Olio

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30 Agosto 2024

VENERDÌ DELLA XXI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Più volte nella Bibbia la nostra vita è paragonata ad un vaso. Nella parabola di oggi vediamo che l’uscire, l’andare incontro al Signore comporta avere il nostro vaso pieno di olio, la nostra lampada viva, accesa. Il senso della nostra vita diventa ardere con quell’olio che è il dono dello Spirito.

L’olio dell’amore che Dio ci ha dato e si alimenta amando. Tutto ciò che viene compiuto nell’amore è fatto per l’eternità, l’amore rende eterni. Ciò che non viene amato, diventa una “mancanza eterna”. Ogni occasione di amore è da vivere per alimentare la nostra lampada.

Andiamo incontro al Signore già da ora, con tutto noi stessi, con il nostro vaso pieno di olio e se anche piccolo come la nostra limitatezza, può contenere la pienezza dell’amore, la saggezza della vita.

Allora non possiamo addormentarci, restiamo svegli, perché ogni momento, ogni giorno ci dà la possibilità di ricaricare la nostra lampada, cosi da non restare mai senza olio, senza lo Spirito dell’amore che ci fa vivere la comunione con Dio.

“Signore,

a tutto quello che mi manca,

opera tu.

Non voglio darti solo il difetto,

vorrei darti anche l’eccesso del mio amore,

eppure sono fragile

e la mia vita è ferita.

Fa del tuo olio il mio balsamo,

così che confortato il mio cuore,

io possa donare agli altri

tutto il bene che il tuo olio

mi ha donato

e che mi sostiene ogni giorno.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Olio del tuo amore

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VENERDÌ 09 AGOSTO 2024

SANTA TERESA BENEDETTA DELLA CROCE, VERGINE E MARTIRE, PATRONA D’EUROPA – FESTA

Oggi celebriamo la festa di Santa Teresa Benedetta Della Croce (Edith Stein). Nel vangelo leggiamo di quel grido che si alzò a mezzanotte: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. La vita umana è andare incontro al compimento dei desideri del cuore, è trovare il grande amore che dà pienezza alla vita. Edith ha camminato per cercare e andare incontro a quello “sposo” a cui il suo cuore anelava.

“Sposo” è la definizione di Dio che la Parola ci consegna e rende bene l’immagine di una relazione di amore, di dono, di gratuità, di fedeltà, di fecondità, di vita. Se questo vale nelle relazioni umane, non ci sono paragoni per la fedeltà di Dio. La nostra storia si scrive in questa fedeltà, dove l’andare incontro allo sposo è prendere l’olio dell’amore che Lui ci ha dato per alimentare la nostra vita, allora potremo davvero vivere la festa di nozze, amarlo e cantarlo nella vita e nelle opere.

Ogni azione compiuta con l’olio dell’amore vive dello Spirito di Dio e diventa un’azione eterna, è il regno di Dio che si compie già qui, ora. Edith ha fatto ardere tutto quell’olio, è uscita incontro allo sposo insieme ai suoi fratelli affrontando il martirio, guardando alla croce che non è fine a se stessa, scriveva:”Essa si staglia in alto e fa da richiamo verso l’alto. Quindi non è soltanto un’insegna, è anche l’arma vincente di Cristo”. “Sotto la croce ho compreso la sorte del popolo di Dio… Infatti, oggi conosco molto meglio ciò che significa essere la sposa del Signore nel segno della Croce. Ma poiché è un mistero, con la sola ragione non potrà mai essere compreso”.

“Signore,

aiutami a versare l’olio del tuo amore

sulle ferite di chi mi circonda.

Fa del tuo amore

la mia risposta e forza.

Fa che lo ricordi sempre,

che quell’olio mai si spega

e non si consumi,

perché Tu Signore

hai già dato tutto.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Uscire fuori, andare incontro

Uscire fuori, andare incontro

 

MERCOLEDÌ 09 AGOSTO 2023

SANTA TERESA BENEDETTA DELLA CROCE, VERGINE E MARTIRE, PATRONA D’EUROPA – FESTA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Os 2,16b.17b.21-22

Salmo: Dal Sal 44 (45)

Vangelo: Mt 25,1-13

Quando si nasce veniamo alla luce, la vita è una partenza e per vivere dobbiamo sempre uscire, cosi la nostra esistenza si compie nell’andare verso qualcuno.

La parabola di oggi narra questo uscire, per incontrare colui che ci ha creato e ci ama dall’eternità.

Il cammino di quelle vergini, il nostro cammino è sempre in uscita, per andare incontro agli altri, a Dio. Per fare questo dobbiamo uscire da noi stessi, persino da nostri schemi; anche se la tentazione a volte è come le vergini del Vangelo, prendere meno olio perché forse ci basta, prima o poi si deve uscire. In qualsiasi modo avvenga l’importante è farlo per amore, come il pastore che esce a cercare la sua pecorella smarrita o come l’inquietudine di un padre, che spera sua figlia stia bene o di una madre che non pensa a sé, ma si fa spazio dentro, come se tutta la sua vita fosse un ventre.

Usciamo anche noi per il Signore, andiamogli incontro, troveremo che la strada non è lunga, perché Lui sta già venendo incontro a noi.

Oggi la liturgia fa memoria Edith Stein, ci piace ricordarla con le sue parole, segno di una donna che ha vissuto questo uscire da sé e ha fatto di tale frutto un dono per altri.

