I ricordi e la vita anteriore

Non ci rammentiamo dei nostri ricordi degli ultimi trent’anni; ma siamo interamente immersi in essi; perché, allora, fermarsi a trent’anni, perché non prolungare sino al di là della nascita questa vita anteriore? Dal momento che non conosco tutta una parte dei ricordi che stanno dietro di me, dal momento che mi sono invisibili, che non ho la facoltà di richiamarli a me, chi mi dice che, in quella massa a me ignota, non ce ne siano che risalgono a ben oltre la mia vita umana? Se posso avere in me e attorno a me tanti ricordi di cui non mi rammento, questo oblio (oblio di fatto, almeno, giacché non lo facoltà di vedere nulla) può avere per oggetto una vita vissuta da me nel corpo d’un altro uomo, persino su un altro pianeta. Un identico oblio cancella tutto. Ma cosa significa, allora, quella immortalità dell’anima di cui il filosofo norvegese affermava la realtà? L’essere che io sarò dopo la morte non ha ragioni di ricordarsi dell’uomo che io sono dalla mia nascita più di quanto questo non si ricordi di ciò ch’io sono stato prima di essa.

M. Proust, Sodoma e Gomorra II

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

I ricordi e la vita anterioreultima modifica: 2022-05-16T10:18:13+02:00da ellen_blue

2 pensieri riguardo “I ricordi e la vita anteriore”

  1. “L’essere che io sarò dopo la morte non ha ragioni di ricordarsi dell’uomo che io sono dalla mia nascita più di quanto questo non si ricordi di ciò ch’io sono stato prima di essa.”

    Ah Marcel Marcel, quella frase mi ha fatto venire il mal di testa ma, dopo tre giorni ne sono venuto fuori e veniamo al dunque.
    Dunque (eheh), piacerebbe anche a me come a tutti vivere una seconda vita portandosi dietro il ricordo della prima. Detto ciò – considerato quanto siamo carogne e su questo, a meno che tu non sia cieco, sordo, muto, senza olfatto e gusto – non è che ci sia bisogno di spiegartene il perché, solo un idiota avrebbe potuto concederci questa seconda chance. Diciamo, però che non si possa escludere che un eventuale dio, solo per motivi di efficienza e di praticità, per risparmiare sulla materia prima, abbia deciso di farci vivere più vite, quindi prima di dire “simsalabim ariarzati e cammina”, si è chiesto se dovevamo portarci dietro anche i ricordi. Lui che però non è così fesso da fare distinzione fra “ricordo” ed “esperienza” (visto che sono la stessa cosa, anche se “ricordo” è più romantico di “esperienza”), se ci avesse concesso di portarci dietro anche i ricordi/esperienze equivaleva a farci evitare almeno gli errori che avevamo fatto nella precedente vita e, per il nostro bene, ha pensato che era meglio di no perché diversamente sarebbe stata una vita troppo facile e anche un po’ una vita del cazzo, tipo fare un concorso sapendo già le risposte. Così potrebbe anche darsi che noi siamo solo repliche di vite passate, ma con la memoria formattata. Certo, alle volte ci succede di assistere a qualcosa che ci sembra di ricordare ma, come sicuramente saprai, quando formatti una memoria una sola volta, qualche traccia può sopravvivere, ma è così frammentata nella memoria che comunque non ci tornerà in mente tutto il film.
    In ogni caso, anche se fosse, formattarci la memoria prima di ogni replica sarebbe comunque una preoccupazione inutile perché, a cominciare dai geroglifici fino ad oggi, seimila anni di storia non sono serviti a niente visto che fra schiavitù e guerre, a differenza nostra perfino la clava e la fionda possono dire di essersi evolute. Noi, invece, malgrado la Storia non abbiamo ancora capito una mazza. Certo, in gran parte proprio perché non è così facile distinguere la storia dalla propaganda e, ammettiamolo, gli storici hanno tutti un aplomb impeccabile e un’invidiabile dialettica. Insomma sono convincenti e tu gli apri la porta come una volta facevi con quelli che ti vendevano le enciclopedie. Come i bancari che ti vendevano i diamanti, o quelli che, sempre porta-a-porta, ti propongono la democrazia sia sfusa che in bottiglia.
    Ti ricordi i talebani, prima che gli portammo la democrazia? Vacci oggi se ci riesci! A parte che ti devi prenotare minimo un anno prima perché gli alberghi sono tutti pieni, non crederai ai tuoi occhi.
    McDonald’s, Centri Commerciali, Casinò, Cinema, Teatri, Parchi acquatici con i delfini e le orche di montagna, poi sì, ci sono anche le scuole, le università, gli ospedali, i musei ma la cosa più straordinaria è l’entusiasmo verso la democrazia. La Demo-Cola. Altro che Coca-Cola, da quando gliel’abbiamo fatta assaggiare, ne importano milioni di bottiglie all’anno perché ne vanno pazzi. Figurati che ogni domenica mattina vanno a votare.

    p.s.: sono andato lungo? Anche il mio mal di testa. Quindi siamo pari!

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