Fedeltà

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14 GIUGNO 2024

VENERDÌ DELLA X SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

A prima vista il comandamento di cui parla Gesù oggi, sembra riguardare il marito e non la moglie: “Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. È sempre a partire dal cuore che si valutano le intenzioni, e quando il desiderio della fedeltà all’amore ispira i pensieri e le azioni, diventa possibile allontanarsi dal male e cercare il bene.

La fedeltà al comandamento, trova la sua realizzazione nel desiderio di fedeltà tra le due persone sposate, che si impegnano a vivere un amore trasparente, disposte alla conversione del cuore, e talvolta anche a rinunce che non tolgono nulla alla persona che le compie, anzi portano un incremento d’umano.

La fedeltà tra uomo e donna, è la stessa fedeltà di Dio con ciascuno di noi, diventa il luogo dove vivere la reciprocità, il dono di se stessi, il perdono e le differenze possono essere trasformate in nuove opportunità.

Allora togliamo ciò che ci impedisce di amare fedelmente nella verità, chiediamo l’aiuto al Signore per purificare lo sguardo, le azioni, cosi che i nostri occhi e le nostre mani diventino strumenti di bene e non di male, colmi della fedeltà di Dio e della fedeltà all’amata e all’amato.

“Signore,

purifica il mio cuore

così che sia fedele a Te.

Liberami da ogni male,

così possa compiere azioni buone,

che facciano pensare a Te,

a quell’amore che attraversa

le persone e il tempo.

Mio Dio, possano gli altri

vedere tutto l’amore che ci hai dato

e possano sentirlo dentro di sé

per sempre!”

“(Shekinaheart eremo del cuore)

Sguardo

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LUNEDÌ DELLA VIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

“Tutto è possibile a Dio”, perché Dio non toglie nulla. Seguire Lui è entrare sempre in una nuova possibilità di vita. Cosi la vita di ciascuno si “perde” e si “ritrova” in quello sguardo di Gesù, che dona la ricchezza più grande. Afferma S. Paolo: “Ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo” (Fil 3.8). La nostra ricchezza non dipende dal possesso, ma dal dono.

Dio ci ha fatto dono del suo amore a partire da uno sguardo: siamo nella profondità di un amore eterno e infinito, che tocca le radici dell’essere e chi se ne lascia afferrare, è spinto ad abbandonare tutto per seguirlo.

C’è un espressione molto bella nella poesia “Orly” di Jacques Brel, che racconta dell’addio di due innamorati, che in aereoporto si guardano da lontano: “Ils se tiennent par les yeux”, si tengono con gli occhi.

In quell’intensità di sguardi, passa tutto l’amore di cui il cuore è capace. Gesù passa dai nostri occhi per arrivare al nostro cuore e al cuore degli altri. E anche quando i meandri del nostro cuore risultano essere tortuosi e difficili, non dobbiamo smarrirci, né perderci di coraggio, perché lo sguardo di Dio ci colma di una nuova possibilità; una luce nuova di vita amata e perdonata: “tutto è possibile a Dio”.

Con il suo amore non ci manca nulla, allora fissiamo in Lui il nostro sguardo, non perdiamolo di vista, lasciamoci “tenere per gli occhi” e guidare dal suo amore.

“Signore,

guardami sempre,

perché è il Tuo sguardo che mi guarisce

ed è il Tuo amore

che mi permette di vedere

che Tu sei la mia unica strada da seguire.

Occhi che perdonano,

che non fanno la differenza,

che accolgono ogni oltre misura:

mio Dio questo sei Tu

ed io ti guardo e vedo

che sei vita per me.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Mostraci il Volto

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27 APRILE 2024

SABATO DELLA IV SETTIMANA DI PASQUA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

In fondo non ci stupisce la domanda di Filippo, perché l’uomo da sempre è alla ricerca del Volto del Dio vivente. Lo sono i credenti, che cercano di crescere nella fede e nella conoscenza del mistero Divino, e quanti pur non credendo, cercano risposte a interrogativi su questioni sempre aperte.

La nostra esperienza quotidiana, è spesso presa nella fatica di credere che davanti a tante situazioni Dio potrebbe agire diversamente, ma questo non è il vero Volto di Dio, quello che è venuto a mostrarci Gesù, assumendo la natura umana.

Il Volto di Gesù è tutto l’amore del Padre per noi, e tutti i gesti compiuti da Gesù, dicono questo mistero di comunione e di misericordia che si riversa su ogni uomo per puro dono.

Cercare il Volto del Signore è imparare la grandezza di un amore che ci lascia stupiti; scrive Clemente alessandrino commentando il mistero dell’Incarnazione: “Si è piegato il Signore ma si è rialzato l’uomo” (Esortazione ai Greci). Con lo “spogliamento” della sua vita, “assumendo la condizione di servo”, Cristo ci ha consacrati nell’amore del Padre. Gesù è in tutto rivelazione del Padre! Guardiamo al Figlio e vediamo il Padre.

“Signore,

dove sei?”.

Mi rispondi:

“sono qui,

in questo sole appena sorto,

ed in ogni tuo giorno”

Dammi la forza di vederti,

di scorgere il Tuo volto,

così che i miei occhi incontrino i Tuoi

e non debba più chiederti:

“dove sei?”

