che sarà…

Il mio scrivere ha o avrà mai un senso per chi dovesse leggere fortuitamente e lei, se le capitassero i miei fogli in mano cosa direbbe?, questo gesto per me sta diventando liberatorio, scrivendo lascio che i pensieri scorrano all’esterno come un fiume placido.

Passano i minuti, il tempo ha perso il suo significato quando mi son state rivelate alcune verità, il futuro è diventato presente e considero mio il piacere di sognare la sua felicità.

Sognare la sua felicità è diverso dal pensarla mia, esser felici ha per ognuno di noi un significato, chissà se il suo ed il mio sono simili, lascio che il tempo decida cos’è meglio, per ora scrivo.

Se mai leggesse questo cosa potrebbe pensare, ad una lettera d’amore mai spedita o ad un addio previsto?, se incontrasse nel suo cammino queste righe nei suoi pensieri come apparirei?, lei sa..

Il pensiero che ci unisce nasce da un abbraccio reale andato oltre il contatto fisico, coincidenze su coincidenze ci hanno convinto che in quel momento è successo qualcosa di straordinario, sembra un episodio dell’amore ai tempi del colera invece è la realtà vissuta.

Sento una voglia irrefrenabile di vederla, la mia auto sembra invitarmi ad uscire per fare un giro in città senza mete particolari da raggiungere, ha ragione lei, apro col telecomando e sulla radio appare la scritta “welcome”, rispondo con un sorriso.

Il motore si avvia silenzioso, un Guccini con le sue domande consuete mi accoglie “non andare vai, non parlare..parlami di te”, voglia di cantare con lui, desiderio di guardare lei che l’ascolta.

Lascio il parcheggio immettendomi in un viale, la collina sembra osservare dall’alto quel che succede ai suoi piedi, l’umanità nei secoli ha sollevato gli occhi verso quei contorni ed in ogni epoca c’è stato almeno un uomo che sognava una donna.

Lungo il viale le vetrine dei negozi fanno allungare le ombre degli alberi sulla carreggiata, in quelle ombre l’asfalto sembra diverso, le foglie spazzate dal vento colorano di verde tratti interi del percorso miste a fogli di cartoline pubblicitarie.

Un bar attira la mia attenzione perché sulla siepe del locale un gatto sembra attendermi, scendo dall’auto, si lascia carezzare complice conscio della mia voglia di tenerezza, mi sembra di sentire il calore di lei in quel contatto.

Ho un momento di stanchezza, entro nel locale e mi siedo cercando un tavolino defilato dagli altri avventori, ordino un caffè ed un bicchiere d’acqua, pago.

Riempiendo le narici dell’aroma che proviene dalla tazzina qualcosa di caldo arriva dall’esterno, sollevo gli occhi e dalla vetrina la vedo passare con delle altre donne, mi sorride, ricambio mentre prosegue la sua passeggiata, penso “se dovesse succedere quel che descrivevo,  per me, per noi, che sarà?”

che sarà…ultima modifica: 2017-11-08T23:33:04+01:00da Totodess