Pane

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28 LUGLIO 2024

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B

Gesù che sfama le folle moltiplicando pani e pesci è un gesto messianico, tutto allude alla celebrazione eucaristia, dove il miracolo è simbolo. Il racconto non ha il sapore di un semplice ricordo, ma la potenza di un “memoriale” che si rinnova e partecipa il dono della grazia che racchiude, grazia che arriva fino a noi oggi, ora.  Se il vangelo qui annota che: ” Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei”, noi viviamo in una nuova Pasqua, un nuovo pane: il corpo stesso di Cristo, divenuto cibo per la fame esistenziale del mondo intero. Lui è il vero Pane disceso dal cielo che nutre e dà la vita, che ristora e dà riposo, che sà colmare i desideri di senso di ogni persona umana.

La misura del Signore è quella di colmare e addirittura avanzare, ma nulla va perduto; in ogni pezzo di pane c’è qualcosa che non può perire, perché lì c’è tutto l’amore del Padre, c’è il nostro diventare comunione con i fratelli, e questa è già vita eterna.

Nella comunione si compie il grande miracolo, dove ciascuno può uscire dal proprio egoismo e dalla paura che la “vita” non ci basti mai.

Chiediamo al Signore che il suo pane colmi le distanze del nostro cuore, che ci separano da Lui e dai fratelli, cosi che la nostra vita si realizzi veramente come dono di comunione.

“Signore,

donami sempre il tuo pane,

per sfamare la mia fame più profonda.

Abbi cura di me,

senti anche ciò

che non riesco ad esprimere.

Sono qui e mi fido di Te,

del tuo amore,

di quel pane che tra le mie mani è accolto.

“Amen” Gesù,

ti ricevo come un abbraccio

che da sempre mi aspettava

e che io cercavo.

Dacci sempre il tuo pane,

donaci sempre il tuo amore. Amen!

“(Shekinaheart eremo del cuore)