Sull’amicizia

Così, in teoria, diciamo che bisognerebbe sempre spiegarsi francamente, evitare i malintesi. Ma molto spesso la vita li combina in modo tale che per dissiparli, nelle rare circostanze in cui sarebbe possibile, si dovrebbe rivelare o qualcosa (non è questo il caso) che offenderebbe il nostro amico più ancora del torto immaginario che ci imputa, o un segreto la cui divulgazione (ed era ciò che m’era appena capitato) ci sembra ancor peggio del malinteso. E d’altra parte, anche senza spiegare a Bloch, poiché mi era impossibile, la ragione per cui non l’avevo accompagnato, se l’avessi pregato di non aversela a male non avrei fatto che raddoppiare il suo risentimento, dimostrandogli che me n’ero accorto. Non c’era niente da fare, bisognava inchinarsi davanti a quel fatum che aveva voluto che la presenza di Albertine mi impedisse di accompagnarlo e Bloch potesse credere che a impedirmelo fosse stata invece la presenza di persone brillanti, le quali, quand’anche lo fossero state cento volte di più, sarebbero riuscite soltanto a farmi occupare esclusivamente di Bloch riservandogli tutta la mia cortesia. Basta, così, che fortuitamente, assurdamente, un incidente (qui la presenza di Albertine e di Saint-Loup) s’interponga fra due destini le cui linee convergevano l’una verso l’altra, perché essi vengano deviati, si allontanino in misura crescente e non si incontrino mai più. Ed è capitato ad amicizie più belle di quella che Bloch aveva per me di trovarsi distrutte senza che l’autore involontario della rottura abbia mai potuto spiegare all’altro ciò che, di sicuro, avrebbe blandito il suo amor proprio e richiamato la sua simpatia che andava dileguando.

M. Proust, Sodoma e Gomorra II

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Sull’amiciziaultima modifica: 2022-06-07T12:37:06+02:00da ellen_blue

Lascia un commento

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).