Possedere Madame de Stermaria

I giorni che precedettero il pranzo con Madame de Stermaria non mi riuscirono deliziosi, ma insopportabili. Il fatto è che, in generale, più il tempo che ci separa da quanto ci prefiggiamo è breve e più ci sembra lungo, o perché gli applichiamo misure più brevi o, semplicemente, perché ci preoccupiamo di misurarlo.

[…]

Ciò di cui avevo bisogno, era possedere Madame de Stermaria: da parecchi giorni, con attività incessante, i miei desideri avevano preparato quel piacere nella mia immaginazione, e quello soltanto; un altro piacere (il piacere con un’altra donna) non sarebbe stato pronto, giacché il piacere non è che la realizzazione d’una voglia preliminare e questa voglia non è sempre la stessa, ma cambia secondo le mille combinazioni del sogno, i casi del ricordo, lo stato del temperamento, l’ordine di disponibilità dei desideri, fra i quali quelli che sono stati soddisfatti per ultimi rimangono a riposo finché non si sia un po’ dissolta nel ricordo la delusione del compimento; avevo lasciato, ormai, la strada maestra dei desideri generali, e avevo imboccato il sentiero di uno più particolare; sarebbe stato necessario, per desiderare un altro incontro, percorrere un troppo lungo tratto a ritroso, sino a recuperare la strada maestra e prendere un altro sentiero. Possedere Madame de Stermaria nell’isola del Bois de Boulogne, dove l’avevo invitata a pranzo: questo era il piacere che immaginavo a ogni istante. Sarebbe andato in frantumi, naturalmente, se avessi pranzato in quell’isola senza di lei; ma sarebbe alquanto scemato, forse, se avessi pranzato – sia pure con lei – altrove. Del resto, gli atteggiamenti secondo i quali ci si figura un piacere sono anteriori alla donna, al genere di donna che ad esso si addice. Sono loro che stabiliscono sia il genere di donna che il luogo; e per questo fanno via via tornare, nel nostro capriccioso pensiero, quella donna, quel paesaggio, quella camera che in altre settimane avremmo disdegnati. Figlie dell’atteggiamento, quelle certe donne non possono essere disgiunte dal grande letto in cui troviamo pace al loro fianco; e altre, per essere accarezzate con un’intenzione più segreta, richiedono foglie al vento, acque nella notte, sono altrettanto lievi e fuggitive.

M. Proust, La parte di Guermantes II

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Possedere Madame de Stermariaultima modifica: 2021-12-17T10:40:41+01:00da ellen_blue

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