In un mondo sempre più lontano dalla gente, lasciare un segno della propria presenza serve a sentirsi vivi. esistere è anche questo.
Sempre di corsa, impegni su impegni e la favola di una vita dedicata agli altri per raggiungere cose velleitarie, sempre ignorando quello che ci fa stare bene, dimenticando quelle persone che meritano attenzione.
Questa Peste moderna vuol farci correre altrove, pensando profitto, conquiste e cibi particolari perché chi cerca non ha tempo per guardare da vicino la propria vita. e come nel romanzo solo una persona amica può darci l’antidoto.
Mentre scrivo penso alle mitiche parole “Una sera c’incontrammo”, sembra l’inizio di un romanzo d’avventura, oggi a distanza di tempo capisco l’importanza di quanto è successo e sento veramente il calore che proviene da quell’incontro.
La canzone parla di “una vita da mediano” decidendo che un ruolo intermedio sia insignificante, il viversi è avere significato per qualcuno a prescindere che si lavori come onorevoli o come spazzini perché non è il censo a farci amare.
Esistere è anche questo, dire un semplice “ti voglio bene” su un foglio, descrivendolo come l’abbraccio che vorresti condividere, la nostra esistenza è legata al riconoscimento che ci dà una persona a cui siamo legati, da questo gesto in poi avremo una visione del resto del mondo che ci circonda.
Quella persona è prima di tutto dentro noi, ha un nome ed un viso, poi figure umane saranno al nostro fianco col loro affetto e faranno di tutto per renderci partecipi di questo calore.
Due righe vergate a mano, niente di più che due righe vergate a mano da rendere tue, sai che intorno a quel foglio non ci son ostruzioni o costruzioni, su quel foglio c’è stata una semplice mano ed una penna.
Ed il tempo trascorre senza badare ai desideri o al piacere, prendiamo la giornata in funzione di programmi spesso decisi da eventi o persone lontane da quello che sarebbe il nostro vivere se riflettessimo su chi veramente siamo e cosa vogliamo.
Il nostro affetto tramuta le giornate in bagni di calore umano, per noi e per chi lo riceve, per te che sei, in una deliziosa danza delle ore
