“Date in elemosina quello che c’è dentro”

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11 OTTOBRE 2022

MARTEDÌ DELLA XXVIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

 

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Gal 5,1-6

Salmo: Sal 118 (119)

Vangelo: Lc 11,37-41

 

“Date in elemosina quello che c’è dentro e tutto sarà puro”.

Per purificare il cuore c’è bisogno di un atto interno, un gesto che dall’interno sporga verso l’esterno e non il contrario. Questo segno è l’elemosina, spesse volte vista come “dare la monetina”, un atto di carità fatto dai ricchi verso i poveri, quasi che alla fine sia l’avanzo di una ricchezza. Invece, l’elemosina è una forma di condivisione con il povero, e nessuno è così povero da non poter donare nulla.

Il brano del Vangelo di oggi, ci dice infatti, di dare non tanto delle cose materiali, sebbene necessarie a vivere, bensì donare quello che c’è dentro, che viene dal cuore.

Si tratta di sostituire a una purezza esteriore, una purezza interiore e questa è data da un atteggiamento di amore, di misericordia verso il fratello, che benché provenga dal cuore spesso è pieno di tanto altro da dimenticare persino se stesso e chi ha intorno. L’unica cosa che davvero purifica è l’amore ricevuto e donato, capace di restituire la sua iniziale bellezza.

L’elemosina che possiamo fare è condividere pensieri, parole, sorrisi, tempo, gioia, preghiere, amore, misericordia e persino sofferenze e fatiche con chi ci è accanto per aiutarlo. È rendersi conto che siamo tutti sullo stesso piano, feriti per vari motivi, ma degnamente amati da Dio.

Apriamo il nostro cuore all’amore che Dio vi ha riversato, cosi che passi dal cuore alle nostre mani e sia dono per i fratelli.

“Signore,

purifica il mio cuore

dalla presunzione di farcela da solo

e dall’egoismo che mi trattiene dall’amare.

Aiutami a donare tutto quello che ho ricevuto,

perché faccia del bene,

commuova i cuori,

affinché si volgano a te

e ti riconoscano come datore di bene, datore di vita.”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

Al seguito di Gesù

al seguito di Gesù

 

 

VENERDÌ 16 SETTEMBRE 2022

SANTI CORNELIO, PAPA, E CIPRIANO, VESCOVO, MARTIRI -MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1Cor 15,12-20

Salmo: Sal 16 (17)

Vangelo: Lc 8,1-3

 

Al seguito di Gesù oltre ai dodici, vengono nominate alcune donne in modo specifico, altre anonime che erano con Lui e servivano. Il cammino del Signore prosegue e dietro a Lui le persone aumentano. Si! Perché l’amore con cui Egli si dona, rimane impresso come un sigillo nel cuore di ciascuno, e la risposta con la carità e il servizio è una conseguenza dell’amore ricevuto.

«Se vedi la carità, vedi la Trinità» scriveva Sant’Agostino, e il Vangelo di oggi c’è lo testimonia ancora una volta, presentando quelle donne che guarite da Gesù hanno toccato con mano l’amore del Padre, e per mezzo di quello Spirito d’amore si mettono al servizio, proprio come hanno visto dal Maestro.

È bello leggere come ciascuna ha fatto però la sua esperienza diversa, ognuna di loro ha ricevuto dal Signore una guarigione particolare in base a ciò che avevano, e questo ci fa pensare a quanto la nostra storia sia unica, personale agli occhi di Dio.

La nostra vita seppur fatta di alti e bassi, è una storia d’amore da raccontare. Il Padre non si dimenticherà mai di noi e sempre ci amerà a partire da ciò che siamo, e a partire da Cristo, possiamo davvero essere noi stessi, chiamati, vocati dalla voce di Dio a vivere di quell’amore ricevuto.

“Signore,

aiutami a credere nel Tuo amore,

anche quando non lo sento

ed ho paura di non essere amato, nemmeno da Te.

Sostieni il mio cuore a fare quel salto

per concedermi la possibilità di fidarmi,

che nonostante gli errori, la fragilità o i blocchi,

c’è in me un punto di forza che viene da Te,

da quell’Amore che mi hai donato da sempre

e che deve solo riemergere

e tornare a vivere, per vivere anch’io”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)