Giù per la china della mia tristezza

Come un uomo che, all’inizio, aveva solo motivi di scarsa importanza per adirarsi, finisce poi con l’inebriarsi della sua stessa voce e si lascia trasportare da una furia generale non già dai suoi risentimenti, ma dalla sua collera montante, così io rotolavo sempre più velocemente giù per la china della mia tristezza, verso una disperazione via via più profonda, con l’inerzia di chi, sentendo che il freddo lo assale, non tenta di lottare e trova anzi nel rabbrividire una sorta di piacere.

Marcel Proust, La Prigioniera

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Giù per la china della mia tristezzaultima modifica: 2022-11-04T12:07:28+01:00da ellen_blue

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