la strada che porta all’orto

Fermo sulla strada che porta all’orto attendo che qualcosa succeda, sento che accadrà.

La giornata è stata intervallata da brevi piogge tra sprazzi di sole, il vento si è ora incaricato di spazzare il cielo e tutte le nuvole sono andate via. L’orizzonte che posso vedere è costituito da un muro ed un cancello, da questa posizione è impossibile andare oltre, di conseguenza per cercare colori guardo i fili d’erba che contrastano

Il grigio dei blocchi.Il granito appare brillante, i quarzi incastonati nella pietra lampeggiano quando i fili d’erba li lasciano scoperti.

Quando quei piccoli cristalli vengono colpiti dai raggi del sole quel che un tempo era roccia informe appare in tutta la sua squadrata imponenza, i blocchi sembra compongano le mura di una fortezza eppure son semplici muri perimetrali di un orto.

Osservando la terra intorno mi accordo col movimento delle lumache, vagano pacificamente cercando qualcosa da mangiare e spostandosi rilasciano la loro bava, uno spostamento, una striscia, stanno eseguendo la sonata della natura.

Vicino a me volano alcune farfalle aggiungendo altri colori al paesaggio, il rumore delle api che vanno e vengono dal loro alveare agli alberi da frutto aumenta la sensazione di vita in movimento ed aumenta la varietà dei pensieri.

Improvvisamente sento un suono più sordo, è stato acceso il motore che preleva l’acqua dal pozzo, la pompa per l’irrigazione si muove come un serpente, dalla sua bocca iniziano ad uscire i primi getti e colpiscono i vasi di fiori coperti dalla tettoia.

Alle mie spalle voci di donna, dal timbro e dai toni deduco che la loro età e avanzata, discutono con altre dal suono più giovane su cosa fare in questa serata.

La parte larga della mia trombetta rispecchia quanto succede intorno, la parte nera è pronta ad essere stretta con forza ed emettere quel suono da nave che lascia gli ormeggi.

Son fermo e qualcuno mi nota, mi solleva, carezza ogni mia parte, sento quegli occhi penetrare sino in fondo come se volessero fondersi con la mia anima. Ero sovrappensiero, ora penso “chi mi ha toccato?”, è stata una mano femminile a farlo, l’ha fatto come solo le bimbe sanno fare, sono solo un piccolo triciclo su cui forse salirà, ma il cielo è sempre più blu.

la strada che porta all’ortoultima modifica: 2017-11-01T18:24:33+01:00da Totodess