlio, da figlio in nipote. E che ogni volta che si viene letti , si ritorna a nuova vita. E difatti Gordon Pym non si è fatto trovare per una settimana, tanto che stavo decidendo di comprarne un’edizione nuova. Intanto mentre ero alla ricerca di Gordon Pym, ho trovato un altro libro che avevo cercato un mese fa. Era “Sulla strada” di Keruac. Edizione del 1967 acquistata a Diamante in una vecchia libreria a 500 lire. Ho comprato un’ edizione nuova ed adesso ne ho due, ma preferisco la prima. Adesso ho Gordon Pym ed ho cominciato leggerlo. Alla fine dalla paura di non farsi leggere si è arreso e fatto trovare. Ma ripensando ai rumori della notte che provengono dalla mia biblioteca non ho potuto non pensare che a Firmino. Firmino è un topo, ma un topo intelligente che divora ilibri, non nel senso che li mangia ma che li legge.  Firmino, è lo straordinario romanzo di Sam Savage . Non è il  Topolino di Walt Disney:, maun topo completamente umanizzato, un americano, intelligente e coraggioso, del tempo di Roosevelt. Firmino è un vero ratto: tutto il libro è intriso del suo profumo; con immenso piacere, noi odoriamo, squittiamo, mangiamo, guardiamo, ci avventuriamo nel mondo, come se fossimo ratti anche noi. Quando Firmino prende in mano la penna invisibile, che Sam Savage gli ha prestato, scrive, rivelando  un appassionato amore per la letteratura. Come i veri topi, non ride: ma il suo romanzo è spiritosissimo e divertentissimo ed eredita tutte le corde del riso: da Cervantes a Rabelais, fino a Chaplin e Woody Allen.  Ripensandoci bene, vuoi vedere che è lui, che mi sposta i libri ?

Alla ricerca di Gordon Pymultima modifica: 2019-04-20T18:35:47+02:00da sciroccorosso