“Quanto più si è sprofondati in Dio, tanto più si debba uscire da sé, entrare nel mondo per portarvi la vita divina.“

Portiamo vita, portiamo quell’olio, quel balsamo preso dalla relazione con Dio diventata la più importante per noi, affinché il suo profumo si espanda e porti pace e calore in tanti cuori.

“Signore, eccomi,

esco, mi metto in cammino con Te.

Conducimi Tu,

quello che ho da offrirti è ben poco, ma è tutto quello che ho.

Te lo dono, è la mia vita, olio in una boccetta di vetro un pò rigata,

perché Tu sai quanto ho sofferto,

ma il tempo non l’ha logorata

non ho perso l’olio, non ho perso vita, perché ci sei sempre stato Tu,

per custodirla”.

(Shekinaheart eremo del cuore)

Olio in piccoli vasi

olio in piccoli vasi

 

26 AGOSTO 2022

VENERDÌ DELLA XXI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1Cor 1,17-25

Salmo: Sal 32 (33)

Vangelo: Mt 25,1-13

In questi giorni la liturgia ci ha presentato più volte il tema della “vigilanza”. Oggi dalla parabola delle dieci vergini meditiamo su un simbolo fondamentale della veglia: la lampada. Questa rappresenta la fede vigilante.

Il cuore desto dell’amore è come l’olio della lampada che brucia, si dona nell’attesa del Suo Signore. È una fiamma viva che ha bisogno di essere rinvigorita per restare accesa, proprio come una volta quando in una casa ci voleva il fuoco per scaldarla e si cercava la legna con costanza e perseveranza per non stare al freddo, così per alimentare la lampada del nostro cuore ci vuole la fede.

L’olio che alimenta la lampada, rappresenta il personale desiderio che ciascuno ha di incontrare il Signore della sua vita, nella verità del quotidiano, dove ci sono giorno in cui ci si sente forti e altri deboli, e confida sempre nel Suo amore che dia vigore alla fede, affinché l’olio dell’amore non scarseggi mai.

Nel testo si legge di quest’olio raccolto in piccoli vasi, è la perseveranza nella quotidianità delle cose da fare, è il ricordarsi oggi come ieri di quell’amore di Dio ricevuto. L’invito è l’unità di queste due cose che fanno parte di noi: quotidianità e vigilanza, Spirito e corpo, concretezza e trascendenza, perché l’olio come fuoco dell’amore è la chiave che unisce il tutto e non vi è luogo della nostra vita dove Dio non c’è.

L’amore sta in tutto, in grandi cose e in piccoli vasi e pur essendo piccolo quel vaso ha in sé tutti gli elementi dell’amore che può donare.

E allora vegliare non è stare fermi aspettando che il Signore passi, ma è  vivere la quotidianità credendo che Lui vi è dentro, per poter pregare:

“Signore,

aiutaci a tenere le lampade accese,

segno di chi ha conosciuto il Tuo amore.

Fa che non si spenga quella fiamma in noi,

consola, riscalda i cuori alla speranza,

affinché ritrovino nel timore o nell’angoscia

un balsamo per le ferite.

Un segno del Tuo amore

nel nostro oggi, fasci il cuore

e gli dia la forza e la fede

ogni giorno e per sempre”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

Prive di olio

prive di olio

 

MARTEDÌ 09 AGOSTO 2022

SANTA TERESA BENEDETTA DELLA CROCE, VERGINE E MARTIRE, PATRONA D’EUROPA – FESTA

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Os 2,16b.17b.21-22

Salmo: Sal 44 (45)

Vangelo: Mt 25,1-13

 

Il racconto del Vangelo di oggi, si apre con l’immagine delle vergini sagge e stolte in attesa della venuta dello sposo, le prime avevano portato l’olio per le lampade in piccoli vasi, mentre le seconde ne erano prive.

A mezzanotte le stolte sono costrette a perdere l’incontro con lo sposo, perché non avendo più olio, dovettero uscire a comprarlo; al loro ritorno il Signore non aprì la porta, dicendo: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Colpisce il finale: ora che avevano l’olio, perché il Signore non ha aperto?

Questo Vangelo coincide molto con la logica a cui solitamente si tende pensare: bisogna essere giusti, senza errori, per relazionarsi con Dio. Il Signore non aspetta che siamo “a posto”, ma che ci affidiamo a Lui. L’errore di quelle vergini è stato andarsene credendo di mancare in qualcosa, forse avrebbero dovuto restare e dinanzi alla venuta dello sposo, dire: Signore, non ho nulla da offrirti, ma sono qui.

Egli dinanzi alle nostre mani vuote, al nostro nulla, ci amerà ancora più intensamente e nessuna porta sarà mai chiusa per noi.

Il Signore ci conosce e sa le nostre difficoltà, così che quel “non vi conosco”, non è un rifiuto, ma una constatazione come dire: non vi riconosco più. L’invito è lasciarsi amare per quello che siamo, perché seppur stolte, quelle vergini erano citate all’ inizio del testo come parte del regno dei cieli e dunque sarà il Suo amore a rendere la nostra vita in pienezza.

“Signore,

sono davanti a te a mani vuote,

ti prego: riempi la mia vita!

Tu mi conosci e sai di me, persino dei miei sbagli,

eppure, non smetti mai di amarmi.

Aiutami a credere nel Tuo amore sempre,

affinché da esso tragga la forza

per rimanere alla tua presenza,

e lasciarmi amare da te

in ogni circostanza”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)