Desiderio di Dio

Desiderio di Dio

SABATO 06 GENNAIO 2024

EPIFANIA DEL SIGNORE – MESSA DEL GIORNO – SOLENNITÀ

Oggi come i magi ci mettiamo alla ricerca della stella, ma questa volta non per esprimere un desiderio, bensì per vedere in quella stella il desiderio di Dio: ogni uomo. Ebbene tu che leggi sei il desiderio di Dio: sei l’uomo o la donna per cui il Signore ha lasciato il cielo, perché in fondo senza di te il cielo sarebbe stato vuoto, con te invece, ogni uomo sulla terra può alzare gli occhi in alto e contemplare la stella.

Quanto amore ti è dato in mano, quante stelle per illuminare le tue notti: dove sono? Accanto a te, e te medesimo quando sei la stella di qualcuno, affinché ciascuno trovi la strada per contemplare Dio.

Oggi lasciamoci guidare da Cristo sole che sorge, stella della notte, lasciamo che sia Lui a farci scoprire il dono, che in fondo era già nel nostro cuore e ci ha messo in cammino alla ricerca di qualcosa.

Lasciamo che il nostro cuore torni a sognare, ri-impari a sognare in grande come Dio, che nel crearti ha pensato di metterti al centro, affinché tu conoscessi che Dio tuo Padre ti ha fatto, pensato ed amato, perché il suo sogno è che il tuo cuore sia riconciliato. Così partecipi di tale sogno, lasciamo gli incubi e le paure del nostro cuore, e alzando gli occhi al cielo non esprimiamo un desiderio, non ne abbiamo più bisogno, perché il Signore ora è divenuto realtà; Dio è qui, e quei magi venuti da lontano, lo adoreranno a nome di tutti i popoli della terra che verranno, affinché l’oro, l’incenso e la mirra, diventino: amore, preghiera e carità per tutti tra tutti.

“Signore,

da lontano cercando una stella sono qui,

alzo gli occhi al mio cielo scuro:

le stelle ove sono?

Alzati stella, torna su nel cielo!

Che questa preghiera non sia solo un sogno,

ma sia il futuro di ciascuno:

trovare il cielo sulla terra,

per vederti brillare, mio Dio, ancora di più.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Maschere

Maschere

LUNEDÌ 28 AGOSTO 2023

SANT’AGOSTINO, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1Ts 1,1-5.8b-10

Salmo: Dal Sal 149

Vangelo: Mt 23,13-22

“Guai a voi”. Anche se Gesù in questo momento si sta rivolgendo agli scribi e ai farisei, chiamandoli ipocriti, tale ammonizione vale per tutti.

Dio ci conosce, non dobbiamo mettere nessuna maschera, ne davanti a Lui, ne davanti agli altri.

L’ipocrita è un simulatore, finge ciò che non ha o non fa.

Gesù ci mette in guardia dal non cadere in questi atteggiamenti e ci ricorda di essere veri, leali a noi stessi e agli altri, ci invita ad abbandonare “gli idoli” per Dio.

Nella liturgia di oggi facciamo memoria di S. Agostino, e lui come ogni santo o santa, ciascuno per la sua particolarità, ci aiuta a comprendere la nostra umanità e la grandezza di Dio. Leggiamo dalle “Confessioni”: “O eterna verità e vera carità e cara eternità! Tu sei il mio Dio, a te sospiro giorno e notte. Appena ti conobbi mi hai sollevato in alto perché vedessi quanto era da vedere e ciò che da solo non sarei mai stato in grado di vedere. […] Mi hai abbagliato, mi hai folgorato, e hai finalmente guarito la mia cecità. Hai alitato su di me il tuo profumo ed io l’ho respirato, e ora anelo a te. Ti ho gustato e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio di conseguire la tua pace.”

Impariamo dai Santi a vivere di Dio, assetati della vera sapienza; accogliamo la parola di Gesù come una salutare provocazione, che ci impegna a riconoscere con sincerità i nostri punti deboli e quelli forti.

Non temiamo di lasciar cadere quelle maschere, magari messe anche solo per paura, ma che non ci fanno essere noi stessi, e come S. Agostino non ci stanchiamo mai di cercare il Signore, fonte di verità e di carità inesauribile.

“Signore,

aiutami a togliere le maschere

che nel tempo ho portato.

Esse sono segni di dolore e fatica,

ma ora posso lasciarle andare.

Fammi libero da tutto,

affinché possa vivere di quella verità

che metti dentro ogni cuore.

E fa che questa verità diventi concreta

in gesti che portano a Te,

al Tuo amore, al Tuo cuore,

così da essere segno

che lasciare andare le maschere  è possibile,

perché nel Tuo amore possiamo essere noi stessi

e Tu ci abbracci tutti.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Al seguito di Gesù

al seguito di Gesù

 

 

VENERDÌ 16 SETTEMBRE 2022

SANTI CORNELIO, PAPA, E CIPRIANO, VESCOVO, MARTIRI -MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1Cor 15,12-20

Salmo: Sal 16 (17)

Vangelo: Lc 8,1-3

 

Al seguito di Gesù oltre ai dodici, vengono nominate alcune donne in modo specifico, altre anonime che erano con Lui e servivano. Il cammino del Signore prosegue e dietro a Lui le persone aumentano. Si! Perché l’amore con cui Egli si dona, rimane impresso come un sigillo nel cuore di ciascuno, e la risposta con la carità e il servizio è una conseguenza dell’amore ricevuto.

«Se vedi la carità, vedi la Trinità» scriveva Sant’Agostino, e il Vangelo di oggi c’è lo testimonia ancora una volta, presentando quelle donne che guarite da Gesù hanno toccato con mano l’amore del Padre, e per mezzo di quello Spirito d’amore si mettono al servizio, proprio come hanno visto dal Maestro.

È bello leggere come ciascuna ha fatto però la sua esperienza diversa, ognuna di loro ha ricevuto dal Signore una guarigione particolare in base a ciò che avevano, e questo ci fa pensare a quanto la nostra storia sia unica, personale agli occhi di Dio.

La nostra vita seppur fatta di alti e bassi, è una storia d’amore da raccontare. Il Padre non si dimenticherà mai di noi e sempre ci amerà a partire da ciò che siamo, e a partire da Cristo, possiamo davvero essere noi stessi, chiamati, vocati dalla voce di Dio a vivere di quell’amore ricevuto.

“Signore,

aiutami a credere nel Tuo amore,

anche quando non lo sento

ed ho paura di non essere amato, nemmeno da Te.

Sostieni il mio cuore a fare quel salto

per concedermi la possibilità di fidarmi,

che nonostante gli errori, la fragilità o i blocchi,

c’è in me un punto di forza che viene da Te,

da quell’Amore che mi hai donato da sempre

e che deve solo riemergere

e tornare a vivere, per vivere anch’io”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

Lungo la strada

 

 

lungo la strada

 

 

07 LUGLIO 2022

GIOVEDÌ DELLA XIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Os 11,1-4.8c-9

Salmo: Sal 79 (80)

Vangelo: Mt 10,7-15

 

Il Vangelo di oggi ci parla di incontri, che conducono a sperare e a fidarsi di Dio. Fede, speranza e carità, in questo testo si uniscono per aiutarci a comprendere a cosa il Signore ci chiama: fare esperienza di Lui e dare alle nostre vite un senso in Cristo. Se gli apostoli in altre occasioni sarebbero partiti equipaggiati, qui viaggiano senza nulla, solamente con un dono gratuito ricevuto, che è gratuitamente da ridonare ed è l’unico necessario: Gesù.

Coloro che Gesù ha chiamato a sé, hanno conosciuto e sperimentato quella guarigione, quel tocco, o quella Parola che ha cambiato la loro esistenza. Ed ora fiduciosi nelle parole del maestro, partono per donare a loro volta a chi incontreranno la fede, la speranza e la carità che hanno ricevuto.

È un brano di scoperte e rinascite, di speranza e attese, che riconducono ad una certezza fondamentale: sin dall’eternità siamo nel cuore di Dio; prima della nostra nascita era presente una Luce, così da poter vedere risplendere il volto di Dio, nella vita di ciascuno di noi.

“Signore,

oggi comprendo che nella mia storia ci sono dei solchi.

Essi rappresentano il segno di un percorso,

che altri prima di me hanno compiuto

per annunciarti, seguirti

e io ne faccio parte.

Le mie paure sono le stesse di chi mi ha preceduto

e desidero che a muovermi

sia la fede, la speranza e la carità,

che tu per primo hai dimostrato.

Aiutami a mettermi in cammino,

affinché possa lasciare la mia impronta

e incoraggiare gli altri che

una via di Amore e Misericordia

è possibile”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

Signore quando?

 

Signore quando?

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Lv 19,1-2.11-18

Salmo: Sal 18 (19)

Vangelo: Mt 25,31-46

 

L’invito che il Signore oggi ci fa è di riconoscerlo. Il Vangelo della liturgia del giorno ci parla di scelte: quelli che si prendono cura degli altri e coloro che non lo fanno, in entrambi i casi, essi si chiedono: “Signore quando ti abbiamo visto?”.

Gesù desidera spiegarci la possibilità di vederlo in tutti quei “piccoli” da Lui descritti, poiché nel loro volto è segnato quel gesto che Egli per primo offre: la cura. Passare attraverso la dimensione della cura, è la scelta di Dio per farci fare esperienza di Lui, che concretamente fa parte della nostra storia e ci prende per mano.

RiconoscerLo ha un duplice significato: diventare consapevoli di poter incontrare Dio e mettere gli altri in condizione di poterLo conoscere attraverso quei gesti che partono da un tocco umano, ma sono riflessi dell’amore di Dio ricevuto. Sarebbe bello guardare chi ci sta accanto con gli occhi di Dio ed essere guardati con quel Suo stesso sguardo.

“Signore quando ti abbiamo visto?”, il “quando” è oggi, come domani, come sempre, intorno a noi, affinché possiamo sentirci una terra visitata, abitata da Colui che ci ha creato e ha voluto per noi un gesto: la cura, simbolo dell’amore tra di noi e Dio.

Abbiamo un Dio che si identifica con chi ha bisogno, la sua veste è la carità, l’amore una scelta, la cura il Suo gesto, affinché chiunque possa rivestirsi di carità, scegliere l’amore, toccare la cura tra le mani e incontrare Lui giorno dopo giorno. “Signore quando?”. Ed egli ci risponderà: per sempre, questa è la Sua scelta!