La duchessa di Guermantes e Swann

“E allora? qual è, in breve, la ragione che vi impedirà di venire in Italia?” insisté la duchessa, alzandosi per congedarsi da noi.

“Ma, cara amica, la ragione è che sarò morto da parecchi mesi. Secondo i medici che ho consultati, alla fine di quest’anno la mia malattia (che, del resto, può portarmi via da un momento all’altro) non mi lascerà, in ogni caso, più di tre o quattro mesi di vita, e sarebbe già tanto” rispose Swann sorridendo, mentre il lacchè spalancava la porta a vetri del vestibolo per far passare la duchessa.

“Ma cosa mi state raccontando?”, esclamò la duchessa, fermandosi per un attimo (s’era già avviata verso la carrozza) e alzando i suoi begli occhi azzurri e malinconici, ma pieni d’incertezza. Trovandosi, per la prima volta in vita sua, al bivio fra due doveri così diversi come salire sulla sua carrozza per recarsi a un pranzo, e testimoniare pietà a un uomo che sta per morire, non rintracciava nel codice delle convenienze alcuna indicazione circa la giurisprudenza da seguire e, non sapendo a quale dare la preferenza, pensò di fingersi convinta che la seconda alternativa non si ponesse nemmeno, in modo da poter obbedire alla prima che, in quel momento, richiedeva lo sforzo minore, superando così il conflitto con la migliore delle soluzioni, che consisteva nel negarlo. “Volete scherzare?” disse a Swann.

“Sarebbe uno scherzo d’un gusto eccellente” rispose ironicamente Swann. “Non so perché vi sto dicendo queste cose; non vi avevo mai parlato, finora, della mia malattia. Ma poiché me l’avete chiesto e, ormai, posso morire da un giorno all’altro…Ma, soprattutto, non voglio che facciate tardi al vostro pranzo, vi stanno aspettando” aggiunse, perché sapeva che, per gli altri, gli impegni mondani sono più importanti della morte di un amico, e si metteva nei loro panni in forza della sua buona educazione.

M. Proust, La parte di Guermantes II

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Un amour de Swann - Bergamo Film Meeting

Jeremy Irons nel film Un amore di Swann

La duchessa di Guermantes e Swannultima modifica: 2022-01-06T16:04:10+01:00da ellen_blue

5 pensieri riguardo “La duchessa di Guermantes e Swann”

  1. “Ma cosa mi state raccontando… volete scherzare?”, avrebbe scritto chiunque altro che non si fosse chiamato Proust. E invece tu, al posto di quei puntini, ci hai infilato dentro un mezzo chilo di riflessioni fra cui il “codice delle convenienze”, la “giurisprudenza da seguire”, il “conflitto con la migliore delle soluzioni che consisteva nel negarlo”. Per dirtela tutta, vuoi sapere una cosa, Marcel? Io proprio non lo so se sei davvero un grande, anzi, di sicuro lo sei, ma ancora di più hai un narcisismo infinito. Devo ammettere però che te lo puoi permettere.

  2. Ti devo proprio spiegare tutto 🙂 come avrebbe potuto raccontare l’insensibilità che contraddistingueva tanta parte della buona società, se non avesse fatto le dovute digressioni, che poi proprio tali non sono? Resta il fatto che il mio amato non era avvezzo alla sintesi e sotto questo aspetto, proprio in questa community, conosco qualcuno che gli somiglia (detto con affetto).
    p.s. comunque l’amarezza di Swann è restituita magistralmente, quel tanto che basta a non costringere il lettore a cercarsi un fazzoletto.

    1. No, non mi devi spiegare tutto, però mi piace come me le spieghi tu le cose. Così, ho preso la sedia e mi sono seduto davanti a te. E, se ogni tanto, ti facevo segno di andar piano, e tu pazientemente rallentavi, non era per capire meglio perché, modestamente, capisco al volo anche quello che non dici; era solo per far durare di più il tempo con te. (La punteggiatura, dopo, sistematela come è meglio).
      Venendo al brano, sì! Il tuo amato (prrrrrr, nemmeno ve ne accorgete o, forse, nemmeno ve ne curate di quanto siete mielosi)… il tuo amato, dicevo, in quell’inciso ha voluto rappresentare l’insensibilità di quella “buona” società. Infatti concordo con te che non sono digressioni. Peccato, però, che al tuo cotanto amato (bleah) sfugga quanto ci campi con quella società insensibile. Lui che in quanto a sensibilità non ha mai perso occasione di parlare di Odette come di una “morta di fame e pure ignorante”.
      Concordo con te anche sul fatto che il tuo cotanto amato, pur potendoselo permettere, non scade mai nella ricerca del commovente per stimolare la lacrimuccia al lettore. Il tuo amato è un grande, infatti nel momento meno appropriato, spara alla duchessa “Ma, cara amica, la ragione è che sarò morto da parecchi mesi. Secondo i medici che ho consultati, alla fine di quest’anno la mia malattia (che, del resto, può portarmi via da un momento all’altro) non mi lascerà, in ogni caso, più di tre o quattro mesi di vita, e sarebbe già tanto” e lo dice sorridendo. Che poi, al tuo amato, gl’interessava solo di rovinare il pranzo alla duchessa di Guermantes. Come si fa a pranzare, masticare ed ingoiare mentre sai che il tuo amico Swann ovvero sta morendo?

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