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Olio in piccoli vasi
26 AGOSTO 2022
VENERDÌ DELLA XXI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: 1Cor 1,17-25
Salmo: Sal 32 (33)
Vangelo: Mt 25,1-13
In questi giorni la liturgia ci ha presentato più volte il tema della “vigilanza”. Oggi dalla parabola delle dieci vergini meditiamo su un simbolo fondamentale della veglia: la lampada. Questa rappresenta la fede vigilante.
Il cuore desto dell’amore è come l’olio della lampada che brucia, si dona nell’attesa del Suo Signore. È una fiamma viva che ha bisogno di essere rinvigorita per restare accesa, proprio come una volta quando in una casa ci voleva il fuoco per scaldarla e si cercava la legna con costanza e perseveranza per non stare al freddo, così per alimentare la lampada del nostro cuore ci vuole la fede.
L’olio che alimenta la lampada, rappresenta il personale desiderio che ciascuno ha di incontrare il Signore della sua vita, nella verità del quotidiano, dove ci sono giorno in cui ci si sente forti e altri deboli, e confida sempre nel Suo amore che dia vigore alla fede, affinché l’olio dell’amore non scarseggi mai.
Nel testo si legge di quest’olio raccolto in piccoli vasi, è la perseveranza nella quotidianità delle cose da fare, è il ricordarsi oggi come ieri di quell’amore di Dio ricevuto. L’invito è l’unità di queste due cose che fanno parte di noi: quotidianità e vigilanza, Spirito e corpo, concretezza e trascendenza, perché l’olio come fuoco dell’amore è la chiave che unisce il tutto e non vi è luogo della nostra vita dove Dio non c’è.
L’amore sta in tutto, in grandi cose e in piccoli vasi e pur essendo piccolo quel vaso ha in sé tutti gli elementi dell’amore che può donare.
E allora vegliare non è stare fermi aspettando che il Signore passi, ma è vivere la quotidianità credendo che Lui vi è dentro, per poter pregare:
“Signore,
aiutaci a tenere le lampade accese,
segno di chi ha conosciuto il Tuo amore.
Fa che non si spenga quella fiamma in noi,
consola, riscalda i cuori alla speranza,
affinché ritrovino nel timore o nell’angoscia
un balsamo per le ferite.
Un segno del Tuo amore
nel nostro oggi, fasci il cuore
e gli dia la forza e la fede
ogni giorno e per sempre”.
(Shekinaheart Eremo del Cuore)
Prive di olio
MARTEDÌ 09 AGOSTO 2022
SANTA TERESA BENEDETTA DELLA CROCE, VERGINE E MARTIRE, PATRONA D’EUROPA – FESTA
LITURGIA DELLA PAROLA (clicca qui)
Prima lettura: Os 2,16b.17b.21-22
Salmo: Sal 44 (45)
Vangelo: Mt 25,1-13
Il racconto del Vangelo di oggi, si apre con l’immagine delle vergini sagge e stolte in attesa della venuta dello sposo, le prime avevano portato l’olio per le lampade in piccoli vasi, mentre le seconde ne erano prive.
A mezzanotte le stolte sono costrette a perdere l’incontro con lo sposo, perché non avendo più olio, dovettero uscire a comprarlo; al loro ritorno il Signore non aprì la porta, dicendo: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Colpisce il finale: ora che avevano l’olio, perché il Signore non ha aperto?
Questo Vangelo coincide molto con la logica a cui solitamente si tende pensare: bisogna essere giusti, senza errori, per relazionarsi con Dio. Il Signore non aspetta che siamo “a posto”, ma che ci affidiamo a Lui. L’errore di quelle vergini è stato andarsene credendo di mancare in qualcosa, forse avrebbero dovuto restare e dinanzi alla venuta dello sposo, dire: Signore, non ho nulla da offrirti, ma sono qui.
Egli dinanzi alle nostre mani vuote, al nostro nulla, ci amerà ancora più intensamente e nessuna porta sarà mai chiusa per noi.
Il Signore ci conosce e sa le nostre difficoltà, così che quel “non vi conosco”, non è un rifiuto, ma una constatazione come dire: non vi riconosco più. L’invito è lasciarsi amare per quello che siamo, perché seppur stolte, quelle vergini erano citate all’ inizio del testo come parte del regno dei cieli e dunque sarà il Suo amore a rendere la nostra vita in pienezza.
“Signore,
sono davanti a te a mani vuote,
ti prego: riempi la mia vita!
Tu mi conosci e sai di me, persino dei miei sbagli,
eppure, non smetti mai di amarmi.
Aiutami a credere nel Tuo amore sempre,
affinché da esso tragga la forza
per rimanere alla tua presenza,
e lasciarmi amare da te
in ogni circostanza”.
(Shekinaheart Eremo del Cuore)