Il naso del signor di Cambremer

Il signor di Cambremer assomigliava ben poco alla vecchia marchesa. Come diceva lei con tenerezza, “aveva preso tutto dal suo papà”. Per chi ne avesse solo sentito parlare, o magari lo conoscesse solo dalle lettere, vivaci e acconciatamente forbite, il suo fisico era sorprendente. Certo ci si doveva fare l’abitudine. Ma il suo naso, per andare a mettersi di traverso sopra la bocca, aveva scelto, fra le tante possibili, forse l’unica via obliqua, che nessuno si sarebbe sognato di tracciare su quel viso, e che esprimeva una stupidità volgare, ulteriormente aggravata dalla vicinanza d’un colorito normanno, rosso mela. È possibile che gli occhi del signor di Cambremer serbassero fra le palpebre un po’ di cielo del Cotentin, così dolce nelle belle giornate di sole, quando il viandante si ristora a vedere, ferme sul bordo della strada, e a contare a centinaia, le ombre dei pioppi; ma quelle palpebre grevi, cispose e mal spianate avrebbero precluso il passaggio all’intelligenza. Così, sconcertati dalla strettezza del suo sguardo azzurro, si tornava al suo nasone storto. Per una trasposizione di sensi, il signor di Cambremer vi guardava col naso. Non era brutto, quel naso del signor di Cambremer, semmai un po’ troppo bello, troppo robusto, troppo fiero della sua importanza. Arcuato, tirato a lucido, risplendente, nuovo fiammante, era pronto a compensare l’insufficienza intellettuale dello sguardo; disgraziatamente, se gli occhi sono a volte l’organo in cui si rivela l’intelligenza, il naso (quale che sia, per altro, l’intima solidarietà dei tratti e la ripercussione insospettata degli uni sugli altri), il naso è, generalmente, l’organo in cui la stupidità più agevolmente si dichiara.

M. Proust, Sodoma e Gomorra II

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Normandia, la terra degli impressionisti da scoprire in primavera - la Repubblica

(A proposito di Cotentin)

“La costa normanna riserva ancora piacevoli scoperte con le contigue località balneari di Deauville e Trouville; la prima nota per il suo ippodromo e come elegante mecca del cinema internazionale, dove le cabine sulla spiaggia portano i nomi dei più grandi attori internazionali; la seconda pittoresco porto peschereccio, ma entrambe con profumo e architetture di inizio ‘900. Non lontano la spiaggia di Cabourg richiama le suggestioni e le atmosfere di Marcel Proust che vi soggiornò per molte estati: la Ville du Temps Retrouvé è dedicata alla storia della Costa Fiorita e della Belle Époque raccontata da Proust“.

Il naso del signor di Cambremerultima modifica: 2022-05-12T08:30:29+02:00da ellen_blue

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