Per fortuna ci liberammo ben presto della figlia di Françoise, costretta ad assentarsi per diverse settimane. Ai soliti consigli che, a Combray, s’usava impartire alla famiglia d’un malato: “Non avete provato con un viaggetto, cambiamento d’aria, stimolare l’appetito, ecc.”, costei aveva aggiunto l’idea pressoché fissa che s’era appositamente forgiata e che ripeteva in ogni occasione, senza mai stancarsi, e come per ficcarcela bene in testa: “Avrebbe dovuto curarsi radicalmente sin dall’inizio”. Non raccomandava un genere di cura piuttosto d’un altro, bastava che fosse radicale“.
M. Proust, La parte di Guermantes II
Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori