Da quando era con te

 

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LITURGIA DELLA PAROLA  (clicca qui)

Prima lettura: 2Sam 1,1-4.11-12.17.19.23-27

Salmo: Sal 79 (80)

Vangelo: Mc 3,20-21

 

Gesù entra nella nostra casa, nella nostra folla di pensieri, preoccupazioni, mancanze ed è venuto per dare una svolta. Egli entra nella casa, ma quando?

C’è differenza tra quando l’abbiamo percepito e il suo essere entrato in casa nostra. Gesù ci invita a renderci conto che Lui è già lì, da sempre.

Il Signore non arriva quando viviamo delle mancanze, oppure quando siamo nella pienezza, Egli è già presente in tutte queste situazioni, è già entrato nella nostra casa ed è tra quelli della folla. Il problema è che a volte non riusciamo a riconoscerlo.

Siamo presi da troppe cose e possiamo anche ricordarci del Signore, ma Egli desidera essere per te più di un ricordo. Non a caso, nel Vangelo di oggi si parla del fatto che manca da mangiare, Lui è il pane capace di nutrirti più in profondità e donarti le risorse per il quale tu possa vivere. Il cibo che noi mangiamo si esaurisce, il Suo invece, è una relazione che dura, è costante e continuamente ci rafforza.

Oggi puoi guardare alla tua casa, alla tua vita e riconoscere quando Egli ha deciso di abitarvi ed essere nutrimento, ovvero da sempre, da prima che tu nascessi, perché un giorno possa riconoscerlo e sapere che tra la folla, c’è Qualcuno pronto a donarti tutto se stesso, con tutto il cuore.

Egli desidera tu sappia, che in te c’è una forza in grado di affrontare le cose belle come le brutte, non sei solo, in te e per te c’è un Dio presente prima che tu nascessi, durante la tua crescita, nelle tue lacrime e nei tuoi sorrisi. Lui aspetta solo che tu ti accorga presto da quando era con te, per scoprire che la tua vita è stata piena da sempre.

 

 

Tornare a casa

 

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Sir 24,1-4.12-16

Salmo: Sal 147

Seconda lettura: Ef 1,3-6.15-18

Vangelo: Gv 1,1-18

 

Gesù viene ad abitare in mezzo a noi. Entrare in una casa è far parte della vita di chi vi abita, ci si adatta alle sue usanze; allo stesso tempo, chi accoglie utilizza quello che ha per far sentire tutti a proprio agio.

L’accoglienza è un gesto di cura e Gesù entra in casa nostra per curarci attraverso la Sua presenza.

Oggi questo Vangelo ci riporta a casa, per scoprire che Egli è già lì che abita il tuo cuore da sempre. Egli che è tuo Padre viene a entrare nella tua realtà, affinché tu faccia del tuo cuore una dimora in cui collocarti come Figlio, e tu nella tua casa possa tirar fuori il meglio di te.

Il meglio di te è il desiderio più grande che un padre ha per un figlio, è il desiderio di un Dio che ha scelto di venire a dimorare da te. Apri la porta, torna a casa, Egli è già lì.

 

 

La vigilia di Natale

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LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 2Sam 7,1-5.8b-12.14a.16

Salmo: Sal 88 (89)

Vangelo: Lc 1,67-79

 

 

Siamo alla vigilia di Natale, in questo giorno ci raggiunge un Vangelo che ci dà un promessa: “Dio ha visitato e redento il suo popolo”. Oggi è un giorno grande, una famiglia è in cammino la cui Madre porta con sé, nel grembo il Figlio di Dio, sono in cammino per venire a visitarci e farci sentire suo popolo.

Il bambino che nascerà, entra nella tua casa non come ospite, ma per fermarsi, e rivelarti il volto del Padre. Tutto è pronto affinché tu non ti senta più escluso, dimenticato e abbandonato. In qualsiasi modo tu trascorra il giorno della Vigilia, non dimenticare che tra tutti i preparativi, oggi è Dio che ha preparato qualcosa per te che durerà per sempre: la Sua promessa.

La promessa della Sua Misericordia, la promessa di una direzione verso cui camminare, affinché tu non viva nelle tenebre e veda risplendere il sole anche nelle notti più buie. La promessa di una strada, la tua, che per quanto difficile possa essere, è illuminata da un sole che sorge dall’alto, in modo che tu non ti senta più nel basso ma viva da rialzato, da risorto! 

 

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È davvero possibile…

 

 

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LITURGIA DELLA PAROLA  (clicca qui)

Prima  29,17-24

Salmo: Sal 26 (27)

Vangelo: Mt 9,27-31

 

Leggendo il Vangelo la prima domanda che sorge spontanea è: com’è possibile che due ciechi, ovvero due persone nell’oscurità, possano seguire Gesù che si sta allontanando? Cosa ci vuole dire oggi questo testo? Che nonostante l’oscurità è possibile camminare e addirittura seguire, così come sono, nel buio più totale; siamo invitati a continuare a camminare, c’è un tratto di strada da fare e credere in quello che per ora non sto vedendo. È davvero possibile? Si! Perché quella strada per quanto buia, ha compagni come me e un ingresso in una casa, un luogo che segna la perdita dell’oscurità e l’inizio di un nuovo cammino di luce!

Possa questo avvenire presto per tutti noi !