Ieri sera, non eri solo stanca, c”erano altre sofferenze che volevano fossi altrove. In altri momenti, avesti dato risposte diverse, nel tuo restare avvertivo qualcosa di anomalo, non ho mai nascosto i miei pensieri su te, non lo faccio neppure ora.

Sei restata sino alla resa, nel tuo andar via, son restate mille domande e un milione di risposte, il mio compagno musicale suonava Domani è un altro giorno, mi son promesso, oggi vado a letto, cancello tutto dalla mente, dormo, in realtà ho chiuso le comunicazioni con l’esterno ed ho semplicemente aperto quelle interne.

Esaminavo lentamente cosa stesse succedendo intorno ed a me, grazie a te, per una certa comunità di compagni di sventura, sto diventando una sorta di Forrest Gump, o un crociato, nemmeno immaginano la mano che si è posata sulla mia spalla e mi ha fatto camminare. Altra cosa, importante, ti ho parlato varie volte di rapporto chiuso, con Cinzia, ho deciso di rinunziare anche a recuperare il mio, un limone non si spreme due volte, e scambiarlo con atro, continuo a ritenermi, a torto o a ragione, un signore.

Con lo stesso spirito mi rapporto a te, Signora e padrona del sogno, ed ogni volta ti guardo e vedo, sento, respiro in te, nuove cose.

Dolcemente dedico questo spazio, le parole scorrono attraversando le  mie vene, e fluiscono semplici, fosse pure.., ripetitive?, e allora?, c’è un limite al dire “ti voglio bene”, esiste un numero massimo di volte?, come un uccello devi librarti e guardare il mondo intero, persone comprese, sotto la tua lente passeranno riordinai, ricordi ed emozioni, qualcosa di magico, come possedessi una delle sfere con la neve usate da bambina, ed agitandola cercassi di seguire un fiocco in particolare.

Il mio desiderio?, pensarmi uno di quei fiocchi nel tuo paesaggio, e farti sentire ancora e sempre, la bimba che può scuotere la sfera, tu SEI