Perché quel riflesso di luce,

quel sole appena sorto,

è la luce che nei Tuoi occhi

illumina i miei.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

I miei occhi hanno visto

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GIOVEDÌ 29 DICEMBRE 2022

QUINTO GIORNO FRA L’OTTAVA DI NATALE

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1Gv 2,3-11

Salmo: Sal 95 (96)

Vangelo: Lc 2,22-35

Simeone uomo giusto e pio, dopo aver incontrato Gesù benedisse Dio. Un rendimento di grazie, la constatazione che i suoi occhi hanno visto la salvezza. Quell’uomo vissuto per Dio ha toccato concretamente la Sua gloria nel Figlio e non c’è gioia più grande di questa.

L’invito di oggi è diventare uomini e donne di Dio, nella quotidianità della nostra casa, nella semplicità dei nostri giorni. Lasciamo che come a Simeone, lo Spirito sia guida della nostra vita, così da poter benedire e ringraziare, vivere di verità e della consolazione di Dio.

Anche noi possiamo vedere quel bambino che per amore nostro si farà incontro: cibo per nutrire il nostro corpo e diventerà luogo di rifugio per il nostro cuore, quando nel dolore avrà bisogno di aggrapparsi.

Davanti a tutti i popoli, nei secoli dei secoli, il Suo regno di amore e fedeltà non avrà mai fine, è preparato per noi, affinché tutti possano vedere quella luce illuminare ogni monte, valle, o collina, e sentire da lontano voci di cori gridare: gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace a tutti i popoli amati dal Signore.

 

 

 

Occhi per credere

 

occhi per credere

 

02 dicembre 2022

VENERDÌ DELLA I SETTIMANA DI AVVENTO

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Is 29,17-24

Salmo: Sal 26 (27)

Vangelo: Mt 9,27-31

 

Il brano del Vangelo di oggi ci spiega come la fede sia avere gli occhi chiusi, essere al buio, ma allo stesso tempo non smettere di credere per vedere con il cuore. I due ciechi seguono Gesù, ma come fanno se non vedono? Probabilmente usando l’udito, ascoltando la direzione della Sua voce e dei Suoi passi; il non vedere potenzia gli altri sensi e come avviene al corpo, accade anche per lo Spirito.

Questo è di consolazione quando nel buio più totale temiamo di aver perso tutto, di non aver più nulla, eppure ciò che fa aprire gli occhi ai ciechi è proprio la fede, essa è quel senso in più in grado di guidarci sempre e comunque, così da poter passare attraverso la fatica ed uscirne risanati.

Ora come ora, non abbiamo Gesù qui fisicamente per rispondere alle nostre domande, e a volte ci sentiamo ciechi, viviamo persino il timore di incontrarne altri e rischiare di cadere, ma Gesù è proprio accanto a noi, dobbiamo usare l’organo dell’amore per vederlo, ovvero il cuore.

Solo così potremmo superare il buio, credendo in Lui, lasciando che Egli operi nella nostra vita e la trasformi, e sarà per qualcosa di buono, che ci farà bene perché Egli vuole il nostro bene.

Sentiamoci profondamente amati e lasciamo sia Lui a guidarci, confidando negli strumenti che ci dona per rafforzarci: la Parola, i sacramenti, le persone e guardiamo insieme il cuore prendere forma, crescere nella relazione con Lui, allora non ci sarà più una notte troppo buia perché il sole è dentro di noi.

 “Gesù, fammi vedere

donami occhi capaci di riconoscerti,

entra nel mio cuore e vivi in me

così che io possa sentirti

e da lì cominciare a credere.

Tu sei la mia unica forza,

non c’è speranza per me, se non in te

e per questo ti prego: attraversa la notte con me,

affinché io possa tornare a risplendere”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

Un segno che ci sarà un tempo anche per te

 

Un segno che ci sarà un tempo anche per te

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Ml 3,1-4

Salmo: Sal 23 (24)

Seconda lettura: Eb 2,14-18

Vangelo: Lc 2,22-40

 

Sia Simeone che Anna, riconoscono in Gesù il Figlio della promessa, essi ci aprono la strada a riconoscere chi veramente stiamo per incontrare. Il desiderio di Dio è poterci far dire come a Simeone: “i miei occhi hanno visto la tua salvezza”.

Quando i nostri piedi diventano stanchi e la fatica di camminare è dura, allora apriamo il nostro cuore a Colui che è venuto a svelarne i pensieri, per togliere quel velo fatto di paure, incomprensioni, che non permettono di vedere, perché per vedere c’è bisogno del cuore.

Sappiamo bene cosa vuol dire ricevere anche solo un gesto, una parola, quando ci sentiamo dispersi e nello sconforto, Egli è venuto a fare molto di più, ci ha promesso una strada, una luce che è Lui stesso, affinché non fossimo più quel popolo stanco e oppresso, ma fossimo il popolo della gloria.

Il Signore vuole per te un tempo di riscoperta di Lui e lo fa attraverso la via della tenerezza di un bambino; desidera tu sappia che è qui con te e ti precede nel tuo cammino. Se ti sembra di essere solo non lo sei, c’è un Dio che ascolta il tuo grido, le tue lacrime ed è con te anche nei tuoi sorrisi.

Queste parole non dimenticarle se adesso non riesci a crederle, il Vangelo di oggi è un segno che ci sarà un tempo anche per te, come è stato per Simeone e Anna, in cui riconoscerai il Signore. Tu diventerai capace di cogliere i lineamenti del Suo volto: la tenerezza, la misericordia, la bontà, l’amore e avrai tra le mani una strada, una luce, una scia di colori dove è presente il tuo Dio, quello sarà per te il momento di dire: “i miei occhi hanno visto la tua salvezza”.