Emmaus

Screenshot_20240403_015257

03 APRILE 2024

MERCOLEDÌ FRA L’OTTAVA DI PASQUA

Potessimo dire anche noi come i discepoli di Emmaus: “Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”. È questo il percorso dell’ottava di Pasqua, renderci conto che Egli è vivo ed è risorto per vivere con noi! Non dobbiamo relazionarci al Signore in maniera “nostalgica”, come ad un morto, ma con un vivo, la cui relazione è dentro di noi.

Che bello poter dire: “resta”, esprimere quel desiderio rivolto a Dio, quasi che l’affetto prevalga sulla capacità umana di comprenderlo vicino.

Noi siamo come i discepoli di Emmaus, camminiamo con Lui ma non riusciamo a percepirlo. Come mai i discepoli non lo riconoscono? Era cambiato?

Chiediamo al Signore di cambiare il nostro cuore, di renderlo docile al Suo ascolto, di sentire il cuore ardere d’amore, perché così potremmo riconoscerlo in tutti quei tramonti della vita, dove la fatica prevale e muta persino l’aspetto. Ma Dio, rimane fedele alle sue promesse con tutto se stesso, la testimonianza è proprio di questi giorni, in quel “sino alla fine”, affinché alla fine dei nostri possiamo dire: il Signore è restato, non se ne è mai andato.

“Signore,

resta con me,

ogni giorno possa sentire la Tua forza.

Tu risorto cammini con me

ed io spesso non Ti riconosco.

Resta con me,

anche quando sono io che vorrei scappare,

Resta, ed insegnami a stare presso la croce,

come presso il Risorto

e gioire anch’io delle gemme della Pasqua.”

(Shekinaheart eremo del cuore)