“Nessuno potrà togliervi la vostra gioia”, dice Gesù e questo perché la gioia appartiene già al nostro cuore, dice infatti: la vostra gioia.
La gioia di cui parla Gesù, non è semplicemente allegria, è uno stato del cuore che vive nell’amore che da vita. Egli usa la similitudine della donna che partorisce, la quale “non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo”.
Questa gioia appartiene a chi capisce e sperimenta che il dolore, il fallimento, la morte non sono l’ultima parola, ma sorgente di nuova vita.
La gioia del discepolo ha le sue radici nel dono della vita di Gesù, un dono che rinnova tutta l’umanità e la creazione intera.
Tale gioia nasce dalla certezza di essere dei salvati dall’amore di Dio, dove quell’amore che sembrava sconfitto è stato in realtà vittorioso. Questo è ciò che è nascosto nella Pasqua di Cristo e questo è il fondamento ultimo della gioia.
Lo Spirito Santo che è Amore ci colma di questa gioia, ci dona il suo frutto: gioia immensa, gioia vera, che nessuno ci può togliere, perché impressa nel nostro cuore. Una gioia che come dice un famoso canto:
“vola sopra il mondo
ed il peccato non potrà fermarla,
le sue ali splendono di grazia,
dono di Cristo e della sua salvezza
e tutti unisce come in un abbraccio
e tutti ama nella carità” (Frisina – la vera gioia).