Tralci

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10 MAGGIO 2023

MERCOLEDÌ DELLA V SETTIMANA DI PASQUA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: At 15,1-6

Salmo: Sal 121 (122)

Vangelo: Gv 15,1-8

“Rimanete in me e io in voi”. Rimanere ancorati a Dio, perché anche noi siamo tralci di quella pianta dove scorre la linfa vitale. C’è un amore che ci ha raggiunto, ci avvolge, ci penetra, risale nella nostra vita.

Tante volte non ci rendiamo conto di quanta vita abbiamo: vita Divina. Siamo quei tralci di cui il Signore si prende cura per farli crescere più rigogliosi. Pota il superfluo per farci vivere l’essenziale. Siamo quei tralci che il Signore vuole far fiorire, vuole far sì che portino molto frutto.

La mia linfa vitale viene da prima di me e va oltre me; viene da Dio, e va in amore, va in frutti d’amore; viene da Dio, radice del vivere, e dice a me, piccolo tralcio: ho bisogno di te. Staccarci da Dio equivale a perdere tutta la linfa vitale, un tralcio secco non produce più frutto.

Quel Dio che ci scorre dentro desidera solo dare linfa, dare vita, ci svela quel segreto dell’amore che avevamo già in noi. Siamo un miracolo di Grazia e di valori e diventiamo grappoli della vita di Dio.

“Rimanete in me e io in voi”. Rimanere in lui avvinghiati come i tralci, cosi che tutto cresca secondo il suo dono di vita, un amore che si arrampica in tutte le stagioni della vita.

“Signore,

desidero rimanere ancorato a Te,

cosi come sono.

Sono un Tuo tralcio,

che ha bisogno di Te per vivere.

Sono vivo grazie al Tuo amore

che nonostante me, i miei errori,

non si arrende,

con quella pazienza

che solo Tu,

Padre potevi donare al mio cuore

e mi riporta da Te, ancora ed ancora,

perché sei Tu la vite della vita mia”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)