Entrare in una casa

Per la prima volta ho messo piede in una casa sconosciuta, morbidi tappeti e un arredamento dai colori caldi caratterizzano il salone.

Una fila di libri fa bella mostra di se sopra una libreria, altri son poggiati su delle mensole, altri ancora portano i segni di letture recenti o ripetute nel tempo, su alcuni riconosco i caratteri dorati di una narrativa lenta e carica di emozioni.

Su una consolle attirano la mia attenzione alcune foto, sono dei fotogrammi in bianco e nero dove appaiono personaggi che sembrano esercitare il dominio sui presenti. Un uno con giacca e gilé, classico orologio da tasca, baffi, in piedi vicino ad una donna in costume sardo.

Sullo sfondo anziché il solito cavallo o il nuraghe, altre donne ed altri uomini in seconda fila, una vera e propria corte messa in posa all’interno di una piazza o dentro il cortile di una casa padronale.

La donna vicina all’uomo ha uno sguardo penetrante, il taglio d’occhi è quello della padrona di casa, il che mi fa supporre si tratti di una parente prossima, la cornice in cui la foto è stata inserita è ricca, la più rifinita di tutte quelle esposte, il legame tra la mia ospite e quella donna  è molto forte.

Vicino alla foto oggetti che sicuramente son stati regalati in occasione del matrimonio, non certo dell’epoca delle nozze ma molto antecedenti, a seguire una cornice meno importante dove si vedono ancora in bianco e nero quattro visi di bimbe, due son molto simili tra loro, l’abbigliamento è più vicino ad oggi di quello visto nella prima foto.

Foto di una famiglia che diventano saga immaginaria, le altre fotografie parlano della persona seduta al mio fianco, della figlia, non oso chiederle nulla e godo del piacere d’ascoltare la sua voce, la conversazione è brillante e vari gli argomenti trattati.

Quella foto continua a colpire la mia fantasia, l’uomo ha il peso del pater familias, ma come in tutte le famiglie sarde che si rispetti dallo sguardo della donna al suo fianco si deduce che non ha mai abbassato gli occhi, mi volto un secondo per prendere la tazzina offerta e incrocio lo stesso sguardo.

Quegli occhi li conosco, quelle foto ed i luoghi potrei vederli in un minuto,  se solo chiedessi chi sono la magia del luogo e la fantasia prenderebbero una dimensione diversa, per ora quella sensazione è rimandata.

Sogni che ci concediamo per dare alla vita un senso, per dare al tempo un valore e sopratutto per poter dire “ti voglio bene”, sapendo che trovarci in quella casa è ritrovare la nostra California

 

 

Entrare in una casaultima modifica: 2017-11-01T22:16:19+01:00da Totodess